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Argo ci racconta il suo nuovo singolo “Mi hanno detto che”

Esce venerdì 16 settembre 2022 “Mi hanno detto che”, il primo singolo di Argo, prodotto da Trem, dopo più di un anno senza alcuna pubblicazione. Il singolo in questione rappresenta una frattura di un equilibrio fittizio che l’artista si era creato in successione ad alcune difficoltà personali che affronta nel testo, come disturbi d’ansia e dipendenza.

Argo compromette la propria “stabilità di facciata” accettando l’irruenza di un periodo passato che continua a pesare e a condizionare le sue aspettative e la sua concezione di sé. Il brano, accompagnato esclusivamente da alcune note di pianoforte e violino curate da Trem, trascina un’atmosfera soffocante ma anche consapevole.

E noi non potevamo essere più curiosi di così, quindi ci siamo fatti raccontare un paio di cose direttamente da lui.


Come avviene il tuo incontro con Trem? E come hai capito che era “quello giusto”? In che modo ti ha influenzato?
Ho conosciuto Trem nel 2018, molto casualmente. Stavo facendo freestyle alle scalette di Viale Tirreno e ho incontrato un mio compagno di scuola e mi sono fermato a parlare con lui e i suoi amici. Nel suo gruppo c’era anche Trem. Quella piccola comitiva ora è come una famiglia per me. Io già scrivevo testi da qualche anno e ho spronato Trem, che era alle prime armi con la produzione, ad alzare il livello dei suoi lavori. Gli promisi che se fosse riuscito a farmi emozionare con una sua base al primo ascolto la avrei utilizzata per una traccia da pubblicare. Da quel momento sono passati alcuni mesi ed è riuscito a produrre “Da Mirko”, facendomi capire che si potevano fare cose molto interessanti. Abbiamo sempre continuato a stimolarci l’un l’altro, spingendoci a tirare fuori il meglio di noi.

Quando nasce il brano “Mi hanno detto che…” e chi dovrebbe assolutamente ascoltarlo, e in quale periodo della sua vita?
“Mi hanno detto che” nasce come un fulmine a ciel sereno.
Avevo appena superato un periodo difficile. Mi sono reso conto di essermi limitato a superare un periodo senza analizzarlo, o tantomeno capirlo, ed è uscito il testo più irruente che abbia scritto. Ero arrabbiato, deluso, rassegnato al fatto che la strada da fare era ancora lunga, e ho voluto rispondere ad una domanda che mi continuavo a porre: Perché sto ancora male?
Mi è servito per capirmi, senza giustificazioni o prese in giro.
Trem ha saputo cogliere benissimo il mood di cui avevo bisogno ed è riuscito a farmi interpretare il testo al meglio con solo un pianoforte e dei violini.
Consiglio l’ascolto a chiunque abbia delle difficoltà che non riesce a comprendere al 100%, spero di riuscire a innescare un briciolo dell’energia necessaria per alzarsi da una brutta caduta.

Disturbi d’ansia, dipendenza e simili sono parte della tua storia e del tuo quotidiano? La musica riesce a curarti?
Ho sofferto di ansia per anni, sapendo molto bene quanto sia subdola.
 I picchi depressivi e le dipendenze sono alcuni dei modi in cui si palesa il mostriciattolo antipatico dell’ansia.
 Paradossalmente sono contento di aver avuto delle difficoltà legate all’emotività perché ho avuto modo di conoscermi molto bene, scoprendo dei lati così nascosti di me che avevo ignorato per molto tempo.
 La musica è riuscita a velocizzare un processo di autoanalisi molto importante perché ho iniziato a crearmi un ambiente sicuro ogni volta che avessi voglia di scrivere, un ambiente che mi spingesse a tirare fuori ogni cosa creando un dialogo autentico con me stesso, rendendolo costruttivo.

E in che modo questo brano rappresenta un nuovo inizio per te?
Mi spiego con una similitudine che mi risulta più facile. È come se avessi stampato vari biglietti da visita in passato ma questo è il primo senza errori.
 In passato ho dato impronte diverse alla mia musica, senza riuscire a sentirmi pienamente rappresentato da ciò che facevo. Con “Mi hanno detto che” mi sento di stringere la mano a chiunque dovesse ascoltarla dicendo “piacere, questo sono io”, e non mi era mai successo prima.

Cosa accadrà adesso?
Adesso sto lavorando per le prossime uscite, sono stato fermo per più di un anno e non vedo l’ora di pubblicare tutto quanto. Spero di riuscire ad emozionare chiunque voglia ascoltarmi.

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