Disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 10 gennaio 2025 il nuovo album di CONROI dal titolo “Blues Rosa”. Ecco cosa contraddistingue, sul versante sonico, questo lavoro: ottenere qualcosa che sia il più possibile simile all’esperienza di suonare quel qualcosa – manifestando un flusso vero e proprio, dall’inizio alla fine di ogni canzone, a partire dalla struttura peculiare di ognuna (definita dalla ricerca di MC e precisata in fase di preproduzione da MC e MF). Questa è una ricerca in corso di CONROI, non iniziata e non finita con questo disco – la ricerca di polifonia sia musicale che linguistica ne è la trasformazione: un particolare linguaggio poetico e un’ottica intergenerazionale – e, probabilmente, in futuro sonorità elettroniche o della musica concreta.
Dettagli della copertina: l’immagine centrale è una manipolazione digitale di una foto originale, in stile collage – senza I.A. coinvolta, per quanto l’effetto straniante possa suggerirla. Il passepartout è ricavato scomponendo l’iconico design di Bruno Munari per la collana Nuovo Politecnico di Einaudi – che dal 1965 al 1990 propose saggi quali La morte della famiglia o Il mercato dell’arte, per citarne un paio.
“Traccia di anni, eseguita in poco tempo come i pittori giapponesi col bambù. Band di quattro elementi in presa diretta su nastro. Senza click né quantizzazione, tramite un mixer RAI del 1974. Tecnica e stile di una cultura utopica. Genere? Un’occhiata alla pagina wiki della voce post-punk… Non ha che fare né con l’idea di post né con l’idea di punk. Senza un vero e proprio centro. E senza una periferia. Un discorso di fragilità, di forza e di potere. Di eleganza anarcoide. Restituire una certa idea di frastuono, di carne e sangue. E di mancanza. Di calore. La musa inattuale e contemporanea, che vorresti ma non sai sussumere. Rischiare la sovrapposizione di identità privata e collettiva, giocare. Un blues maccheronico da quattro soldi che di blues non ha niente: potrebbe essere l’equivalente dello spaghetti western, però, dunque un potenziale capolavoro.”
Scopri il disco su SPOTIFY
Arrangiamenti: Marco Ciafarone e Marco Fasolo
Canzoni di Marco Ciafarone, prodotte da Marco Fasolo presso Big Tree Studio (BS)
Mix di Marco Fasolo
Mastering di Riccardo Zamboni
Voce, Chitarra elettrica e acustica: Marco Ciafarone
Batteria: Carlo Poddighe
Chitarra elettrica, Bass VI: Kevin Magliolo
Basso elettrico: Alessio Lonati
Cori e percussioni: C. Poddighe, K. Magliolo, A. Lonati
Altri contributi:
Marco Ciafarone: pianoforte in “Che Altro”
Carlo Poddighe: pianoforte in “Due Specchi”, “Lontano” e “Sai”
Kevin Magliolo: pianoforte in “Pam E Gerri”
tastiere: “Due Specchi”, “Rocksteady”
Immagini di Marco Ciafarone
BIO:
Ha iniziato quando era alla scoperta della grande musica degli anni sessanta – nessuno aveva la più pallida idea che fosse un musicista, ma era innamorato. Suonò da mancino e inizialmente usò una corda sola, canticchiando parole casuali ma non troppo. Se non fosse stato per un coinquilino pianista non avrebbe raggiunto neanche il re. Passano anni nei quali non si immagina al servizio della musica, se non tramite le immagini in movimento – e sperimenta il multimediale. In francese medievale, conroi può riferirsi a un gruppo, una compagnia o una scorta – un insieme di cavalieri o un gruppo di persone che viaggiano insieme per protezione o compagnia. E con roi sta per burattino, in Vietnam. Il tassello mancante, a questo punto, era la materia: incarnare la musica non è una cosa ovvia, per molti; come incarnare ciò che si è. La voce, elemento organico se vogliamo, è la punta di questo processo che riguarda ogni molecola del proprio corpo.
Durante un giro a New York, mentre sua sorella si intrattiene a Central Park, John Lennon sul marciapiede sotto casa gli intima di continuare la musica. Quando impugna di nuovo la chitarra, la musica gli chiede il matrimonio chimico, un rebis alchemico, la coincidentia oppositorum di un blues rosa, che altro… Le canzoni esistono già. Dev’essere colpa del giradischi con le sigle dei cartoni animati, tutta colpa di un Revolver se non sa dire di no. Riceverà un vecchio pianoforte lasciato a un mercato delle pulci, per continuare l’opera. E le cartoline dei burattini d’acqua che gli riporta sua sorella dal Vietnam (mua roi).
What do you think?