Benvenuti in #Frittomisto, la vostra Caffellatte torturerà per voi con domande scomode, divertenti e sovversive, degli artisti scelti da lei ogni settimana
Ci siamo, l’hype è finito, adesso passiamo ai fatti, cari amici lettori. Episodio 1. Ma facciamo un passo indietro: sobbarcati di articoli che, diciamola tutta e bene, non legge mai nessuno, ho pensato che forse tutta quell’arte, quelle canzoni, quegli artisti, che ogni settimana si affrettano ad immettere la loro musica sulle famigerate piattaforme digitali avrebbero piacere nel confrontarsi su argomenti semplici, immediati, accattivanti, pop, proprio come la loro musica fresca, nuova. Tra domande scomode, private, divertenti e non necessariamente legate all’ultimo singolo uscito (che tanto la musica sarebbe meglio ascoltarla piuttosto che leggerla non trovate?) ecco l’idea di una rubrica legata all’omonima neonata playlist; niente di originale, penserete, e forse non sbagliate, però, vi assicuro, questa non è un’intervista. Mi spiego (e lo rispiegherò forse ogni settimana), questa non è una semplice intervista, piuttosto è la mia personale visione della raccolta di risposte ad una stessa domanda che varia di settimana in settimana posta a diversi artisti selezionati da me, la vostra Caffellatte, come se stessimo li a preparare insieme uno splendido fritto misto. Ah, quasi dimenticavo: un’intervista a sorpresa c’è, ma dovrete leggere tutto per scoprire le altre domande. Questa settimana ho chiesto agli artisti di raccontarmi un luogo, un film ed una pietanza legata alla loro musica, eccone il risultato!
Ama il Lupo pubblica il 18 settembre il singolo Frigo edito per Le Siepi Dischi e distribuito da Artist First in digitale su tutte le piattaforme di streaming. FRIGO è il secondo singolo dell’artista campano dopo il brano che ha segnato l’inizio di un nuovo percorso artistico, Spaceboy, uscito a giugno. Frigo è una descrizione emblematica dell’altalena che l’amore ci regala: un susseguirsi di su e giù, di fiati sospesi e cadute nel vuoto.
Ecco il luogo il film e la pietanza che assocerebbe alla sua musica:
Milano è il luogo. quella di inizio 2000, ancora noir, severa e infinita. L’ho odiata, ma forse ci siamo amati tanto. the Snatch è il film, l’adrenalina, le mille situazioni, tutto il mondo in una scena, posso essere un Gipsy? ti piacciono i Coni? La mamma è sempre la mamma.
Pietanza invece sicuramente frittatina di maccheroni: qualcosa che non ti aspetti se non conosci già. Fuori il silenzio della panatura, dentro un’esplosione di passione, un abbraccio caloroso sotto forma di sapori.
Dopo il fortunato esordio di Filippo D’Erasmo con il suo EP Canzoni Part Time, uscito poco prima dell’estate, il cantautore piemontese torna con un nuovo singolo dal sapore autunnale e dalla nostalgia di fine estate.
Cerchio di Fuoco è una canzone che parla dell’amore proibito tra due amanti. Una storia che sfida i dogmi sociali e morali, e che si chiude con un’amara ma lucida riflessione.
Il titolo è un tributo all’omonimo brano di Johnny Cash “Ring of Fire”.
La mia musica è una qualsiasi città europea, passeggiando lungo un fiume, con gli alberi che voltano verso il rosso, in una uggiosa giornata di inizio autunno.
Il film che associo alle mie canzoni è Io ed Annie, o comunque una commedia di Woody Allen. Mi piace quell’ironia tragicomica, e l’idea che le protagoniste siano donne bellissime ed intelligenti, con velleità intellettuali.
Sulle pietanze invece probabilmente un qualche cibo da street food, buonissimo ma consumato fugacemente, in maniera zingara, tra uno sguardo voluttuoso ed una risata sincera.
Fuori da venerdì 9 ottobre 2020 su tutte le piattaforme digitali (RC Waves / Artist First), il nuovo singolo dei Bluedaze: un nuovo capitolo per la band di Varese che, tra dream e psych rock. si avvicina sempre di più al suo disco d’esordio dal titolo Skysurfers, in arrivo quest’autunno. L’album vanta la produzione di Martino Cuman dei Non Voglio Che Clara.
Il luogo è sicuramente la “sponda magra” del Lago Maggiore, ovvero quella Lombarda in cui viviamo e dalla quale si vedono dei tramonti incredibili. Amiamo sia la sua atmosfera malinconica, a tratti noir, ma anche la sua luce abbagliante e obliqua.
La pietanza è la pizza, meglio se quella fatta da Manuel, il nostro chitarrista. Prima di tutto perché è il nostro comfort food post prove, ma anche perché è perfetta da mangiare quando d’estate ce ne stiamo in spiaggia a guardare il tramonto.
Il film è “Segni particolari bellissimo”. Abbiamo un amore quasi perverso per i film italiani degli anni ’70 e ’80. Questo di Celentano è probabilmente il film che menzioniamo più spesso.
Fuori da venerdì 23 ottobre 2020 Eroi 2020, l’album di debutto del cantautore romano Piro, cantautore romano classe 1991 che, dopo una serie di fortunati singoli tra cui l’ultimo Città D’Oriente, sceglie di svelare completamente il suo mondo fatto di timidezza esasperata e sentimenti spropositati, momenti difficili, amore non corrisposti e vacanze in solitaria.
Il luogo è villa Borghese a Roma è il luogo perfetto: uno splendido e piacevole teatro verde dove vivere o ascoltare storie.
Il film è Manhattan di Woody Allen, dove ci sono tanti temi simili alle mie canzoni come l’innamoramento, il tradimento, l’elucubrazione mentale, la timidezza, la speranza.
La pietanza è, credo, una semplice focaccia crudo e mozzarella, buona per ogni occasione, estiva o invernale, a casa o fuori, di fretta ma anche con calma. Purché sia ben scaldata.
INTERVISTA DELLA SETTIMANA: DISARMO
Fuori il 15 ottobre Piombo, il nuovo singolo del cantautore Disarmo, che, durante la sua partecipazione ad X Factor 2020, decide così di mettersi a nudo con un brano che descrive ciò che si prova nell’attimo esatto in cui i desideri e le aspettative costruite insieme ad un’altra persona cadono con lei in un abisso irraggiungibile.
La desolazione del distacco e il senso di vuoto che si prova pensando al futuro che appare all’improvviso così diverso divengono temi portanti. Il brano, particolarmente emotivo, dalle venature neo soul, ci trasporta letteralmente in una stanza vuota da riempire, una pagina bianca che ha bisogno di essere scritta, un contenitore vuoto in attesa del suo contenuto: un’esperienza di mancanza e sensazioni estremamente forti e malinconiche.
- Com’è nato il tuo ultimo singolo Piombo?
E’ nato per esorcizzare il dolore che ho provato dopo aver ricevuto una pessima notizia, scritto in una notte piovosa in pieno lockdown.
- Ci racconti la scelta musicale fatta attorno al testo pregno di emotività?
L’arrangiamento si è sviluppato insieme alla scrittura del testo, ricordo di essere andato di pari passo e ho finito di scrivere entrambi nello stesso momento. Come in tutti i miei pezzi gli elementi portanti sono il basso e il piano elettrico anche se questo brano fa da apripista alle sonorità nu-soul che caratterizzeranno anche le mie prossime uscite.
- Quali sono i tuoi riferimenti musicali?
James Blake, Buckley, Verdena - Il luogo, il film e la pietanza che assoceresti alla tua musica.
Praga, Edward mani di forbice, più che una pietanza mi viene in mente un sapore: agrodolce.
- Progetti futuri?
Continuare a scrivere musica, iniziare a fumare il sigaro e poi smettere.
Rubrica a cura di Giorgia Groccia A.k.a. Caffellatte
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