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TGP incontra i Bouganville in finale ad IT’SUP2U! Leggi l’intervista

“Questo progetto nasce con l’intenzione di suonare quello che ci piace.”

Intervista a cura di Giorgia Groccia

Chitarre distorte, sintetizzatori e riff accattivanti, sound International, il nome di un fiore:  questi sono i Bouganville, giovane band capitolina, fondata da Luciano Zirilli e Luca Grillo.
Il progetto nasce nel 2016 ma prende forma concreta nell’estate del 2017, quando i due registrano il loro primo singolo a Oxford, dove Zirilli ha seguito un corso di produzione audio di due anni. Il brano si intitola Imparerò e viene pubblicato il 22 Dicembre 2017, la produzione e l’incisione del brano è curata da Zirilli stesso.

Da gennaio 2018 iniziano l’attività live nei locali di Roma, proponendo brani originali sia in acustico che full band.
Il 4 maggio 2018 esce il secondo singolo Caterina, prodotto sempre da Zirilli, questa volta nello studio Noise Symphony . Il videoclip, ambientato in suggestivi scenari quotidiani di Roma, è girato in pellicola con una camera SUPER8 da Maurizio Rampa.

Il loro ultimo inedito è Villa Glori, rilasciato il 23 Dicembre a Le Mura in occasione dell’ultima esibizione live del 2018. Il video del singolo, girato ancora in SUPER8, viene pubblicato un mese dopo e proiettato in anteprima a Marmo in occasione della serata Tipo da Marmo. In questo momento la band sta lavorando alla produzione di nuove canzoni con l’obiettivo di rilasciare qualcosa di più importante di un singolo prima della fine del 2019.

In occasione della finale del contest romano IT’SUP2U!, previsto il 15 giugno a Largo Venue,  abbiamo scambiato qualche parola con la band, scoprendo non solo la loro musica ma anche i loro retaggi, il punto di partenza e l’evoluzione del progetto.

Cosa è cambiato per voi da IMPARERO’ a VILLA GLORI?

Imparerò è stato un singolo irruento, inciso in poco tempo e lanciato subito nella mischia, quasi scottasse averlo troppo tra le mani. Con Villa Glori, ma già da Caterina, abbiamo conservato quell’approccio istintivo accostandolo però anche ad una riflessione più approfondita, del tipo “cosa vogliamo comunicare con questa canzone? Dove vogliamo arrivare?”.

Tramite i vostri videoclip e tramite il sound che avete deciso di adottare si assapora un dolce gusto retrò. Raccontateci questa scelta (ben riuscita). 

Tutto quello che ascoltate o vedete dei Bouganville è filtrato dall’amore per l’analogico. La scelta di girare in pellicola non è solo stilistica, ma è principalmente dovuta alla grana più calda rispetto ad un video in digitale. In futuro poi potremo anche seccarci e girare tutto con dei droni in digitale.

Su Spotify preferite ascoltare album o riproduzione causale? Cosa pensate dei nuovi mezzi che veicolano la musica? 

Con i nuovi mezzi per usufruire della musica c’è il rischio di ascoltare tutto e niente.

Spotify ha infatti l’indubbio merito di essere al passo con i tempi (velocissimi), con un’offerta molto ampia. Proprio questo però può portare ad uno “skip” continuo da una canzone all’altra, mentre ad esempio un lavoro come un album richiede più tempo d’ascolto per essere apprezzato. Personalmente preferiamo quindi ascoltare un album per intero; anche fare playlist personali però è molto divertente e utile.

Se doveste scegliere tre album che vi hanno cambiato nel profondo, quali scegliereste? 

Noi due (L e L) abbiamo gusti leggermente diversi che però si incontrano in alcuni fondamentali.

In ordine: i Pixies con Doolittle, per l’acrobatico equilibrio tra rock, pop e noise. Le esplosioni nei pezzi dei Bouganville vengono tutte da lì. Sgt Pepper And Lonely Hearts Club Band dei Beatles invece è il classico senza tempo a cui ispirarsi: la canzone A Day in The Life è la nostra preferita dei quatto di Liverpool. Is This It degli Strokes è l’album che più ci ha cambiati: se non fosse mai uscito probabilmente faremo musica molto diversa.

Come mai avete deciso di chiamarvi Bouganville, da cosa deriva? 

Ci siamo conosciuti a Salina (Isole Eolie) e proprio lì abbiamo deciso di formare una band. Guarda caso, quell’isola è piena di bouganville.

Tre nomi di artisti emergenti che gradite particolarmente? 

Canarie, Fulminacci e Moci.

In che modo evolverà il vostro sound da qui ai prossimi progetti in cantiere? 

Questo progetto nasce con l’intenzione di suonare quello che ci piace. Proprio per questo, il nostro sound segue i nostri gusti del momento, siamo in continua evoluzione. Possiamo solo dire che recentemente abbiamo iniziato a esplorare nuove sonorità che vorremmo confluissero nel nostro primo album.

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