Eraldo Corti torna con un nuovo singolo intitolato “Canzoni francesi tristi”. Dopo il successo di “Catrame” rilasciato la scorsa primavera, il cantautore calabrese presenta il suo ultimo lavoro, ora disponibile su tutte le piattaforme di streaming e negozi digitali. Il brano nasce da una richiesta speciale di un’amica dell’artista: “Sarebbe bello se scrivessi una di quelle… canzoni francesi tristi”. Questa semplice proposta ha dato vita a una canzone emozionante e coinvolgente, che cattura la malinconia tipica degli chansonnier francesi. Le immagini si susseguono in una melodia che avvolge, inserendosi perfettamente in una poetica fatta di suggestioni e appunti di un viaggio interiore. Una canzone evocativa e malinconica, capace di trasportare l’ascoltatore in un’atmosfera rarefatta e delicata, che pur non essendo propriamente triste, evoca un profondo senso di riflessione.
Cosa ti ha spinto a scrivere “Canzoni francesi tristi”?
Scrivo continuamente testi, pensieri, versi, frasi che mi colpiscono, la maggior parte di questa “produzione” resta a livello di bozza o semplice appunto, anche per anni. Alcune volte invece sono delle vere e proprie intuizioni che diventano canzoni in brevissimo tempo.
In questo caso, è successo così, un’amica mi chiese: “Perché non scrivi una di quelle belle canzoni francesi tristi?”- La sera con la chitarra in mano ho chiuso la canzone. In quella frase, in quella domanda c’era già il brano. Le emozioni, il vissuto che poi diventa canzone me lo porto dentro, scrivere una canzone per me significa trovare la chiave per aprire il cassetto giusto nella mia testa.
Puoi raccontarci qualcosa di più sulla partecipazione di tua figlia Chiara al brano?
Chiara è la mia figlia più giovane, ha sempre cantato nei cori e studia tutt’ora canto. Volevo aggiungere più profondità all’arrangiamento vocale utilizzando altre due voci oltre alla mia. Una delle prime persone che mi sono venute in mente è stata lei: ha una voce molto bella e cantava con me “Stella stellina” di De Gregori quando era piccola. Quindi è stata la mia prima back vocalist in assoluto.
Qual è stata la parte più gratificante del lavoro su “Canzoni francesi tristi”?
Difficile per me dare un peso alle varie fasi del lavoro: quella creativa iniziale, l’arrangiamento finger picking, l’arrangiamento di Joe Santelli che ha aggiunto altre chitarre acustiche, musette ecc. Devo dire che è stato molto emozionante ascoltare il pezzo finito con le voci di Chiara e di Simona.
Hai un artista francese preferito che ti ha ispirato per questo brano?
Mi piace molto Brassens ma non c’entra nulla con il brano ed il brano c’entra poco con le canzoni francesi.
Ci puoi anticipare qualcosa dell’ep in uscita l’anno prossimo?
Sono cinque canzoni che raccontano il mio modo di vedere il mondo e me stesso, due sono canzoni spudoratamente d’amore.
Gli arrangiamenti ruotano sempre attorno alla mia chitarra. Il mio producer Joe, cerca l’essenziale aggiungendo, armonizzando, sostituendo, con grande delicatezza ma anche efficacia. Chiara e Simona ritornano in altri due pezzi e ci sarà anche un’altra voce di cui ancora non voglio parlare perché ci stiamo lavorando.
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