“Aurora” è il nuovo singolo di BECA, fuori ora su tutte le piattaforme digitali.
Beca, cantautore viareggino con un tridente di singoli pubblicati capaci di mostrare le sfaccettature di una penna ancora alla ricerca del proprio baricentro artistico, ci ha saputo convincere fin dal primo play con “Aurora”, il suo terzo singolo prodotto da Nicola Baronti per La Rue Music: un lavoro elegante e dal retrogusto nostalgico, che convince per scrittura e gusto musicale. Abbiamo fatto qualche domanda all’artista.
Leggi l’intervista.
Beca, benvenuto su TTGP! “Aurora” è il tuo nuovo singolo, ti va di raccontarcelo un po’, così da entrare subito “in media res”?
“Aurora” è un pezzo che racconta un momento intimo che ho avuto con me stesso. Ero stato in giro tutta la notte con gli amici e mentre tornavo a casa ho pensato di fermarmi in spiaggia e godermi l’alba. In questa atmosfera di tranquillità mi sono abbandonato ai miei pensieri e le mie preoccupazioni, e la canzone rappresenta questa sorte di flusso di coscienza.
In “Aurora”, si avverte un mood diverso rispetto al tuo precedente singolo… cosa è cambiato, e cosa invece è rimasto uguale rispetto alle tue precedenti produzioni?
Dato che sono agli inizi sono costantemente in fase di sperimentazione con la mia musica, anche se adesso credo di star iniziando ad aggiustare il tiro e trovare il sound che più mi si addice. Nonostante questo credo sia importante per un’artista avere una certa versatilità, tanto quanto trovare il proprio sound. Ciò che è rimasto uguale è il “modus operandi”, quando inizia la produzione di un nuovo pezzo si parte solo dalla voce e dalla chitarra e lavorandoci decidiamo che mood dargli e come gestirlo.
Nel tuo ultimo singolo, “fotografi” una dimensione ben precisa che richiama alla tua città, Viareggio. Che rapporto hai con il tuo nido? Tra l’altro, la scena viareggina non è per niente male, abbiamo incontrato diversi artisti provenienti dalla Versilia…
Viareggio ha una grande importanza nei miei pezzi, essendo questi autobiografici, il posto dove sono per la maggior parte ambientati, non solo rappresenta una cornice, ma un vero e proprio elemento, che in un pezzo come aurora diventa anche protagonista. Sono contento, inoltre che stia nascendo una scena viareggina, anche perché alcuni dei nomi più caldi della zona sono miei amici e sono felice e fiero dei loro successi.
Nicola Baronti ha prodotto “Aurora”, e il suo è un nome davvero importante per la scena indipendente, sinonimo di un approccio dotato di una certa qualità e identità. Come hai conosciuto Baronti?
Ho avuto il piacere di conoscere Nicola in occasione del Viareggio Music Festival del 2021, nel quale faceva parte della giuria. Qui mi ha notato e mi ha contattato per iniziare una collaborazione. Già da subito ero entusiasta di iniziare a lavorare con lui. Sin dal primo giorno in studio ho realizzato come fosse davvero una sessione, fino a quel momento, infatti avevo trattato la musica come un hobby. Da lì ho iniziato a prendere tutto più seriamente.
Lavori con un’etichetta indipendente, LaRue Music, che negli ultimi mesi sta sfornando un buon numero di brani e dischi di qualità; quale credi che sia, per un artista, il vantaggio di lavorare con una piccola etichetta? Come si fa a scegliere il luogo giusto in cui stare?
Credo che per un artista emergente sia molto più vantaggioso far parte di un contesto più piccolo, nel quale non solo si è seguiti con più attenzione, ma si conosce anche tutti gli elementi che ne fanno parte. Quando si è a questi livelli serve darsi una mano a vicenda, anche tra gli stessi artisti, per creare un ambiente di lavoro vantaggioso per tutti.
Sono già due i brani pubblicati, anche se con “Aurora” abbiamo la percezione che sia cominciato un nuovo ciclo… E’ così? E se sì, dove ci porterà?
Il ciclo è iniziato con “Shelley”, ovvero il singolo precedente, in cui abbiamo iniziato a cercare un sound più acustico e vicino alla musica leggera italiana. “Aurora” la ritengo come uno step in più nella direzione giusta. Spero che ci porti tante soddisfazioni, e magari a suonare in giro per l’Italia.
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