Fuori da venerdì 6 gennaio 2023 (in distribuzione Artist First) il nuovo EP di Colombo, alterego di Alberto Travanini. Where Children Strove è un disco dedicato alle poesie di Emily Dickinson, dove ognuno dei quattro brani si riferisce a una poesia diversa con temi diversi: c’è Wild Nights e l’amore passionale, erotico; That I did always love e l’amore come bisogno vitale, irrinunciabile; If you were coming in the fall con la gioia e l’angoscia dell’attesa; Because I could not stop for death e il significato della nostra mortalità. Temi assolutamente universali che in un’epoca nuova possono portare ad altre interpretazioni, altri punti di vista. Musicalmente ogni traccia è liberamente ispirata alle melodie di Dvořák (Sinfonia “Dal nuovo mondo”), Chopin (Notturno op.9 n.2), Tchaikovsky (Concerto per pianoforte e orchestra) e Ravel (Concerto in sol). Benvenuti in un progetto di pop neoclassico che non ha precedenti.
Chi è Colombo nella musica e chi è invece Alberto nella vita di tutti i giorni?
Colombo è un musicista diviso tra un’anima classica, che deriva dalla formazione pianistica accademica, e un’anima pop-elettronica. L’obiettivo è quello di mettere insieme queste due anime nella musica.
Alberto invece è un ragazzo di 28 anni, molto più sereno di quanto lo sia la sua musica, nella vita fa il vocal coach di cantanti e artisti emergenti, nel tempo libero legge, scrive e cucina un sacco di pizze.
Quali sono secondo te i progetti più interessanti dell’attuale scena musicale italiana?
Mi piacciono molto Iosonouncane, Venerus, Margherita Vicario. A un livello più “emergente” Vieri Cervelli Montel e Ulisse Schiavo.
Quali sono gli elementi ricorrenti nei tuoi brani?
Musicalmente ciò che unisce le quattro tracce dell’EP sono i rimandi alla musica classica che si sentono soprattutto nell’utilizzo del pianoforte, che viene suonato in modo poco “pop”. Vocalmente direi i salti, i vocalizzi allungati. Ovviamente dal punto di vista del testo, sono uniti dalle poesie di Emily Dickinson.
“Where Children Strove” prende vita dalle poesie di Emily Dickinson. Come ti sei avvicinato a questa autrice e qual è stato il momento in cui hai deciso di dedicarle il tuo progetto musicale?
Qualche tempo fa mi regalarono un libro di poesie di Emily Dickinson e nel leggerle pensai subito che sarebbe stato bello cantarle, ero affascinato dal sound delle parole. Naturalmente poi c’è voluto un po’ di tempo per strutturare un vero e proprio progetto, che si è concretizzato in questo EP.
Live in programma?
Si attendono notizie a breve, quindi per scaramanzia non dico nulla. Però l’intenzione è quella, sì!
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