
Il 26 marzo, il Palapartenope di Napoli accoglie Brunori Sas per una delle date più attese del suo tour, incentrato interamente sull’ultimo disco “L’albero delle noci” e non solo.
Un concerto che vede Dario Brunori in una veste leggermente diversa rispetto alle precedenti date: meno spazio ai siparietti comici e più attenzione alla musica. Ma non fraintendiamoci, le risate non mancano, e il cantautore cosentino regala momenti di irresistibile ironia tra una canzone e l’altra.
L’apertura è affidata a “Il pugile”, eseguita in solitaria con la sola chitarra acustica, una scelta che crea subito un’atmosfera raccolta e accogliente. Subito dopo, con “Il morso di Tyson”, Brunori si concede un’eccezione imbracciando il basso, prima di tornare alla sua fidata chitarra acustica con “La ghigliottina”, il singolo più travolgente del nuovo album.
Non mancano i grandi classici del suo repertorio come “L’uomo nero”, tratta dall’album che ha segnato la sua consacrazione, “A casa tutti bene”, poi è il turno di “La vita com’è”, brano entrato sin da subito nei cuori del pubblico. Il concerto procede con “Come stai” e “Il costume da torero”, che diventa occasione per una parentesi esilarante: Brunori prende un disegno fatto dal nonno di un bambino presente in sala e inizia a ironizzare sui tanti cartelloni portati dai fan.
Il live si accende con “Lamezia Milano”, dove la platea inizia a ballare, e continua con “Più acqua che fuoco”, un pezzo dalle influenze che rimandano ai CCCP, travolgente dall’inizio alla fine.
Tra i momenti più emozionanti, “Al di là dell’amore” viene proposta con un nuovo arrangiamento, inizialmente più intimo, quasi una ballad. “Per non perdere noi”, che apre il nuovo disco, e “Kurt Cobain” toccano corde profonde e commuovono il pubblico. “Fin’ara luna”, cantata in dialetto cosentino, è introdotta da un sentito omaggio a Pino Daniele e alla sua “Cammina, cammina”, fonte di ispirazione per la composizione del brano.
Sul finale, “Canzone contro la paura” si conferma l’inno perfetto della musica brunoriana, mentre “Guardia ’82” trasforma il Palapartenope in un mare di flash, creando un’atmosfera magica.
Dopo il bis, Brunori regala “La verità”, la canzone che lo ha portato nelle grandi radio nazionali, entrando nei cuori di tanti nuovi ascoltatori e chiude con “L’albero delle noci”, la canzone che lo ha portato, invece, sul podio dell’ultimo Festival di Sanremo.
Ancora una volta, Brunori Sas dimostra di essere uno degli artisti più brillanti della scena italiana contemporanea, capace di fondere ironia, malinconia e profondità in un’esperienza live sempre indimenticabile. Un concerto che lascia il pubblico con il cuore pieno e la consapevolezza di aver assistito sempre a qualcosa di speciale.
A cura di Stefano STRE Crispino
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