Dopo il singolo dal sapore letterario Malbene, uscito a fine 2021, il cantautore e professore romano Angelo Iannelli inaugura il proprio 2022 con questo nuovo brano intitolato Così scappi da te. Scritto dall’artista nel lontano 2010 e registrato soltanto dodici anni dopo, quando interiormente si è fatta forte l’esigenza di pubblicarlo, il pezzo è stato prodotto dai fratelli Alessandro e Francesco Cosentino, noti per i loro lavori con Ariete e Franco126 fra gli altri. Si tratta di un brano che partendo dall’indie pop richiama la canzone d’autore italiana, una ballad struggente e malinconica interamente suonata al pianoforte, della durata di cinque minuti tondi e senza un ritornello: una sorta di flusso di coscienza dell’autore, libero dagli schemi della canzone commerciale, dedicato a un amore fuggevole e con notevoli immagini e spunti di riflessione sul significato dei sentimenti e della vita vissuta
Ciao Angelo, venerdì 8 aprile è uscito il tuo nuovo singolo, “Così Scappi Da Te”, come si relaziona questo singolo rispetto ai tuoi precedenti?
È un brano completamente diverso dagli ultimi tre o quattro che ho pubblicato. Qualcuno dice che sono tornato a fare musica d’autore; io dico che non ho mai smesso: dai vizi è difficile venirne fuori. Certo è che in questa canzone i nessi logici li costruisce l’ascoltatore, io mi limito a suggerirli… Parlando più in generale, da DAG in poi si è tracciata una sorta di linea che ha portato a Poema vocale e a Malbene, ma le linee, seppur interessanti, sono fatte per essere interrotte, anche solo per un attimo. La mia carriera artistica in generale, non solo musicale, ha abbracciato sempre le linee tratteggiate, mai quelle continue. Credo che l’arte debba essere progressista; che senso avrebbe fermarmi e fare cento DAG? In parole povere, mi annoia da morire ripetermi, se dovessi mai farlo ditemelo…
È un singolo discretamente lungo, con 5 minuti di durata e senza ritornello, come mai questa scelta “non convenzionale”?
Avevo voglia di pubblicare un brano, tra quelli che ho scritto in questi anni, estremamente particolare e lontano da qualsiasi logica commerciale. Sono stanco del successo, non ce la faccio più, ahahah!
Quali sono le principali ispirazioni, musicali e non musicali, dietro al brano?
Nel periodo in cui ho scritto Così scappi da te pensavo spesso al tema del tempo, nell’amore e non solo; il tempo come garante della verità. Questo si può definire un brano sulla verità, sullo stretto confine che corre tra realtà, fantasia e verità.
Sappiamo che questa canzone è stata scritta nel lontano 2010 e registrata solo ora, la persona a cui ti rivolgi nel testo ha smesso di scappare da sé stessa? È riuscita a ritrovarsi?
Chissà, magari scappa ancora…
Cosa ci puoi raccontare della tua collaborazione con i Fratelli Cosentino?
Sono ragazzi talentuosi, fantasiosi negli arrangiamenti. Questo brano non era per niente facile da produrre e sono davvero soddisfatto: è molto complicato lavorare su una canzone di cinque minuti senza ritornelli o intermezzi strumentali, perché il rischio di non dosare bene gli ingredienti è sempre in agguato. Insomma, forse abbiamo creato una terza via tra Barocco e Noia.
Quali sono i tuoi principali obiettivi musicali per il resto di questo 2022?
Ci sto ragionando proprio in questi giorni. Vedremo!
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