Possiamo iniziare con il celebre invito: “canta che ti passa”.
La musica, una buona soluzione a chi ha paura a chi vive sempre in ansia, a chi ha il mal di vivere. La compagna che abbiamo sempre desiderato, la lingua più parlata al mondo, il sesto senso mai scoperto, l’operazione di scambio multimediale che nasce come ottica di baratto.
Dimmi che canzone ascolti e ti dirò chi sei, proprio come nei segni zodiacali. La trovi dappertutto anche in un regalo di compleanno, lo scarti ed è magia, il cd della tua band preferita che ti sveglierà la mattina, ti preparerà il caffè, ti accompagnerà a lavoro, in palestra, sotto la doccia a letto con una ninna nanna, nei sogni.
Se stai male la musica non ti abbandona, rimane fedele tra l’orecchio e il cuscino, assorbe ogni tipo di dolore senza lasciare aloni.
È stato accertato che allunga la vita, pensi che sia l’ultima canzone e invece no. Combatti per ascoltare tutto l’album, così mi racconta la neolaureata in musico terapia, Sara Scurti, davanti ad un caffè.
Un percorso formativo al Centro di Cure Palliative e terapia del dolore Hospice Bouganville di Pescara. La musica attraverso la tecnica “Song Writing”. Scrivere una canzone allontana il malore: la mente si libera, viaggia nei sogni, il corpo si distacca dal caos che ci circonda.
Non importa che tu sia uomo, donna, bambino, pianta. Se vuoi vivere la tua vita al meglio, alza il volume, dedicati una canzone, una al giorno. Ti toglierà il medico di torno.
Claudia Bubbico
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