“Un disco profondamente radicato nella realtà di ogni giorno.“
Recensione a cura di Giorgia Groccia
Niente di Speciale è il primo full length dei perugini Elephant Brain, uscito il 17 gennaio per Libellula. Registrato e mixato presso il Fuori Produzioni e il Brigadoon Studio da Jacopo Gigliotti è stato masterizzato presso La Maestà da Giovanni Versari. Un disco apparentemente lontano dall’attuale scena musicale italiana: sound rock puro ma al tempo stesso fruibile che procede a ritmi serrati e racconta senza filtri la realtà di ogni giorno. Le chitarre e percussioni tornano ad esprimersi manifestando le difficoltà del nostro tempo, l’alienazione, i bicchieri spaccati e le unghia infilate tra le pieghe della pelle, sensazioni che gli Elephant Brain provano ad esorcizzare proprio attraverso l’espressione in musica.
“Questo disco racconta tutto quello che abbiamo vissuto nei due anni in cui ci abbiamo lavorato, in un momento delle nostre vite molto complicato. Abbiamo condiviso idee, tempo, prospettive, volontà, momenti belli (bellissimi) e brutti (bruttissimi); trasferimenti, rapporti umani interrotti o iniziati, cambiamenti lavorativi, trasferte più o meno lunghe, qualche nuova cicatrice. Tutto senza però perdere di vista l’obiettivo di portare a termine questo album, un lavoro che è diventato per noi uno spaccato di vita: da una parte la musica e la voglia di arrivare alla fine di questo progetto, dall’altra le questioni che, puntuali, tornavano a bussare come un affitto da pagare, le bollette, tornare a casa stanchi da lavoro che ‘vabbè, dai, domani mi ci metto, stasera guardo un film’. Una riflessione anche sulla musica come tempo che è necessario dedicarle sacrificando amicizie, affetti, domeniche, mettendo talvolta da parte perfino quello che ti permette di guadagnare da vivere. Il risultato è un disco profondamente radicato nella realtà di ogni giorno, dalla quale non si può prescindere, con una tracklist che è come un viaggio su un’autostrada senza limiti di velocità, ripetendo assunti come se fossero dei mantra a cui appigliarsi per non affogare in questo mare quotidiano. Fino ad arrivare alla title track, alla presa di coscienza finale.”
Gli Elephant Brain sono Vincenzo Garofalo, Andrea Mancini, Emilio Balducci, Roberto Duca, Giacomo Ricci e nascono a Perugia nel 2015, anno nel quale iniziano a registrare il loro primo EP nel Fuori Produzioni, una realtà alle porte di Perugia diventata una ‘seconda casa’ per la band e attuale sala prove/studio di registrazione. L’EP uscito nel novembre dello stesso anno riscuote un buon riscontro di critica e pubblico, portandoli, da marzo 2016, a suonare in giro per l’Italia, in finale ad Arezzo Wave Umbria 2016 e ad aprire i concerti di Ministri, The Zen Circus, Giorgio Canali, Landlord e altri. Dopo qualche anno fuori dalle scene nel marzo 2019, insieme a Jacopo Gigliotti, iniziano a registrare i pezzi che andranno a comporre Niente di Speciale il primo album in uscita il 17 gennaio 2020. QUANDO FINIRÀ è la prima traccia dell’album esprime una nostalgica sensazione di respiro. È il guardare indietro con una prospettiva ben decisa sul domani, incerto forse, ma pur sempre emozionante. Weekend è un mantra: va tutto bene, non è vero. L’odio verso le circostanze e le coazioni a ripetere, e poi la volontà di distrarsi quando arriva sera, l’incapacità di affondare l’idea di fingere il nulla.
Scappare Sempre è una crisi con cui ogni membro della band ha dovuto fare i conti negli ultimi anni. La musica è un amore tossico, e la ricerca musicale spesso provoca dolore ma importa non scappare, ogni crisi lascia una cicatrice costruttiva sulla pelle, un monito, un ricordo. Soffocare parla di cambiamenti. Lasciar andare tutto non sempre è la soluzione congeniale. Questo pezzo è nato da un dolore fisico insopportabile di uno dei componenti della band che l’ha costretto a mettere in discussione tutto quello che fino a solo pochi giorni prima era il terreno su cui camminava. Il titolo Soffocare è tratto da un libro di Chuck Palahniuk. Agata racconta come spesso agli esseri umani capiti di mollare, di non affrontare davvero fino in fondo le cose. Quando arriva quel momento in cui è necessario fare delle scelte definitive, si finisce quasi sempre per fare un passo indietro quando invece basterebbe spingersi leggermente oltre per osare un po’ di più. Ci Ucciderà tratta la spinosa questione della scrittura: un dilemma perenne per chiunque abbia grovigli da sbrogliare e gettare su carta. Restiamo Quando Ve Ne Andate tratta la fugacità degli attimi che trascorriamo in posti sicuri. Quegli attimi essenziali per chiunque voglia fare musica. L’Unica Cosa che Conta Davvero per Me rappresenta un nervo scoperto. Il desiderio catartico di star male per riuscire a star meglio. Niente di Speciale, title track, è un atterraggio, il sunto di un album che ripercorre gli anni trascorsi in studio, con uno sguardo fuori ed il cuore alla musica, sempre.
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