Dopo aver consegnato – durante la scorsa primavera – “Nordest” all’oceano del Nuovo Pop italiano seguito dalla bella conferma di “Vabeh” ad inizio estate, Blumosso chiude il passo a tre del suo nuovo trittico “Di questo e d’altri amori” con una ballata senza tempo, perché di tempo non ne necessita più: “TG” è il nuovo sommesso urlo di libertà dell’artista pugliese, sospeso tra mete ideali e ideali che si fanno condanne, catene spesso fin troppo vincolanti. Una dichiarazione d’intenti che diventa manifesto di una rinascita all’insegna di quelle piccole cose capaci di restituire la vera somma del tutto: dal 3.9.2021 “TG” – terzo e ultimo capitolo del trittico “Di questo e d’altri amori” -su tutte le piattaforme digitali per Luppolo Dischi. Noi di Tuttigiuparterre, per l’occasione abbiamo deciso di fare qualche domanda all’artista pugliese.
Benvenuto su TGP, Simone. Come stai, innanzitutto, e come sta andando questo ritorno graduale all’autunno?
Sto bene e spero arrivi presto un po’ di fresco dopo quest’estate a dir poco bestiale.
Venerdì 3 settembre battezzi l’autunno con “TG”, a chiudere un giro di tre singoli che costituiscono il tuo nuovo EP “Di questo e d’altri amori”. Che cos’è che accomuna questi tre brani, e che tipo d’amore è quello che vuoi raccontare?
Questi brani sono accomunati dall’amore, ma non dall’amore raccontato che dev’essere narrato. L’amore che voglio raccontare è quello che si dà per scontato. Perché spesso dimentichiamo che l’amore non è solo un pensiero, ma un potere e il potere si esercita con le azioni, che sono quelle che poi racconto nelle mie canzoni, le azioni. L’amore è un’azione, dunque, un potere umano che può essere praticato solo in libertà, e non è la conseguenza di una costrizione. Che poi questo è anche il mio modo di vedere la scrittura, che nasce e dovrebbe generarsi solo da atti di libertà.
“TG”, in particolare modo, sembra essere un richiamo alla semplicità e all’importanza delle cose “semplici”. Anche la produzione dei tre brani, in qualche modo, sembra confermare questa tendenza. Senti che queste canzoni stiano accompagnando una trasformazione esistenziale di Simone, oltre che musicale di Blumosso?
Bah, non saprei, c’è solo il sentire che quello che mi accade intorno (almeno nel mio circuito) musicalmente parlando, non è che non mi piace, ma non lo condivido, quindi cerco di realizzare qualcosa di diverso. Questo “diverso” delle volte mi riesce bene, altre meno, ne sono cosciente.
Cosa significa per te “routine”, abitudine e quotidianità? Sono parole che non possono che venire in mente, ascoltando “TG”…
Vogliono dire “respiro”… senso di appartenenza. Rimanere fedeli a se stessi e a quello che si sente di essere.
La cosa che ti fa più paura.
Perdere mio padre e mia madre.
E invece, il pensiero che esprimi ogni volta che ti devi fare forza, a mò di mantra?
“Quanto sono coglione, mannaggia a me!”
“Di questo e d’altri amori”: punto di arrivo e momento di transizione verso nuovi lidi che presto scopriremo ma che sono già stagliati all’orizzonte di Blumosso?
Presa di tempo. Sempre. Il mio tempo.
What do you think?