Dopo il suo esordio come solista con il singolo In the Shadow del 2021, il cantautore Alessandro Giusti torna con un nuovo brano intitolato Savior, anch’esso frutto della collaborazione con il produttore Max Marcolini. Il brano è in uscita il 10 aprile 2022 e presenta un sound dance vicino al pop internazionale, non per nulla è cantato interamente in inglese. Una chitarra ci introduce nel brano, prima dell’inserimento del beat e dei synth che accompagnano la voce profonda e particolare di Alessandro fino al ritornello catchy a coronamento del pezzo, nel quale compaiono anche strumenti più ricercati come il piano e il violino -tratti stilistici che ricorrono sempre nei pezzi dell’artista.
Ciao Alessandro! “Savior”, il tuo nuovo brano, è appena il tuo secondo singolo. Cos’hai imparato e scoperto a proposito dell’industria musicale finora nella tua esperienza?
Ciao! Penso che sia un processo continuo di apprendimento e di crescita sia a livello artistico sia per quanto riguarda la conoscenza dell’industria musicale. Per ora ho imparato che come promuovi una canzone e come riesci a portare la canzone al tuo pubblico è quasi importante quanto la musica stessa.
“In The Shadow” è il tuo primo singolo e usciva un anno fa. “Savior” rappresenta un’evoluzione del tuo percorso o si tratta di un brano in continuità con il precedente?
“In The Shadow” e “Savior” sono due brani che, nonostante la diversità di mood e di sonorità, sono in continuità l’uno con l’altro. Mi piace essere molto flessibile quando scrivo e compongo, quindi non mi pongo dei paletti ma cerco di sperimentare e variare con i generi. Sicuramente ciò che accomuna i due brani è che fanno parte di una rosa di tre brani che raccontano la stessa storia in momenti diversi.
Il sound di “Savior” è molto dance e ballabile. Ti ritieni più un cantautore o un artista “da pista da ballo”?
Sinceramente questa è la prima canzone dance che scrivo e mi sono trovato molto bene, diciamo che faccio solo ciò che mi piace e cerco di non pensare troppo a come definirmi, quanto a creare la musica che in quel momento mi rappresenta.
Sei toscano ma canti nella lingua di Shakespeare invece che in quella di Dante. Quando hai deciso di voler cantare i tuoi brani in inglese? Pensi di sperimentare con la lingua italiana in futuro?
È stato tutto molto naturale. È vero che sono italiano e che sarebbe stato più comodo per me iniziare a cantare nella mia lingua madre, ma sono cresciuto ascoltando sempre musica anglosassone e americana e per me è stato naturale iniziare a scrivere in inglese perché avevo tutti i miei punti di riferimento in quella lingua. Sì, ho già iniziato a scrivere in italiano e presto arriveranno delle novità importanti!
“Savior” ha una copertina molto floreale e colorata. Ci racconti che significato ha rispetto al brano?
La copertina è stata presa da una parete fatta per il videoclip ed è collegata al brano perché è un brano allegro e spensierato e che mi porta a immaginare l’estate e i suoi colori.
Hai detto, a proposito del significato del brano, che “A volte in amore si respingono persone che sarebbero adatte per noi solo per paura di non soffrire”. Ci spiegheresti meglio questo pensiero?
Penso che tante volte ci precludiamo delle opportunità di stare con delle persone che ci potrebbero far star bene solo perché in passato abbiamo sofferto… era questo il senso della frase.
Nel video invece troviamo due persone, un ragazzo e una ragazza, che corrono senza mai incontrarsi. Da chi è nata l’idea del video e cosa voleva rappresentare?
Il video vuole rappresentare una storia d’amore nella quale le strade si sono divise e non c’è modo che ciò torni come prima.
La tua anima è fredda come un drink ghiacciato, lo dici tu nel testo di “Savior”. Che drink avevi in mente?
Beh, sicuramente un americano ahahah, mi piace molto!
Che persona è Alessandro Giusti nel tempo libero? Cosa ti piace e non piace fare quando non stai suonando o componendo?
Sono un ragazzo tranquillo, mi piace andare in palestra, uscire con i miei amici e i miei quattro cani e soprattutto passare del tempo di qualità con le persone a cui voglio bene.
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