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Emiliano Marianelli in veste di ER BIACCO: tra sold out all’Alcatraz e bar vuoti, storie di musica vissuta

Ascolta ora il singolo Rock’n’roll  You can be a Genius  di ER BIACCO

Emiliano Marianelli in arte ER BIACCO è un chitarrista Rock and roll underground della scena Toscana. Attualmente suona nei Toni Crimine e nei The Cabin Fevers. Ha suonato con i The Bugz ( con cui ha realizzato 5 album) e con i Capt Crunch and The Bunch (con cui ha realizzato due album).

You can Be a Genius è il nuovo brano del chitarrista toscano, il quale nasce e matura durante questo periodo di loockdown e vede la collaborazione di due musicisti conosciuto nella scena Underground. Vipera: storico batterista dei CCM. Band icona della prima scena punk hardcore italiana (anni 80). Mamo: chitarrista della band Hard rock J27. Considerato una delle migliori lead guitar rock blues nazionale e insegnante accreditato all’accademia di musica moderna. La cantante Blues Franco- Inglese: Alexx Schroll. La tematica riflette il disgusto provato in questo periodo difficile di fronte a certi politici cinici ed egoisti. Dove il bene comune e tragicamente calpestato dall’incessante ricerca di consenso elettorale.

 

Qui l’intervista a ER BIACCO:

Quando è nato il tuo progetto artistico e come lo definisci?

Er Biacco (hobo sound) è il nome che utilizzo per pubblicare materiale che realizzo da solo nel mio home studio.
Così facendo riesco a dare sfogo parziale alla mia smania di suonare che in questo periodo risente delle inattività forzata con le band in cui suono. Il tutto è nato per passatempo ludico durante il Lockdown di marzo. Avevo buttato giù delle idee di brani per le band di cui faccio parte che sono i the Cabin Fevers ,dove faccio shouthern rock di seconda generazione in stile black crowes per intenderci. Con i Toni Crimine suono invece punk hardcore in italiano dai testi politicamente scorretti. Durante questo lavoro creativo alcune idee mi erano rimaste fuori perchè non in linea con lo stile musicale delle band. Alla fine mi sono deciso di ultimarle e pubblicarle per conto mio.
Facendole uscire e promuovendole come singoli. Di fatto realmente lascio che la creatività si muova fluida, in maniera istintiva, senza pensarci troppo. Alla fine del processo, come se andassi in psicoanalisi, ricollego gli aspetti emotivi proiettati e per certi aspetti ne divento anche consapevole. Fungono quasi da autoanalisi, per me è sicuramente un modo per andare un po’ più in profondità.
Il risultato sonoro però è sempre quello….rock and roll. Dalle mie mani esce solo lui.

 

Quali artisti o generi musicali ti ispirano?

Ma fondamentalmente ascolto un po’ di tutto. Spazio veramente tanto. Dal delta Blues alla musica trance indiana dove il sitar la fa da padrona. Ultimamente mi stò “intrippando” anche su roba turca ( mi piacciono molto i Babazula) e tribale africana. Posso dirti che il sound che proprio non mi piace è quello utilizzato in un certo tipo di metal moderno, dove le batterie triggerate e i compressori dominano nell’impoverire l’autenticità del suono. Nonostante questo ci sono comunque delle band metal che adoro. Gli artisti che mi hanno ispirato di più e continuano ad ispirarmi tutt’ora sono Chuck Berry, gli Stones e John Lee Hooker.

 

Parlaci del tuo ultimo progetto discografico

Parlaci del tuo ultimo progetto discografico
Semplice e coinciso. Ho nell’hard disck delle batterie suonate da Vipera. Suonavamo insieme nei Capt Crunch and the Bunch.
Abbiamo realizzato due album e fatto un sacco di concerti con il gruppo. Prima che la band si frantumasse stavamo lavorando ad un nuovo album. Io mi occupavo di provinare il materiale. Così, per ruzza, avendo a disposizione delle batterie suonate da dio, ho iniziato a jemmarci sopra per buttare giù qualche idea nuova ma…. mi è venuto questo pezzo. Aveva un chè… mi risuonava emotivamente dentro.
Lo lasciai li a sedimentare. La trovo una song che suona molto Stones a livello ritmico. Ho pensato subito di farci girare Mamo Giusti sopra. Sarebbe stato “ganzo” arricchirla con il suo stile e il suo talento. Così l’ho contattato.

 

Quali programmi hai per il futuro?

In futuro spero di suonare dal vivo, di fronte ad un pubblico in piedi, che magari balla, salta o poga, con le mie band.
Sperando di far uscire dei dischi nuovi. Di recuperare il tour cancellato a marzo in germania-austria-svizzera con i Toni Crimine.
Le date che avevamo in programma fra nord centro e sud italia con i The Cabin Fevers. Tutte saltate con il primo lockdown.
Mi piacerebbe anche sviluppare una situazione busker folk-punk-rockers. Ci sarà bisogno di molta musica dal vivo nel prossimo avvenire.

 

Cosa pensi della scena musicale attuale in italia e quali risvolti futuri potremmo vedere?

Sinceramente spero che gli artisti e le band si mettano nell’ottica di dare una mano ai club e ai circoli che fanno musica dal vivo.
Loro hanno subito una vera batosta con questa pandemia, mi auguro con tutto il cuore che si rialzino. Ci dobbiamo impegnare per loro. Come dopo una guerra ci sarà bisogno di ricostruire. Quindi è il momento di donare e non di pretendere. Per quanto riguarda la scena attuale in italia? Esiste una scena? La trovo molto anni 80 questa parola. Parlerei più di nicchie. Alcune sono ganze come quelle punk- garage. Altre sono atroci come quella Hair-Metal. Ti racconto questa esperienza che ho avuto con i Cabin Fevers che è significativa.
Ero a suonare ad Como in un festival Glam, dna data trovata, promossa e sostenuta dal nostro Booking.

 

All’interno di un locale enorme disperso nella campagna.  In cartello 5 Band. Noi stile Black Crowes le altre band, più o meno, erano sullo stile Motley Crue, Poison. Per prima cosa nessuno di loro è stato sotto il palco a guardarsi il concerto degli altri. Stavano rinchiusi nel proprio camerino a truccarsi o a fare la rock star. Zero curiosità, Zero solidarietà fra band. La cosa tragica è che c’erano si e no 20 paganti. Per evidenziare che ci trovavamo all’alcatraz di Milano in un sold out. Io e i miei compari di gruppo siamo stati gli unici a vedere anche gli altri concerti.
Anche se eravamo penultimi in scaletta e venivamo da un viaggio di 6 ore. La cosa più odiosa però succede il giorno dopo che ci taggano su fb e istagram con il loro selfie trionfante sul palco facendoci passare come una grande serata fra band amiche.
Ora vi chiedo….come chiamereste tutta questa roba….Scena Musicale?

 

Ascolta qui il singolo You Can Be a Genius:

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