Benvenuti in #Frittomisto, la vostra Caffellatte torturerà per voi con domande scomode, divertenti e sovversive, degli artisti scelti da lei ogni settimana
Oggi è un buongiorno per Frittomisto, cari amici lettori. Qui a Roma il sole splende alto, gli uccellini cinguettano ed è stata annunciata la tanto agognata zona gialla! Cosa ancora alquanto incerta una settimana fa, quando ho contattato gli artisti selezionati per il mio quiz settimanale: allora, povera ignara, ho optato per una domanda sicuramente inverosimile, ma che, di questi tempi, affonda le radici all’interno della sfera dell’isolamento forzato. Ora, avrei voluto sdrammatizzare, ma gli artisti che seleziono sono sempre troppo avanti, e quindi godiamoci insieme le loro simpatiche e, in realtà, molto serie, soprattutto interessantissime risposte circa la domanda : QUALI SONO I TRE OGGETTI CHE PORTERESTI CON TE SU UN’ISOLA DESERTA?
Veronica, cantautrice di origine campana, ha pubblicato proprio in questi giorni “Acustico”, il suo nuovo video dedicato, con affetto e gentilezza pop, al fenomeno dell’autismo.
– Se dovessi scegliere tre oggetti da portare su un’isola deserta, quali sarebbero e perché?
“Porterei una chitarra perché senza musica non vivo, un coltello per difendermi e cercare del cibo (i cocchi li apro sulle pietre) e carta e penna per scrivere le mie canzoni”.
Felix Rovitto è un cantautore di origini emiliane che anticipa la primavera con un singolo, “Peaches”, che sa di freschezza e buone sensazioni.
– Se dovessi scegliere tre oggetti da portare su un’isola deserta, quali sarebbero e perché?
“Porterei la chitarra, inutile aggiungere il perché, necessità assoluta. La musica, che sia su un computer, su uno smartphone, non posso fare a meno della musica.
E una cosa che però avrei già nell’isola deserta: il MARE”.
I Death Cell sono una band che tiene alta la fiamma del rock’n’roll anche attraverso il loro ultimo album, “Periferico”, da cui hanno tratto il nuovo singolo, “Maschera”.
La band dà una risposta ironica alla domanda “Se dovessi scegliere tre oggetti da portare su un’isola deserta, quali sarebbero e perché?”
“Per una band rock sperduta su un’isola deserta non c’è altro di meglio da portare del necessario per mettere in pratica la sempreverde frase di
Ian Dury: sesso (donne, visto che siamo una band di soli maschi…), droga (leggera) e tanto rock and roll. Come disse un altro grande del secolo scorso: è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
BOVA. Il cantautore romano, dopo anni come leader del progetto Bue e l’album uscito per Maciste Dischi, torna con un nuovo lavoro prodotto da Riccardo schiavello ( già al fianco di artisti come Cannella ) e Matteo Portelli.
Vanessa Paradiso è una ragazza con i capelli chiari, gli occhi verdi e una fessura tra i denti che ci entra una monetina da un euro. Una di quelle che incontri in qualche concerto, col maglione di lana pesante e la birra in bilico.
Il brano, scritto a quattro mani da Simone Bova e suo fratello Daniele, parla delle buone idee rimaste su qualche foglio in un vecchio cassetto, e di tutti quelli per cui c’è sempre qualche cosa tra il dire e il fare, tra il progettare e l’eseguire, tra l’amore pensato e quello manifestato. Una scatola di bei progetti che spesso rimangono tali o che si perdono nel tempo tra le promesse non mantenute. La fuga da qualcuno che non è “tuo”, il pensiero costante di quell’incontro fugace e clandestino, che lascia in un limbo di malinconia ed incertezza.
“Vanessa l’ho incontrata la mattina che ballava mentre portava fuori il cane, nella metro con un libro aperto in una mano e un panino nell’altra”.
– Se dovessi scegliere tre oggetti da portare su un’isola deserta, quali sarebbero e perché?
– una crema solare perché ho la pelle delicata, una chitarra, dato che per la tastiera servono le batterie e non mi va di bruciarmi il terzo oggetto, un paio di forbici belle pesanti, per tagliare i rami e i frutti ma anche le unghie, i baffi, la barba, i capelli. E darmi un tono pure da naufrago.
1989. Fuori con il loro ultimo singolo. Il brano racconta delle diverse personalità di ciascuno di noi, e lo fa partendo dalle sue. La sua persona, i suoi personaggi di tutti i giorni e le sue imitazioni migliori, si incontrano e dialogano all’interno della stessa canzone. Un concentrato di storie e personaggi in un unico testo. La canzone precede l’uscita dei singoli del suo primo album ufficiale, “Gente che odia la gente”.
Se dovessi scegliere tre oggetti da portare su un’isola deserta, quali sarebbero e perché?
-il mio quaderno delle rime, perché non riesco a immaginare un’esistenza senza scrivere.
-l’uomo di legno del Wing Chun, perché si dice che sia il miglior compagno di allenamento. Su un’isola deserta sarebbe anche l’unico possibile.
-una tromba, perché ho sempre avuto il pallino di imparare a suonarla, e direi che su un’isola deserta il tempo per farlo non mi mancherebbe.
Stefania Tasca polistrumentista torinese, esce con il suo ultimo singolo “Vetro” per maionese project.
- Se dovessi scegliere tre oggetti da portare su un’isola deserta, quali sarebbero e perché?
una chitarra una coperta una saponetta. Non ho bisogno di fotografare, la memoria umana è più potente di qualsiasi cosa, la chitarra beh.. la Musica è ovunque. Ho pensato ad un coltello da cucina, una cosa affilata per procacciare del cibo, ma essendo un’isola, potrei affilare qualche legno. Così come il fuoco, riuscirei a ricavarlo in modo rudimentale. Ho pensato alla saponetta, per avere quel senso di pulizia ed essendo molto molto scivolosa, potrebbe servirmi per qualche altra cosa ah dimenticavo, la coperta Una coperta serve sempre per scaldarsi, per avere quel senso di protezione o semplicemente per fare l’Amore.
Fuori da venerdì 29 gennaio, un nuovo singolo firmato Dellamore dal titolo Interstellar (distr. Artist First). Il cantautore palermitano torna con un pezzo che farà impazzire i fan di Christopher Nolan, raccontandoci una storia d’amore che va oltre il tempo, tra stelle, gravità e influenze rap.
Una storia d’amore che va oltre il tempo, oltre lo spazio, oltre la dimensione. Come un viaggio last-minute verso l’universo, questa storia ha un destino ignoto, come una galassia inesplorata.
Se dovessi scegliere tre oggetti da portate su un’isola deserta, sceglierei:
1. Un cannocchiale.
Senza inquinamento e luci artificiali, sai che spettacolo di sera lassù ?!
2. Carta e penna.
Non possono mancare. Per un diario, per un disegno, per un testo di una canzone.
3. Una palla da basket. Il mio sport preferito. Mi costruirei un piccolo campetto e mi allenerei ogni giorno a raffinare il tiro.
Scrollo è il primo singolo di Supernino, supereroe con pochi poteri in uscita per Sony Music Italy il 29 gennaio.
Supernino è un’insegna al neon alla fine del prossimo secolo. Un anti-eroe contraddittorio, un paradosso temporale. É un cinema tridimensionale in una puntata di Black Mirror ambientata più di cento anni fa.
– Se dovessi scegliere tre oggetti da portare su un’isola deserta, quali sarebbero e perché?
Un telo mare:
odio la sabbia attaccata sui piedi, ho bisogno di asciugarmi subito quando esco dall’acqua. Il telo poi risulterebbe utilissimo anche come tovaglia per i miei pranzetti, coperta per la notte, straccio da pavimento, amico immaginario.
Un pacco di Galletti Mulino Bianco:
su un’isola deserta immagino ci sia bisogno di cibo e io non ho alcuna intenzione di rinunciare alla mia dose giornaliera di grassi saturi.
Occhiale da sole:
per poter esercitare il potere (?) di Supernino ogni volta che ne ho bisogno.
Dopo l’esordio con “Come l’ultima volta”, il featuring con EDDA su “Respiro” e la bella conferma di “Case popolari”, torna La Preghiera di Jonah a rinfocolare il braciere spento del Nuovo Pop italiano, nel tentativo di offrire a chiunque sappia ancora emozionarsi una luce utile a segnare la via dell’alba, nella notte più lunga di sempre: “Giulio”, la nuova confessione a cuore aperto della band campana, è una dichiarazione d’amore diversa, che sa di sale su ferite antiche, e ancora aperte.
- Se doveste scegliere tre oggetti da portare su un’isola deserta, quali sarebbero e perché?
Vediamo…un pallone, così come Tom Hanks in Cast Away saprei come passare il tempo senza impazzire (di più), un coltellino per difenderci, cacciare e pescare…o al massimo prenderci cura delle nostre barbe, e per finire qualche cassa di rum, per la felicità.
Il primo singolo come autore di Francesco Pastore, conosciuto dagli addetti ai lavori come Frankpast. Dopo anni passati a scrivere e recensire musica emergente, il passaggio dall’altra parte della barricata. Una traccia frutto di una collaborazione in cui nessuno ha dettato regole o messo paletti. Le parole di Frankpast e la voce densa di esperienza di Daniele, raccontando una storia triste mai banale.
- Se dovessi scegliere tre oggetti da portare su un’isola deserta, quali sarebbero e perché?
1. Macchinetta per il caffè. Da buon campano non riesco a stare senza 5/6 tazzine al giorno. È una necessità ed un rito imprescindibile.
2. Cuffiette. Da quando mi hanno regalato il primo walkmann, abbinato ad uno zaino Seven (ok, boomer) ho sempre delle cuffiette alle orecchie. Mi permette di ascoltare tutta la musica che voglio e di isolarmi dai rumori della città.
3. Coltellino svizzero. Pur essendo negato con ogni sorta di lavoro manuale, nel mio zaino c’è sempre questo strano oggetto polivalente. Mai usato ovviamente.
È uscito il nuovo singolo del cantautore L’Edera, “Asfalto” (Romolo Dischi/Pirames International), l’ultimo che anticipa l’EP di debutto!
“Asfalto” è un racconto di formazione in tre minuti, una storia di crescita, di quella consapevolezza che si acquisisce quando sogni e speranze vengono disillusi e rimane solo il grigio con cui si inizia a convivere.
– Se dovessi scegliere tre oggetti da portare su un’isola deserta, quali sarebbero e perché?
– Amuchina, lievito di birra e tutte le stagioni di Don Matteo in HD. Perché ho già vissuto in isolamento e stavolta voglio arrivarci preparato.
Da venerdì 29 gennaio è disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio “PASTIGLIA v7” (Sony Music Italy), il nuovo singolo del collettivo bergamasco ISIDE, il primo a firma Sony Music Italy!
A proposito del particolare titolo del brano – dove “v7” significa “settima versione” ed è l’emblema del cambiamento del collettivo: dalle giornate passate sui banchi di scuola a quelle passate interamente in studio di registrazione – gli artisti commentano: “v7 è il simbolo delle nostre giornate passate in studio a ridisegnare i pezzi, con la paura di non poter mai raggiungere la versione definitiva. È il nostro modo per segnare le scelte che facciamo, a volte giuste altre sbagliate.”
Tra dettagli e campi larghi di scene reali e altre solo immaginate, il brano descrive attimi di gioia che infrangono i momenti brutti. La canzone è ambientata di notte e c’è solo la voglia di saperne ancora di più sulla persona sdraiata accanto nel letto, scoprendosi totalmente, ammettendo con sincerità ogni sentimento estremo senza paura, consapevoli che certe cose tanto non si possono nascondere perché troppo evidenti. È il desiderio di essere inglobati dall’altra persona, scoprirne nuove cose, scovare le debolezze e poi curarle.
Adoro particolarmente ISIDE, le loro sonorità, timbri vocali e sicuramente la penna, acuta, modernissima e al tempo stesso accurata. I ragazzi non lasciano nulla al caso, difatti sono sinceramente felice ed onorata di averli qui su Frittomisto oggi, ecco a voi le super risposte:
- Ciao ragazzi, che piacere avervi qui con me! Allora, partiamo dal principio, ci raccontate da cosa siete partiti per strutturare il vostro progetto artistico?
Ciao, anche per noi è un super piacere 🙂
Il progetto nasce dalle ceneri di altri progetti musicali che hanno riempito la nostra adolescenza. L’esigenza che sentivamo era di sperimentare in italiano, seguendo il sound della musica che ascoltavamo all’epoca: James Blake, Flume, Moderat e tanti altri. Ci siamo accorti più tardi che quello che facevamo era semplicemente pop con l’obiettivo di essere freschi e sinceri.
- PASTIGLIA v7 è il vostro nuovo singolo, di cosa parla e soprattutto cosa rappresenta per voi?
Pastiglia parla della dipendenza che si ha dell’altro, della persona che si ha accanto. Pastiglia è la necessità di assumere parti dell’altro e farle proprie. Per noi rappresenta un nuovo inizio, una nuova identità sonora e non solo.
- Per ISIDE cosa significa “star bene”?
- Chiudere un pezzo e poterlo far sentire </3
- Se doveste scegliere tre oggetti da portare su un’isola deserta, quali sarebbero e perché?
- Computer con Ableton, una chitarra classica e crema solare per la testa di Dario R. 🙂
- Progetti futuri?
Stiamo lavorando a una dozzina di brani nuovi, chissà…
Rubrica a cura di Giorgia Groccia Aka Caffellatte
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