Quella di Cesena è una delle ultime date del tour “La fine dei vent’anni” (la prossima sarà Roma) e Francesco Motta è dispiaciuto per almeno due motivi: i suoi 20 anni sono davvero finiti e dal primo aprile soffrirà la sindrome del distacco dalla sua band. A fine concerto, poi, i motivi saranno 3: Roma stasera lo mette davvero in ginocchio per una distorsione, ma nonostante ciò regge e salta su una sola gamba fino ai saluti. Sarà merito del whisky? Eroico.
Partiamo dalla scaletta: “Prenditi quello che vuoi” finisce in coda come pezzo di congedo, apre invece “Se continuiamo a correre”. Mossa Kansas City. Segue il classico “Del tempo che passa la felicità” che a differenza del titolo non passerà mai, a seguire l’agorà del Vidia si infiamma con una parentesi politica che non lascia spazio ad interpretazioni: “Qui a Cesena si può dire comunista?”. Nota sonora poco rock, ma l’effetto è quello di una carezza congiunta sulle spalle dei genitori.
E mentre la famiglia Motta aspetta insieme la fine delle cose, Francesco ci parla di “Sei bella davvero”, diamante grezzo levigato dal maestro, amico e produttore Riccardo Senigallia. “O la inserivo in scaletta o ci litigavo. Per fortuna ci sentiamo tutti i giorni”, ci racconta. La cover dei Criminal Jokes stavolta è una tagliente e sporca versione di Fango, schizzato sul pubblico dai riff di Dimitri. Peccato però il sacrificio di Bestie, struggente nella sua versione live. Il giudizio finale? Anche se ferito (il post concerto è all’ospedale di Cesena per fare le lastre alla caviglia), Motta ha vinto di sicuro un’altra guerra.
Osteria Michiletta (via Strinati 41, 0547/24691) cucina tradizionale e di stagione, chiuso la domenica. Non vi spaventate del coperto a 2,50 perché ne vale davvero la pena: noi abbiamo preso un antipasto della casa per tre, tagliatella emiliana con le verdure (2 porzioni), tartare di fassona con carciofini, ravioli al peperone dolce e ricotta salata, 1 insalata mista, 1 pera al Sangiovese come dessert, 1 bottiglia di Sangiovese, 1 bottiglia di acqua naturale e una frizzante, 1 Coca-Cola e 4 caffè per un totale di 116 euro (22,5 a testa). Onesto, locale molto accogliente, proprietaria cordiale. Votato anche da chef Rubio.
Aperitivo: Caffè Zampanó, via Garibaldi. Locale artistico, moderno e curato. Atmosfera calda. Aperitivo al buffet stile milanese con salumi e poche verdure per chi segue uno stile vegetariano. Abbiamo ordinato una bottiglia di Sangiovese, 2 birre bionde, 1 aperol con Tassoni, 1 Ichnusa per un totale di 35 euro. Ottimo rapporto prezzo qualità.
La città: “la città dei 3 papi” non è ci è sembrato un paese per giovani. Centro molto raccolto e ordinato, obbligatorio un giro alla Rocca Malatestiana, ma – per essere sabato – ci troviamo di fronte desolanti piazze vuote. I coetanei visti li abbiano trovati tutti qui (leggi sotto).
Vidia Club: locale molto spazioso, ideale per i concerti, acustica impeccabile. Ampio parterre con possibilità di seguire gli eventi anche da lontano grazie alla presenza di un piano rialzato. Per chi è amante del rock, dopo concetto interessante. 5 euro per una birra media, non abbiamo preso cocktail.
Dove dormire: Albergo Venezia (via Cavalcavia 743), essenziale e pulito. 2,4 km dal centro. €20 euro a testa per una tripla. Distributore all’ingresso per chi vuole sgranocchiare o bere prima di andare a letto.
La scaletta:
1. Se continuiamo a correre
2. Del tempo che passa la felicità
3. Prima o poi ci passerà
4. Mio padre era un comunista
5. Una maternità
6. Sei bella davvero
7. Fango
8. La fine dei vent anni
9. Cambio le ali
10. Roma stasera
11. Abbiamo vinto un’altra guerra
12. Prenditi quello che vuoi
What do you think?