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Davide Prezzo ci racconta il suo album “Agàpe”

“Agàpe” è il secondo disco del cantautore e chitarrista Davide Prezzo, in uscita venerdì 3 maggio 2024 per Indaco Records e Needa Records, distribuito da Altafonte. Si tratta di un concept album in cui si traccia un viaggio che ripercorre un’intera esistenza. Si parte dai passi e dalle parole di un bambino, dai ricordi dell’infanzia per arrivare ai primi amori, ai sogni di rivoluzione e all’età più matura.

Ne abbiamo parlato insieme a Davide per saperne qualcosa di più:

Chi è Davide Prezzo nella musica e chi è invece nella vita di tutti i giorni?  

Sono un servo della musica.

La musica è il mezzo di espressione a me più familiare, inizialmente era solo attraverso la chitarra, poi ho iniziato a scrivere canzoni e ho capito che quello era il mio posto e la mia “missione” nel mondo.

Ovunque questa strada mi porti sento che nella mia vita ci sarà sempre un posto per la musica e la scrittura, non posso proprio farne a meno, è un’esigenza profonda.

E poi mi nutro di incontri, conoscenze nuove, viaggi, la musica, e i concerti soprattutto, mi permettono di vivere tutto questo.

Nella vita di tutti i giorni sono un musicista e padre di due bimbi, questi diciamo che sono le mie attività principali in cui dedico più tempo e mi impegno al massimo.

Sono due mondi apparentemente poco compatibili, ma che si nutrono, si alimentano a vicenda e nella mia vita coesistono in perfetta armonia.

Poi coltivo l’hobby dell’insegnamento della chitarra, coltivo la terra quando posso e vivo di relazioni.

Sei siciliano ma vivi in Trentino da ormai molti anni. Questo cambiamento ha influito in qualche modo sulla tua musica?

Sicuramente il fatto di essere nato in Sicilia e respirarne la sua cultura ha influito sulla mia musica.

Sono un grande appassionato della musica popolare, delle storie dei piccoli paesini, delle leggende che si tramandano oralmente e dei canti del passato che tutt’ora in Sicilia restano vivi anche nelle generazioni più giovani.

Tutto questo bagaglio quasi involontariamente influenza il mio modo di scrivere testi e musica; sono spesso alla ricerca di storie di vita quotidiana da raccontare, oppure racconto di migrazioni, di popoli costretti a lasciare la propria terra, racconto del mare e della sua gente.

Mi capita spesso anche di scrivere canzoni o parti di esse in dialetto siciliano.

Comunque anche l’essere arrivato in Trentino ha cambiato la mia vita, è qui che ho iniziato a suonare, qui che ho fatto i miei primi concerti e incontrato le persone con cui tutt’ora collaboro.

Ci sono degli elementi ricorrenti nei tuoi brani? Quali sono e come si manifestano nel disco “Agàpe”?

Dal punto di vista musicale gli elementi ricorrenti sono la forte presenza di chitarre di ogni tipo che caratterizza molto il suono, tante le linee di basso che prendono la scena, e la presenza delle due voci femminili che diventano due ulteriori strumenti. Sono molte la parti corali insieme alla voce principale.

Dal punto di vista delle tematiche ce ne sono diverse che ritornano in più momenti.

Canto di amore, di rivoluzione, di lotte, di ingiustizie, di ricordi, di futuro e di nuovi mondi.

Ognuna di queste tematiche viene sviluppata in ogni canzone in modo diverso e affrontata in diversi momenti di vita.

Il disco è suddiviso in 4 fasi che rappresentano un viaggio di un’intera esistenza, quindi in qualche modo ogni canzone è collegata alla precedente e a quella successiva.

I momenti sono L’infanzia e i ricordi, La giovinezza e libertà, Amore e rivoluzione e infine l’ Agàpe, come tappa ultima e nuovo inizio.

Senti che c’è una traccia, in particolare, a cui ti senti più legato?

Sì, è la traccia che apre il disco, “Nascere è come morire”.

Una canzone dedicata a mio figlio, al momento resta la mia preferita dell’album.

Mi dà un’emozione e una forza particolari ogni volta che la canto e la ascolto, ha dentro di sé una magia che ogni volta mi cattura.

Mi è stata vicina nei momenti di bisogno, vedo le canzoni come compagne di vita che ti sostengono, ti spronano a migliorarti e liberarti dalle paure.

“Nascere è come morire” è una di quelle, probabilmente cambierà nel tempo e non vedo l’ora di scoprire cosa diventerà per me.

Ci stiamo avvicinando all’estate. Quali sono i tuoi programmi?

Andare a respirare il mare al più presto e soprattutto portare in giro questa musica il più possibile.

Avrò diversi concerti con la band o da solo, in Trentino e in giro per l’Italia, state aggiornati sulle varie pagine per scoprire dove possiamo incontrarci!

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