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“Istinti D’Istanti” – Il debutto dei My Amy Vice è un viaggio tra emozione e istinto

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I My Amy Vice fanno il loro ingresso sulla scena musicale con “Istinti D’Istanti”, un album che si muove con naturalezza tra rock, pop ed elettronica, aggiungendo sfumature cantautorali che danno profondità ai testi. Il risultato è un lavoro sfaccettato, che mantiene una sua coerenza stilistica pur attraversando diverse influenze. È un disco che scorre veloce ma che lascia il tempo di soffermarsi sulle emozioni, portando l’ascoltatore in un viaggio tra energia, introspezione e storie di relazioni umane vissute d’istinto.

Track by Track – Un viaggio tra suoni e sensazioni

? Nuovo Giorno
Il brano che apre l’album ha un sound brit rock con chitarre piene e un ritmo che trasmette voglia di riscatto. È il pezzo giusto per iniziare perché dà subito l’idea di quello che sarà il disco: melodie orecchiabili ma non banali, testi che parlano di esperienze personali senza cadere nei cliché. Il tema della rinascita è reso con grande carica emotiva e il ritornello funziona.

? Maledetta Mente
Qui il rock diventa più cupo, le chitarre si intrecciano in un’atmosfera intensa, quasi ossessiva. Il testo parla di un ricordo che si trasforma in un’ossessione, e il sound accompagna perfettamente questa tensione crescente. È un pezzo che mi ha colpito per il suo equilibrio tra emotività e impatto sonoro: non è semplicemente una canzone energica, ma un’immersione in un conflitto interiore.

? Momento
La vera sorpresa dell’album. Qui i My Amy Vice sperimentano con elettronica e rock in un brano che cambia atmosfera tra strofe e ritornello. L’arrangiamento gioca sui contrasti, come il testo che racconta la delusione di scoprire che qualcuno non è come sembrava. C’è un senso di sospensione nelle strofe, che poi si scioglie in un ritornello esplosivo. Un pezzo che dimostra la voglia della band di non fermarsi a un solo genere.

? Strana Illusione
Un ritorno alle sonorità più pop rock, con un ritornello che resta subito in testa. Il testo affronta il tema dell’amore idealizzato, di quelle emozioni che sembrano immense ma che alla fine si dissolvono come un sogno estivo. È uno dei pezzi più immediati del disco, e funziona proprio per la sua leggerezza malinconica.

? Cometa
Qui i My Amy Vice si spingono su un terreno interessante, con strofe che richiamano sonorità tribali e un ritornello che esplode con energia. Il testo usa l’immagine della cometa per raccontare un amore travolgente ma destinato a bruciarsi in fretta. Mi è piaciuto perché ha un’energia diversa dagli altri brani, un mix tra folk, rock ed elettricità che lo rende tra i più affascinanti del disco.

? Carboazoto
Già dal titolo si capisce che questo è un brano fuori dagli schemi. Qui il rock si fa più diretto e il testo gioca con l’idea del brivido del tradimento. C’è ironia, c’è provocazione, e musicalmente è uno dei pezzi più energici e graffianti. È un ottimo contrasto rispetto ai brani più riflessivi dell’album e aggiunge un tocco di irriverenza che spezza la tensione emotiva.

? Tenebre
Un cambio totale di atmosfera: qui si torna al cantautorato puro, con un pezzo che sembra quasi una ballata sospesa nel tempo. Il testo è profondo e malinconico, parla di un amore che non trova risposte, e la melodia accompagna perfettamente questo senso di incertezza. È il momento più intimo dell’album, e personalmente lo trovo uno dei più riusciti dal punto di vista emotivo.

? Ad occhi chiusi
Si chiude con un pezzo che in realtà i My Amy Vice avevano già pubblicato nel 2023, ma qui viene proposto in una versione rimasterizzata. Il brano è un’ottima conclusione perché parla di fermarsi, ascoltarsi, ritrovarsi prima di perdersi completamente. È un pezzo intenso, con una crescita emotiva che lo rende il perfetto epilogo di questo viaggio musicale.

Conclusione – Un debutto che lascia il segno

“Istinti D’Istanti” è un album che convince, perché sa essere vario senza mai perdere identità. I My Amy Vice non si limitano a seguire un solo percorso, ma sperimentano tra generi, alternando momenti di energia pura a brani più introspettivi. Il risultato è un disco che non stanca, che si ascolta con piacere e che lascia spazio a più interpretazioni. Un debutto solido, che fa venire voglia di vedere dove questa band potrà arrivare.

? Ascolta su Spotify: Link

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