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Perdita e rinascita si intrecciano e collimano in “A pezzi”, un avvincente ensemble di generi ed emozioni che attraversa l’oscurità della perdita per giungere alla luce della rinascita.
A distanza di un anno dal fortunatissimo esordio nei digital store con “Remake”, seguito dall’iconico “Alzheimer” e dallo spensierato “Un motivo c’è”, il cantautore, polistrumentista e regista partenopeo STRE torna ad intrecciare generi ed emozioni in “A Pezzi”, il suo nuovo singolo.
Scritto dalla fulgida e vibrante penna del poliedrico musicista napoletano, il brano miscela egregiamente un’attualissima e sfavillante dimensione pop dalla melodia super cacthy, all’eccentrico e più cupo universo punk tanto caro all’artista, posandosi su un arrangiamento che strizza l’occhio alle rock ballad, avvalorato da chitarre distorte, riff californiani e violini, per dar vita ad un’avvincente antitesi sonora da cui scaturisce un’esplosione di ritmo e sentimento in grado di fondere e attraversare tutte le sfumature del complesso e policromo spettro sensoriale di ciascuno di noi.
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Come in ogni release proposta da STRE, infatti, la tematica centrale è di fortissimo impatto socio-emotivo: “A pezzi”, si articola sul concetto di perdita, in una sensazionale analogia con la mancanza, l’assenza improvvisa di una parte di sé, del proprio corpo, come lo stesso artista spiega:
«Quando si perde una persona importante, si percepisce un vuoto interiore, uno smarrimento paragonabile all’aver perso una parte, dunque, un pezzo, del proprio corpo».
Amarezza, disillusione e sottile ironia si amalgamano in un testo in cui si susseguono liriche e passaggi dal duplice significato, con traslati e giochi di parole che, sin dal titolo, accostano la loro accezione morale a quella letterale.

«Strapparmi il cuore oppure un braccio, che tanto ormai, sono già a pezzi», è una delle frasi più rappresentative dell’intera composizione, da cui si evince con chiarezza il parallelismo tra l’evidente e tangibile perdita di una parte del proprio corpo ad una più celata e recondita, ma non per questo meno effettiva e sofferta, dipartita di un pezzo del proprio cuore.
Altro passaggio chiave del brano è però «questi pugni non fanno più male se tanto ormai sono già a pezzi», con cui STRE mette in luce l’importanza di trarre insegnamento dal proprio dolore, come lui stesso racconta:
«A tutti è capitato di confermare che “ciò che non uccide, fortifica”. E allora ecco che la sofferenza può essere concepita sotto una luce positiva, un po’ come secondo la celebre locuzione latina “frangar, non flectar”, ovvero “mi spezzerò, ma non mi piegherò”».
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Una rinascita dalle proprie ceneri, che sfocia e collima in una ritrovata consapevo consapevolezza di se stessi e della capacità, insita in ciascuno di noi, di poter scegliere in che modo reagire alle circostanze poste sul tavolo della vita.
Il brano è accompagnato da un suggestivo videoclip ufficiale che, traendo proprio dal concetto di rinascita, immortala l’artista mentre continua a cantare, nonostante un boia lo stia decapitando, e come per le precedenti pubblicazioni, lo vede vestire simultaneamente anche il ruolo di regista, riconfermandone versatilità e visione d’insieme.
“A Pezzi” fa da apripista al primo attesissimo album di STRE, in uscita su tutte le piattaforme digitali nel corso dei prossimi mesi.
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Biografia
STRE è il progetto del cantautore, regista e polistrumentista napoletano Stefano Crispino che, dopo aver militato in diverse formazioni come batterista ed aver rivestito il ruolo di frontman e chitarrista in una band pop punk per quasi un decennio, riparte da solista con un nuovo spirito artistico, inizialmente dai tratti indie-pop e via via sempre più contaminato da generi e sfumature sonore differenti. Il poliedrico artista partenopeo, oltre ad occuparsi della scrittura e dell’interpretazione dei suoi brani, si dedica alla regia e al montaggio di tutti i videoclip che li accompagnano, evidenziando duttilità, eclettismo e visione d’insieme, avvalorate anche dalla creazione di un secondo canale YouTube, all’interno del quale pubblica con costanza e professionalità recensioni di film e dischi.
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