É uscito venerdì 17 maggio 2024 su tutte le piattaforme digitali per Futura Dischi (e in distribuzione The Orchard), “Non è la siccità” il nuovo EP di Frisàri. Un nuovo capitolo, già anticipato dal singolo “Giurami” – metà di questo doppio singolo – che nasce dall’idea di una sessione in presa diretta: un risultato vibrante e del tutto connesso alla dimensione live, una parte fondamentale del progetto Frisàri. Il tutto è stato realizzato con lo sfondo e la complicità del Blap Studio di Milano. Questo disco è composto quindi da due soli brani: “Giurami” e “Se non ti bagni con me”. l’EP è frutto di due anni di lavoro e decine di brani lasciati per strada, il suo titolo é una provocazione al mercato discografico che tende ad incentivare quantità e produttività come unità di misura del valore di un percorso artistico.
Siamo partiti dal suo essere salentino, ed ecco com’è andata!
Il passaggio dal Salento a Milano ha in qualche modo influito sul tuo modo di fare musica?
Ha influito sulla mia vita e quindi sicuramente anche nella musica ma non saprei farti un esempio concreto. Alcune cose richiedono tempo per essere metabolizzate e questo EP e i prossimi lavori sicuramente mi aiuteranno a dipingere un quadro più completo di questi cambiamenti.
“Non è la siccità” ci ha messo due anni per vedere la luce. Quali sono le maggiori sfide che questo EP ti ha messo davanti?
La maggiore sfida é stata quella di accettare che bastassero solo questi due brani. C’erano altre canzoni che avrei voluto aggiungere ma per vari motivi non erano nel posto giusto al momento giusto e non sono neanche state mai suonate con i ragazzi della band.
“Se non ti bagni con me” nasce come un lento voce e chitarra ma poi si è trasformato in un inno post-punk. Ci racconti meglio questo cambiamento?
Presentai questo brano ai ragazzi della band con una demo fatta al volo chitarra elettrica e voce e mi piaceva già così, non avevo in mente un arrangiamento in particolare. Ricordo che stavamo provando la scaletta per il live del primo Maggio di Bari 2022 e alla fine delle prove é arrivata da loro la proposta di suonarla insieme un po’ per gioco e visto che eravamo molto carichi da subito ci venne spontaneo accelerare i bpm. La batteria di Lorenzo si é inserita a metà della prima strofa in maniera prepotente ed io ho attivato il distorsore sulla pedaliera immediatamente, quando siamo arrivati alla fine del ritornello ci siamo fermati e ricordo di aver pensato: “forse é questa la dimensione giusta per il brano”. Sul palco a Bari davanti a migliaia di persone alla fine dell’esibizione ci é stato chiesto un altro brano e senza pensarci troppo la abbiamo suonata così come la ascoltate ora e da allora direi che é rimasta così!
Qual è il filo rosso che unisce questo brano a “Giurami”?
Questi due brani sono quasi un’unica cosa, sono nati negli stessi giorni e con una chiarezza tale che hanno subito pochissimi ritocchi e dopo averli suonati in sala prove erano già nelle mie scalette per i live. Potrei dirti che le immagini retoriche sono il filo che li unisce ma sarebbe riduttivo.
Presto suonerai a Milano e a Prato. Speranze e aspettative?
Le aspettative ci sono sempre ma sono legate alla voglia di migliorare sempre di più la nostra performance.
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