
Ci sono band che si prendono troppo sul serio e poi ci sono i Five Sides, che nel loro primo album Fino a che non passa riescono a mescolare emozioni profonde e un sano senso dell’umorismo. Sette tracce che scavano tra insicurezze, sogni e delusioni, ma con la consapevolezza che a volte l’unico modo per sopravvivere è riderci sopra. E lo dimostrano perfettamente in Sold Out, una delle canzoni più energiche e ironiche del disco.
Con un sound che richiama il miglior punk rock degli anni 2000, Sold Out racconta con ironia e un pizzico di amarezza la realtà di tante band emergenti: suonare davanti a pochissime persone, sperando in un futuro migliore. Ma la rassegnazione diventa quasi un vanto quando arriva la battuta memorabile: “Farò sold out al mio funerale”. Una frase che strappa un sorriso, ma che sotto sotto nasconde la classica verità scomoda: a volte il successo arriva troppo tardi, o non arriva proprio.
Il resto dell’album oscilla tra momenti più introspettivi (Seratonina tocca corde emotive profonde) e pezzi di puro alternative rock come Dorian Gray e Un altro palco. I singoli Amnesia e Paradosso avevano già dato un assaggio dello stile della band, capace di unire melodia e potenza con grande naturalezza. Il risultato è un disco che suona compatto, autentico e con un’identità ben definita.
Registrato al Glotoneria Studio con la produzione di Cesare Madrigali (Cara Calma) e Riccardo Frigoni, Fino a che non passa è una dichiarazione d’intenti da parte dei Five Sides. Un album che trasforma le esperienze difficili in musica, ma senza mai perdere quel guizzo di leggerezza che rende il tutto ancora più coinvolgente. Un debutto che lascia il segno… anche se per il sold out ai concerti, forse, bisognerà aspettare ancora un po’.
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