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#Frittomisto – Episodio 15 – La nuova rubrica a cura di Caffellatte

Benvenuti in #Frittomisto, la vostra Caffellatte torturerà per voi con domande scomode, divertenti e sovversive, degli artisti scelti da lei ogni settimana

Quando si tornerà a suonare? Oggi intro breve e conciso causato dall’imminente stato d’allerta per la mia salute mentale affetta da molteplici crisi d’astinenza causate dalla mancanza di musica live e assembramenti vari. Si, lo so, la strada è ancora in salita, ma immaginare non costa nulla. Con me in questo Sem&Stènn insieme a tantissimi altri artisti. 

 

Aigì (all’anagrafe Antonio Il Grande) è un cantautore di Tropea classe ’97.

La sua musica è intima, profondamente introspettiva e per questo quasi esistenziale, caratterizzata da testi di forte impatto emotivo e sonorità indie pop. Il pianoforte, spesso protagonista delle sue canzoni, è il suo strumento, che insieme ai sinth, alle drum machine e a melodie molto scandite metricamente traduce in musica la sua dimensione interiore. “Notte sul pianeta terra”, il suo primo singolo, è uno sfogo sull’incertezza e il buio che ha invaso le nostre vite, ma anche sulla speranza di un futuro migliore, in cui “torneranno le luci”.

Hai già qualche progetto per quando si potrà tornare a suonare?

Assolutamente sì. Non vedo l’ora di tornare a suonare dal vivo, perché alla fine il vero potere delle canzoni lo trovi lì. Anche i musicisti che collaborano al progetto la pensano come me, per cui stiamo scaldando i motori fiduciosi che si torni presto a vivere la musica a 360 gradi.

 

AVARELLO è un cantautore siciliano classe 97. Ascolta cantautori come Claudio Lolli, Stefano Rosso e Francesco Guccini ma non smette di guardare avanti dieci anni rispetto a sé stesso. Caratterizzato dal piglio del cantautore impegnato ed istrionico, i suoi testi sono ora onirici ora esistenzialisti; in generale, ama distruggersi per ricostruirsi daccapo, sempre diverso e sempre lo stesso. Dopo essersi presentato alla scena con “Indigestione” per Revubs Dischi, datata settembre 2020, e aver confermato con “Preferirei rallentare” le belle aspettative suscitate dalla partenza, Avarello è adesso pronto a dare fuoco a tutto quello che ha fatto fin qui attraverso il megafono di un disco che ha tutte le fattezze di una radiografia dello spirito, di una sinossi dell’anima: “Mentre ballo mi annoio” è un esordio che sa di mantra, di filosofia di vita e di manuale di distruzione. “Mentre ballo mi annoio” è il primo disco di Avarello, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 19.2.2021 per Revubs Dischi.

Hai già qualche progetto per quando si potrà tornare a suonare?

Sì, spero tantissimo che questo accada presto, mi manca molto suonare; risulterò ripetitivo, ma nell’effettivo sono nato facendo le serate in giro per la mia Sicilia, la mia musica è nata dai live e poi si è spostata in cameretta. Quindi la mia risposta è sì, ho qualche progetto, ci sto lavorando, ma non mi espongo troppo per evitare che tutto crolli in una misera falsa speranza. Questa mattina mi sono svegliato superstizioso.

 

Ponee ha pubblicato un nuovo EP dal titolo Jo, Kid, Ipa, Role (16 febbraio, Uma Records / Sony Music).

Ponee è il progetto solista di Antonio Schiano, iniziato come l’alternativa fresca all’urban pop italiano dal cuore spezzato, e il tentativo di dare ordine al caos delle proprie idee, attraverso l’uso di immagini in equilibrio su un filo (il)logico non convenzionale.

Diciamo che faccio fatica a immaginare il fatidico giorno in cui si potrà rimettere piede sul – o sotto – palco; prima ero più ottimista. Tra l’altro ,negli ultimi anni, il mio lavoro era legato proprio al mondo degli eventi; mi occupavo di direzione artistica e programmazione musicale. Ora, per quello che riguarda Ponee, sto lavorando prevalentemente in situazione studio o alla scrittura dei brani, così da avere più materiale possibile nell’attesa di nuovi scenari. Mi piacerebbe essere comunque pronto a portare in giro uno spettacolo solido e ben strutturato e, in un certo senso, cerco di mantenermi allenato con qualche live session in streaming o simili. I produttori dei brani sono tutti musicisti che coinvolgerò anche nella parte live ed è un desiderio comune che la cosa avvenga presto. Considera che il progetto Ponee è nato poco prima del primo lockdown quindi non lo abbiamo ancora vissuto a pieno ed è frustrante dovere rinunciare a questo aspetto.

 


Lessness
ha pubblicato un nuovo EP dal titolo V. [to the hearts that ache]. Un EP che rappresenta un momento di transizione dove rivivono, in versione più intima e acustica, alcuni dei brani di Never Was But Grey, traslandone le sonorità su un piano interpretativo più diretto ed emotivo. Il tutto in attesa di un nuovo secondo album nato durante il complicato periodo del lockdown, nel corso del quale Luigi Segnana, in mancanza del suo basso (fatalmente in manutenzione), ha sperimentato nuove sonorità minimaliste indirizzandosi verso l’uso di pianoforte e chitarra acustica.

In generale suonare senza vergogna ovunque sia possibile, per strada, bar, tetti, librerie, ovunque! In particolare vorrei riprendere il percorso interrotto, praticamente ancor prima di cominciare, di live notturni in biblioteca

 

 

Adelasia ha pubblicato un nuovo singolo dal titolo Camera Mia (Sbagliata Version). (16 febbraio, Sbaglio Dischi – distribuzione The Orchard).Esce oggi martedì 16 febbraio 2021 la versione remastered di Camera Mia, brano di Adelasia contenuto nel suo disco d’esordio 2021 pubblicato sul finire dell’anno scorso per Sbaglio Dischi (distr. The Orchard). Questa nuova veste di Camera Mia chiude ufficialmente il capitolo importante e formativo di quest’album. L’occasione è la partecipazione della cantautrice al podcast Sbagliata (pubblicato dalla neo-nata Sirene Records), il primo podcast fictional serial in Italia a cura di Virginia Valsecchi.

Quando si tornerà a suonare potró finalmente far ascoltare dal vivo il mio ultimo disco “2021” che non ho mai suonato live full band. Non vedo l’ora. Nel frattempo continuo a scrivere nuovi pezzi e a sperimentare che è comunque una fase che mi diverte molto.

 

Pineta è il nuovo singolo di Lena A., fuori venerdì 19 febbraio 2021 per Uma Records e in distribuzione Sony Music. Il brano segue il singolo d’esordio Tra le dita ft. Giovanni Carnazza, pubblicato a settembre, e il secondo singolo Adesso Cera. Un nuovo capitolo per la cantautrice di Napoli che mescola emozioni e un’attitudine da timida cantautrice, con un’anima più ossessiva, elettronica e notturna. Lena A., che continua la collaborazione con il produttore di Roma Giovanni Carnazza, ci descrive una relazione impossibile, che può funzionare solo in un mondo parallelo, in una pineta ai confini del mondo.

Ho in mente di riprendere la formazione in trio, con me al piano e alla voce, insieme alla presenza di contrabbasso e synth con sequenze. Un modo per far dialogare acustico ed elettronico. Poi chissà, forse mi slegherò dalla solita posizione da pianista, per muovermi un po’ sul palco. Chissà.

 

Esce  venerdì 19 febbraio 2021 il nuovo singolo dal titolo Terra (fuori per l’etichetta Musica Contro Le Mafie) de Le Cose Importanti, la band che si divide tra Lazio e Toscana che torna con un nuovo capitolo musicale che vuole raccontare l’elemento, la terra, dal quale nasce quel moto che ci fa scegliere di alzare la voce mentre tanti scelgono la prudenza del silenzio. Terra è una ballad arrabbiata in cui ci si ritrova chiunque almeno una volta si è sentito sprofondare, e per chi almeno una volta ha provato a riemeregere.

Stiamo lavorando tanto in studio e non, quando si tornerà a suonare saremo pronti per fare di più di quello che abbiamo fatto fino ad ora.

Ci rivedremo sicuramente a qualche live.

-Baci da tutt*-

 

Vicodix (vero nome Daniele Di Somma) è un cantautore che ha appena pubblicato il proprio nuovo singolo, “Non volevo, ma volavo”, un vivace episodio romano con tratti vintage e cinematografici.

“Mi mancano molto le vibrazioni della sala prove e l’adrenalina di un concerto, il mio programma post-Covid è quello di sbrandare i miei vecchi e un po’ assopiti amici musicisti e riportarli sul palco con me in una nuova avventura, ma nel frattempo elaborerò una versione acustica di tutte le canzoni per eventuali live in solitaria”.

 

 

 

 

Ha appena fatto il proprio esordio da solista Sergio Calafiura, con un ep omonimo da cinque canzoni in cui racconta episodi e sensazioni autobiografiche aiutandosi con suoni elettronici e synth pop.

“Ho un desiderio: riuscire a presentare i miei brani in forma elettrica e acustica e limitare le cover nel repertorio, dopo tanti anni di live di sole cover”.

 

 

 

 

 

Edodacapo 

“Quante cose si vorrebbero dire? Quante cose si vorrebbero fare? Il problema è che ne diciamo troppo poche; e ne facciamo addirittura meno. Perché alla fine, ci sentiamo soli. Infelici. Insoddisfatti. Che senso ha parlare se non ci si capisce?”

Hai già qualche progetto per quando si tornerà a suonare?

Certo. E anzi, forse penso a quel giorno da un anno ormai, da quando hanno chiuso tutto. Il mio primo obiettivo è quello di tornare a suonare per strada e riprendere almeno un po’ la mia attività di busking. Mi ha insegnato molto, è stata una vera e propria gavetta. Tornavo a casa stanco, è vero, ma ricco di soddisfazioni, di gente che conosci, e perché no, anche di ambizioni. Ma vorrei tornare a suonare anche nei locali, non in quelli grandi, ma dove si può trovare un ambiente intimo. Poche persone, magari sedute per terra su dei tappeti, come mi è successo una volta al circolo Arci di Trento, e che siano realmente interessate a condividere un momento con te. Quello è l’ambiente che più preferisco e spero di tornare presto a raccontare la mia musica e a condividere le idee che esprimo nei miei testi, come fosse un dibattito aperto tra me e gli ascoltatori.

 

Modigliani è un cantautore sardo che si appresta a pubblicare il suo album d’esordio, anticipato dal singolo “Tu Non Crolli Mai” (Bianca Dischi) uscito venerdì 19 febbraio. È un brano che parla di resilienza e, non a caso, esce in questo periodo in cui ci apprestiamo a riparare i danni subiti, a reindossare le scarpe e ripartire. La si potrebbe considerare la canzone manifesto del disco d’esordio di prossima uscita, sia per la parte legata alla scrittura che per il sound.

Da ottobre del 2020 sono entrato a far parte del roster di Plasma concerti, ovviamente non abbiamo ancora potuto iniziare un percorso che spero sarà bello e intenso. Non ho ancora in mente un progetto vero e proprio, è impossibile farlo perché la situazione è tuttora molto incerta. Al momento, quello che sto facendo è tenermi pronto per suonare anche da solo, o comunque in formazione ridotta, perché temo che la ripartenza dei live sarà comunque graduale e si inizierà probabilmente con dei “piccoli concerti” con un numero di spettatori ridotto. Credo che questo blocco sia arrivato in un momento molto positivo per i live in Italia, c’era una forte tendenza ad andare ai concerti negli ultimi anni. Spero che tutto torni come prima, anche se purtroppo sono convinto che molte persone avranno bisogno di tempo per sentirsi a proprio agio nel bel mezzo di un parterre.

 

Esce venerdì 19 febbraio 2021 il nuovo secondo album di Sem&Stènn (distr. Believe Digital) che I-D Vice ha definito “la resistenza queer della musica italiana”.

Già anticipato dal singolo Champagne, questo concept album ci introduce in un mondo interiore dove la spiritualità è connessa all’eccesso, dove le imperfezioni di tutti sono il valore più grande che abbiamo, un rave spirituale dove ci si spoglia dai vestiti e dalle energie negative. Dove ballare senza sosta diventa un rito di purificazione. Le sonorità che hanno ispirato questo progetto sono quelle elettroniche est-europee, il synth pop della scena inglese e svedese insieme ai canti corali sacri, senza paura di sporcare o violare schemi prestabiliti.

Per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere direttamente con loro. 

Che cos’è Agarthi e come facciamo ad arrivarci? 

AGARTHI è la città leggendaria dove tutto è fantastico ed è situata nel nucleo della terra. Siamo rimasti affascinati da questa storia perché nell’immaginario occidentale è lì che si trova l’inferno. In un momento di forte down, abbiamo toccato il fondo, ed è lì che abbiamo trovato Agarthi. Dovevamo schiantarci in profondità per rialzarci e trovare il nostro Nirvana.

Perchè la scelta di pubblicare un disco in italiano?
Col nostro primo album, OFFBEAT, i testi sono passati tutti in secondo piano. Non siamo un paese ancora totalmente aperto a questa cosa. Con questo disco avevamo un’esigenza comunicativa ancora più forte, ci tenevamo ad essere diretti. Poi è stato uno stimolo assurdo, ci ha fatto bene metterci alla prova.

E perchè la scelta di pubblicarlo in questo periodo complicato?
Perché dobbiamo reagire in qualche modo. È un disco spirituale che parla di self-empowerment, crediamo che in tanti ne abbiano bisogno adesso. Avevamo previsto l’uscita un po’ di mesi fa, poi Il lockdown ci ha dato tempo di scrivere ancora e definire il tutto. 

Cos’è successo dai tempi di X-Factor?
E cos’è cambiato da allora nella scena musicale?

Perché dobbiamo reagire in qualche modo. È un disco spirituale che parla di self-empowerment, crediamo che in tanti ne abbiano bisogno adesso. Avevamo previsto l’uscita un po’ di mesi fa, poi Il lockdown ci ha dato tempo di scrivere ancora e definire il tutto.  Adesso siamo molto più consapevoli di chi siamo e in che ambiente ci troviamo. Quando abbiamo partecipato al programma eravamo due bimbi soli con due magliette tagliate a vivo e tantissima fame. Molti dei concorrenti delle ultime edizioni sono molto più strutturati rispetto a come eravamo noi, hanno spesso un team dietro. Purtroppo non abbiamo assistito a grossi cambiamenti nella scena musicale italiana, quindi ci aspettiamo di vederli a breve.
 

Cosa vi è rimasto, artisticamente parlando, del periodo della quarantena?
Ci sono rimasti un sacco di nuovi ascolti, ma sopratutto siamo stati costretti ad allenare la nostra creatività nel modo di comunicare e di farci sentire, in un periodo in cui non è possibile salire sui palchi.
 

Avete già qualche progetto per quando si potrà tornare a suonare?
Abbiamo avuto tanto (forse troppo) tempo per buttare giù mille idee su come vorremmo presentare Agarthi live. Sarà una cerimonia a cui non si potrà mancare. E ovviamente arriverà altra musica.

Rubrica a cura di Giorgia Groccia aka Caffellatte

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