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DALIA CREMISI ESORDIA CON IL SINGOLO MOSCERINI

DALIA CREMISI debutta nel panorama musicale con il singolo “Moscerini”, una canzone che affronta i temi della morte e dell’amore Il testo è frutto di una ricerca personale dell’autore, che si ispira ad Andrea Appino degli Zen Circus per trovare la giusta combinazione di parole ed emozioni. Questo brano dimostra la maturità e la sensibilità dell’artista come autore/compositore.

Il sound di “Moscerini” è il risultato di un lavoro di squadra, in cui Niccolo Garrò in arte Dalia Cremisi e i suoi collaboratori Lorenzo, Dario, Andrea e Moreno hanno lavorato per creare un mix tra musica cantautorale e rock, con un tocco di elettronica per evitare il già sentito. Il risultato è un sound fresco e originale, che ben si adatta alle tematiche della canzone.

Moscerini è il brano perfetto per presentarsi al pubblico come artista completo e non legato ai cliché del cantautore classico. Il singolo dimostra che DALIA CREMISI ha sicuramente tutte le carte in regola per competere con i progetti emergenti, l’artista ha dimostrato di avere una grande maturità e di sapere come trasmettere le emozioni attraverso la sua musica, il suo progetto è ancora in fase di evoluzione, ma già con “Moscerini” possiamo farci un’idea di quello che sarà il suo futuro. Nel frattempo ci siamo fatti raccontare dall’artista la nascita e l’evoluzione di questo progetto:

 

1. C’è stato un momento preciso che ti ha ispirato a scrivere “Moscerini”?
Era da tempo che volevo scrivere una canzone che parlasse della Morte, che poi l’ho unita al tema dell’Amore per parlare un po’ del concetto di eternità, ma non mi veniva in mente nulla che mi catturasse. Poi una sera d’estate mi son messo sul balcone per prendere un po’ d’aria ed ho visto uno sciame di moscerini che volava intorno al lampione, e da lì mi sono immaginato tutto.

2. Quali sono le tue influenze musicali principali e come si riflettono nella tua musica, in particolare in “Moscerini”?
A livello di testi la mia fonte principale è Andrea Appino degli Zen Circus, mi ricordo che fu ascoltando “Catene” che pensai “ah, ecco come si scrive un testo” e da lì mi concentrai molto sulle parole da utilizzare nelle canzoni. A livello musicale credo di avere influenze da George Ezra, mio grande amore, e dal rock indipendente italiano come Zen Circus, TARM e Giancane, che ha influenzato più di quel che crediate, ma questa è un’altra storia.

3. Come hai scelto i collaboratori per la realizzazione di “Moscerini” e qual è stato il loro contributo al brano?
La scelta di lavorare con Lorenzo, Dario, Andrea e Moreno è stata una conseguenza naturale di un percorso che abbiamo iniziato assieme. Ci siamo conosciuti frequentando la Music Academy di Bologna e da lì abbiamo iniziato a frequentarci e poi, conoscendoci meglio e suonando assieme, ho capito che erano il team giusto per arrangiare ed andare in studio di registrazione. Il loro contributo è stato essenziale, sono stati incredibili a cogliere il significato della canzone e ha modellare le loro competenze su di essa, dando coerenza tra testo e musica, cosa per me essenziale. In studio di registrazione si sono dimostrati dei professionisti, suonando perfettamente e facendo emergere le loro personalità musicali, cosa ormai rara
ascoltando le produzioni emergenti di oggi.

 


4. Come hai deciso di distribuire “Moscerini” e quali sono i tuoi progetti futuri in termini di
pubblicazioni musicali?
Ho deciso di distribuire “Moscerini” perchè mi sembrava il brano perfetto con cui presentarmi: dimostra la mia maturità come autore/compositore e mostra che è un progetto che non vuole rientrare nei clichè e
nell’immagine del cantautore classico e che può competere con progetti considerati più rock.

5. come hai scelto di evolvere il tuo sound rispetto ai tuoi progetti precedenti e cosa hai voluto
comunicare con questo nuovo lavoro?
E’ stato un lavoro di team. Per questo continuo a ribadire l’importanza dei miei collaboratori all’interno di questo progetto. Dopo il primo lockdown sono uscito cambiato come autore, i miei testi erano più maturi
rispetto a prima, quindi è stato naturale cercare una maturità maggiore anche negli arrangiamenti (grazie anche all’aiuto di Giancane..ma questa è un’altra storia). In settembre 2020 abbiamo buttato giù il 90% degli arrangiamenti che avevamo fatto ed abbiamo cercato di fondere la musica cantautoriale ed il rock, cercando di evitare il più possibile di fare cose già sentite grazie anche all’aggiunta di un goccio di elettronica. Il giudizio lo lascio agli ascoltatori, ma io sono pienamente soddisfatto di questo sound.

 

 

Ascolta qui:

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