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Eugenio in Via di Gioia live a Roma | Report e foto

“la poetica del reale, tra inquinamento acustico e  ipermercati”

di Giorgia Groccia.
foto di Daria Falconi.

Il 14 settembre 2018 ultima data del tour degli Eugenio in Via Di Gioia che non poteva non prendere piede all’ombra della città eterna, Roma, sul palco del Monk.

Il fortunatissimo tour per promuovere l’uscita dell’album “Tutti Su Per Terra”, ha visto i giovani e talentuosi artisti toccare ogni punto remoto della penisola per poi concludere in bellezza con un live che ha spezzato totalmente le barriere e le sovrastrutture su cui spesso vengono costruiti i concerti.
Tra cantautorato e nu-folk, gli Eugenio dimostrano e riconfermano le loro innate doti non solo musicali, ma anche espressive e comunicative verso un pubblico perdutamente coinvolto e totalmente innamorato.

 

 

Si inizia con “Silenzio”, e chiacchierare di inquinamento acustico durante un concerto è già di per sé gesto degno di vera attenzione e stima. La forza prorompente della band torinese risiede nel riuscire a traslare in musica l’esistenzialismo che caratterizza noi esseri umani, ricchi di errori, difetti di fabbrica e contraddizioni nitide, conducendo un vero e proprio show che si barcamena tra sprezzante ironia e disarmante realtà. Si prosegue con “Sette camicie”, perché essere se stessi è importante, essere pazzi un po’ fa paura, e sulle note e specialmente su un testo che parla chiaro e picchia tra i denti, il frontman si diletta nel risolvere a due mani un cubo di rubik che, nell’arco di tre minuti risulta totalmente e magicamente risolto! L’interazione con gli ascoltatori in visibilio diviene costante durante tutto il live, ritrovandoci dinnanzi ad uno spettacolo che non risulta né sterile e né tanto meno asettico, ma esattamente il contrario.
Successivamente la scaletta prosegue con “Giovani illuminati” ed “Emilia”, che risulta essere il primo brano inedito in cui la band si è cimentata quando, cinque anni fa, i giovanissimi cantautori si esibivano nelle piazze e tra le strade di diverse città italiane ancora sconosciuti e in cerca di fortuna. Uno dei momenti più toccanti della serata diviene proprio la premessa che precede il brano: difatti, dialogando con il pubblico, risalgono a galla aneddoti sulle cover che venivano proposte per attrarre più persone possibili, in quel periodo in cui anche “cinque o sei persone a far da pubblico sembravano tante”. Si riesce a passare dalla commozione estrema a gag esilaranti, con un ritmo e una naturalezza che potrebbe solo suscitare invidia ai migliori capocomici che calcano i palcoscenici televisivi. Tra asciugamani utilizzati come copricapi, cubi di rubik, prugne secche-e non-durante l’esibizione infinita e infinitamente esilarante di “Pam” (inno al capitalismo e agli ipermercati), i quattro intrattengono uno spettacolo in cui il tempo sembra volare e nel quale non si può smettere né di sorridere con gusto né tanto meno di riflettere.

 

 

Roma è Roma, e gli Eugenio in Via di Gioia lo sanno bene, perché proprio grazie alla Capitale, e soprattutto grazie ad un classico ritardo del treno in stazione, i quattro hanno creato il primo raduno per strada-attirando non poca attenzione mediatica-e in seguito anche il primo cibo in tour, spassosissima rubrica su instagram da non perdere!

Sul finale, in serbo per i fan, una sorpresa eccezionale, ovvero la special guest, l’altrettanto torinese e poeta indiscusso Willie Peyote, che si esibisce da prima in “Selezione Naturale”, per poi dilettare gli ascoltatori con la versione acustica di “Le Chiavi in Borsa”.
Il momento più alto resta impresso: una frase che penso racchiuda esattamente l’animo gentile, ribelle, dissacrante, e autoironico degli Eugenio, una frase che riassume una delle più belle allegorie che possano esistere: siate accenti, non siate apostrofi.

 

 

Forse proprio grazie a testi che non abbandonano l’idea di essere qualcosa di più che semplici canzoni, forse proprio grazie all’energia e il bisogno costante di dire e di gettare un ponte con la realtà, e grazie al desiderio di non produrre una musica accartocciata su se stessa, gli Eugenio in Via di Gioia lasciano trapelare un barlume di speranza verso un panorama musicale in continua evoluzione che necessita di artisti proprio come loro.

 

 

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