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#Frittomisto – Episodio 17 – La nuova rubrica a cura di Caffellatte

Benvenuti in #Frittomisto, la vostra Caffellatte torturerà per voi con domande scomode, divertenti e sovversive, degli artisti scelti da lei ogni settimana

Maledetti sentimenti. Ci ricordano sempre quanto in realtà è facile farsi male. Eppure lo stato emotivo di un artista compromette spesso in positivo il processo creativo, della serie: se non altro dalle lacrime ci guadagno una canzone. Questo e molto altro nel #Frittomisto di oggi :

 

HAPNEA 

Giovanissimi ma già molto solidi, gli Hapnea sono una band di Macerata che ha appena pubblicato l’ep d’esordio, “Hangover & Love”, affiancato dal video di “Whisky Sour”. Rock in italiano ma con molte radici internazionali e con la produzione di Frankie Wah dei Little Pieces of Marmelade. 

Quanto uno stato emotivo può influenzare la scrittura secondo voi?

“Nella scrittura delle nostre canzoni lo stato emotivo ci influenza quasi del tutto, di conseguenza ci piace ascoltare musica altrettanto emotiva. Siamo di quella generazione tra il 1990 e il 2000, quindi super instabili emotivamente”.

 

 

BE A BEAR 

Be A Bear è noto per comporre musica elettronica lo-fi con il solo utilizzo di un iPhone e girare con una maschera da orso. Waxlife è uno dei più importanti dj italiani e ha prodotto un bellissimo Rave Mix di “My Lullaby”, composto anni fa con con la voce della piccola Bianca, figlia di Be A Bear che all’epoca aveva appena 9 mesi.

Quanto uno stato emotivo può influenzare la scrittura secondo te?

Le emozioni sono alla base del progetto, ogni canzone è nata da quello che provavo in quel determinato momento e in un attimo scatta poi quella scintilla magica. L’energia della musica.

 

BOETTI

Dopo la pubblicazione di “Psicomadre” e “Golden Boy”, Boetti torna a caricare il fucile a colpi di rock’n’roll e pillole di scrittura caustica lanciandosi – per la prima volta nel 2021 – nella trincea discografica con un terzo singolo che lascia dietro sé la scia nera della polvere da sparo, e degli alibi che prendono fuoco: “Loreto” è la nuova dichiarazione di guerra, rabbia e amore ad una scena resa sorda dallo scoppio di esplosioni controllate e di bombe da hit parade, per ricordare a

chiunque avesse provato a dimenticarlo come si può sopravvivere nella metropoli caotica dei nostri cuori impauriti.

Boetti torna in trincea e lo fa dal centro dell’Impero. “Loreto”, il terzo singolo del duo toscano, esplode nelle orecchie di tutti dal 19.3.2021.

Qualsiasi stato emotivo influenza la scrittura purché sia totale, assoluto. Si possono scrivere canzoni felici in un momento tristissimo e viceversa, ma occorre andare fino in fondo al proprio stato d’animo. È quasi un’attività di archeologia umorale: scavare dentro di sé per essere il più sinceri possibile, anche a costo di farsi male.

ZERELLA

Ad un anno e mezzo da “Tutta Bianca” il cantautore irpino ritorna con il suo nuovo singolo, All’Una Con Te. All’una con te è l’ansia che ti brulica nello stomaco quando le cose vanno male e non hai alternative se non quelle di dover aspettare il tram, di intristirti al cinema con Woody Allen e di pregare, forse inutilmente, che passino i tempi dominati dai “Trump”, dalle crisi e dai ras da strapazzo.

Direi tantissimo. E meno male! Uno stato emotivo è spesso la scintilla che fa scattare la scrittura di un brano; sappiamo tutti che, soprattutto oggi, si può scrivere un brano seguendo i dosaggi esatti degli esperti, ma partire dalla luce dell’ispirazione è sempre molto magico, secondo me.

 

 

BLUMOSSO

Mentre le distanze si fanno sentire e questo lunghissimo inverno sembra non essere intenzionato a finire, da nordest pare soffiare un insolito maestrale che scioglie gli ormeggi e scompiglia i capelli di chi è rimasto ad aspettare un ritorno sulla banchina. Il respiro caldo di un amore che non sa arrendersi alle strette dell’inverno sboccia assieme alla nuova primavera di Blumosso: “Nordest” è il primo di tre singoli che, nel giro di pochi mesi, daranno forma, release dopo release, a “Di questo e d’altri amori”, il nuovo EP del cantautore salentino presto in uscita per Luppolo Dischi.

“NORDEST”, il nuovo singolo di BLUMOSSO, fuori ovunque dal 19.3.2021 per Luppolo Dischi.

Dipende sempre dal tipo di artista che sei e da che canzoni scrivi. Se scrivi sinceramente il tuo stato emotivo è tutto. Se scrivi perché devi fare il pezzo che funziona (che per carità, ci sta) puoi anche permetterti d’inventarti uno stato d’animo sul momento tanto l’emotività non è la priorità del brano in questione.

A-LEX GATTI

A-lex gatti è un cantautore di Carrara, sì, ma con il cuore negli States. Rock’n’roll e intimismo si sposano con efficiacia nella proposta musicale di A-lex, che tra distorsori e poesie urbane cerca di dare vita ad un connubio che sia sincero perché naturale: tre singoli all’attivo, e la conferma di “Lost in you smile” per certificare la tempra di un progetto che vale la pena scoprire, per non arenarsi sulle derive del pop nostrano.

Credo che uno stato emotivo influenzi molto la scrittura, soprattutto per chi , come me, fa dell’introspezione un credo. Scrivo molte volte seguendo lo scorrere dei miei pensieri e lo trovo un rituale molto terapeutico per me, quasi meditativo. Rileggendomi infatti credo si capisca abbastanza chiaramente l’influenza delle varie emozioni che provavo in quel momento. 

FRAMBO

Dopo “Guerra”, l’esordio discografico da mezzo milione di stream, l’inserimento nelle principali playlist editoriali di Spotify (Indie Italia, Viral 50 – Italia e Scuola Indie, di cui ottiene anche la copertina), lo sbarco sulle radio (Radio Zeta e Rai Radio 2 Indie) e un esame di maturità da dare, Frambo torna a far parlare di sé con un brano che vale un viaggio a Parigi e un ripasso su come si faccia, oggi, a fare cantautorato senza sentirsi nicchia:

“Tour Eiffel” è il secondo singolo del giovanissimo artista toscano per La Clinica Dischi, in uscita su tutte le piattaforme digitali dal 26.3.2021.

Le emozioni sono la linfa vitale dei pezzi, almeno nel mio caso. Una canzone che scrivo quando sono giù voglio che trasmetta esattamente lo stato d’animo che sto provando in quel momento. Lo vedo un pò come un liberarsene, farlo sapere a tutti. Non riuscirei a scrivere un pezzo allegro e spensierato se sto venendo travolto da sentimenti diametralmente opposti. E viceversa.

IMMUNE

Dopo un percorso durato un anno e mezzo, denso di pubblicazioni e di voli pindarici verso ignoti nascosti, Immune finalmente tira fuori dal cilindro il disco d’esordio tanto atteso da pubblico e addetti al settore. Dai Tame Impala ai Subsonica passando per i fasti degli anni Novanta più elettronici, “Origami” è il messaggio alla scena del cantautore piemontese: un percorso sensoriale che mescola e contamina storie e musiche diverse, senza perdere d’occhio l’attenzione all’autenticità e la ricerca di un’identità che prende forma attraverso l’ascolto di un disco che piega, cuce e torna a far volare cuori di carta straccia.

Proprio come “Origami”, il disco d’esordio di Immune.

Quanto uno stato emotivo può influenzare la scrittura secondo te?

Innanzitutto ciao redazione di TGP, mi fa davvero piacere ritornare sulle vostre frequenze e rispondere alle vostre domande! E’ assodato che uno stato emotivo può e deve influenzare la scrittura. Sul quanto, dipende da chi e soprattutto da cosa emotivamente ti spinge a scrivere. Sicuramente più forte sarà un emozione provata più carica emotiva ci sarà di conseguenza durante la stesura e la realizzazione di un brano o di un testo. L’emozione è un fattore trainante, anche se in piccole dosi o assimilata ad episodi, come una serie tv della propria vita, quando si arriva al finale di stagione tutto è più chiaro e limpido da poter così assimilare ed iniziare a scrivere, raccontare, trasformare in una canzone. E tutto questo può essere un procedimento lento, può durare magari mesi prima di riuscire a trovare il focus giusto per la scrittura. Oppure può capitare che arrivi qualcosa di inaspettato, un esplosione di qualsiasi tipo, di passione, di dolore, di rabbia, di gioia, quelli sono i momenti istintivi dove la tua anima vomita di getto le emozioni, momenti da cogliere dove forse escono le cose migliori, che poi successivamente a freddo si aggiustano nella forma. A volte invece le emozioni sono di qualcun altro, ma sono talmente forti da riuscire a contagiarti a tal punto che raccontarle attraverso una canzone diventa un esigenza personale. Si può anche scrivere senza un particolare stato emotivo e mi capita ogni tanto, scrivere con leggerezza cercando di creare delle emozioni nuove basandomi su sensazioni già provate e che vorrei provare ma non posso. Quindi a parere mio le emozioni sono i semi necessari per far crescere una canzone che possa far provare qualsiasi tipo di emozione tu voglia raccontare attraverso essa. E se quel seme entra nel petto di una persona stiamo tranquilli che sicuramente un fiore crescerà, qualsiasi colore o profumo esso avrà.

GIUNTA

Giunta classe 1997, esce con “Notti che”. Non appartiene  a nessuna categoria, aspettatevi cose diverse fra loro. Ma attenzione, niente cose a caso. Non preoccupatevi, troverete il fil rouge.

Enormemente. Penso che sia ancora più importante della cosa che si ha da dire. La forma è sostanza in questo caso, quindi il modo in cui ti accingi a scrivere qualcosa, ne cambia anche il contenuto. La cosa più bella di ciò, è che non si può fingere uno stato emotivo. O meglio, si può fare, ma si vede quando non c’è sincerità in quello che un autore dice. Lo dico da ascoltatore di altri: gli artisti che apprezzo di più sono quelli più sinceri rispetto alle loro emozioni.

 

DARIA HUBER 

Daria Huber, giovane artista napoletana, ha ereditato la passione per la musica dal nonno e sin da bambina si è approcciata alla chitarra da autodidatta, per poi iniziare a cantare e imparare a suonare persino pianoforte, ukulele e batteria. Daria canta la sua visione del mondo, il suo rapporto con la società, con sé stessa e tutto ciò che la circonda, sentendosi libera attraverso la musica di esprimere il suo pensiero anche su problematiche sociali e ambientali. Il 12 febbraio ha pubblicato il suo singolo “Viaggi della mente”, un sogno a occhi aperti per sfuggire alla realtà e correre in un viaggio immaginifico verso una vita diversa.

Lo stato emotivo di una persona influisce sicuramente tanto su ciò che viene scritto. 

È bello che sia così perché grazie a questa cosa si creano brani veri che permettono alle persone che leggeranno o ascolteranno di rivedersi nelle parole di un autore.

Inoltre credo che aiuti anche l’autore stesso a conoscersi meglio, poiché è necessario che si approfondiscano emozioni e momenti della propria vita che diversamente sarebbero stati tralasciati.

Sono convinta che senza l’influenza dello stato emotivo non esisterebbero i più grandi capolavori della musica e della letteratura.

TIZIANO TORRI

Tiziano Torri è un giovane cantautore classe 1999. Ha esordito il 5 febbraio con il singolo “Aeroplani”, una canzone dalle sonorità coinvolgenti scritta dallo stesso Torri e arricchita dalla produzione di Manuel Finotti. “Aeroplani” nasce dall’esigenza di comunicare qualcosa che non può più essere messa a tacere. Il sentimento in scena è l’amore comprensivo di tutte le sue sfumature, inteso nella sua totalità.

“Credo fortemente che lo stato d’animo possa influenzare la scrittura. Almeno nel mio caso è così. Quando scrivo una canzone e magari sono triste, involontariamente le parole che scelgo rappresentano il mio stato emotivo. Penso inoltre che quando si parla di scrittura sincera e vera, per quanto un autore possa impegnarsi, non riesce a non far trasparire il proprio stato d’animo”

 

GIALLO

Classe 1998, Giallo nasce a Brescia, portato dalla cicogna, che in realtà è l’aeroplano ad elica di Snoopy. Ha debuttato con il singolo “Spettatori” lo scorso 5 febbraio. “Spettatori” è l’estate 2018 di Giallo. Scritta inizialmente su tre accordi di chitarra, è stata sviluppata e prodotta insieme a Lorenzo Manni. Nei due anni successivi sono nate varie versioni del brano, che hanno spaziato tra diversi stili musicali. Il brano è stato mixato negli studi McHub da Federico Sapia e masterizzato da Mattia Ardizzola.

“Beh, lo stato emotivo è un po’ come il lievito per la pizza. Amplifica. Almeno questo vale per me, per quello che la musica vale per me. È anche il motivo per il quale spesso mi vengono in mente idee per canzoni e testi, poi lasciate lì ad invecchiare nel mio diario. Finché un giorno arriva il principe Stato Emotivo, che  le rapisce, le cattura, e le porta nella sua torre segreta. Lì possono rivelarsi, perché sono a loro agio. Non è facile mettere le idee a loro agio. Sono un po’ timide”

Daniele Capone, in arte Løve, nasce e cresce a Roma nel quartiere Eur/Montagnola. Il suo ultimo singolo pubblicato si intitola “Sottozero” ed è una canzone dal testo profondo e introspettivo, la storia di un vano tentativo di attingere dai ricordi di un sentimento passato per colmare un vuoto presente. Il testo procede per metafore e riferimenti personali alla vita relazionale dell’artista con strofe che alternano uno stile rappato melodico ad uno quasi parlato e delle sonorità che uniscono il pop e l’elettronica.

“Sono sempre stato dell’opinione che la scrittura, contrariamente a quanto si pensi generalmente, non debba necessariamente avere una forte fonte di ispirazione sottostante, o meglio: sicuramente lo stato emotivo può indirizzare in un verso o nell’altro la cosiddetta “ispirazione” ma poi ci deve essere la forza di volontà nel dire “adesso voglio scrivere”. L’ispirazione va cercata, si può anche trovare all’interno di un’emozione in particolare, ma in senso assoluto penso che iniziare a scrivere una canzone o qualsiasi altro componimento letterario sia una scelta cosciente e volontaria che prescinda da quale stato d’animo si abbia. Poi, per carità, sono il primo a sperimentare in prima persona che avere anche un carico emotivo sottostante sicuramente aiuta e da colore a ciò che stiamo scrivendo, ma la motivazione è altrettanto essenziale”.

 

NOVE

Lo stato emotivo è il mood della canzone.

Se sei triste o demoralizzato difficilmente riuscirai a scrivere che stai vivendo la giornata più bella del mondo e vale anche per il contrario.

Ovviamente poi dipende dal contesto perché, se invece di scrivere per te stesso devi farlo su commissione allora devi importi di “staccarti” dalla tua anima e provare a vivere emozioni in quel momento diverse da quelle che stai provando

 

 

 

 

CROCE ATROCE

Uno stato emotivo influenza completamente la scrittura di una canzone e, per quanto io sia neofita, preferisco scrivere nello stato emotivo della serenità e dell’apparente immobilismo, anche quando voglio comunicare tristezze o situazioni drammatiche. Lo stato emotivo condiziona parole e concetti, una lucidità serena e consapevole, invece, aiuta a descrivere al meglio qualsiasi cosa, anche quella più borderline. I miei stati emotivi li dedico alle cose della vita e alle relazioni, senza strumentalizzazioni di sorta.

 

 

 

VIRGINIA MAI

Penso che lo stato emotivo sia fondamentale quando si parla di scrittura creativa.

Personalmente non avrei mai potuto scrivere il mio primo EP se non fossi stata quasi totalmente condizionata da eventi molto forti che mi hanno portato all’esigenza di dovermi esprimere con la musica e quindi, con le mie parole. Quando mi trovo in periodi di apparente calma o tranquillità, non sono troppo spinta a scrivere qualcosa che lasci il segno o che sia profondo, ma forse cose che rimangono più in superficie.

Più riusciamo a sentire invece, più riusciamo ad andare a fondo nelle nostre emozioni e quindi nella nostra espressività come cantautori. Credo personalmente che la chiave più forte sia questa.

 

GBresci INTERVISTA DELLA SETTIMANA

Dopo il feat. con Adelasia, dolce promessa che ha accompagnato le note d’acqua di NIENTE, il primo singolo di GBresci (UMA Records), ecco un nuovo, intenso brano.

Niccolò ed Edoardo ci trasportano in un malinconico e ubriaco mondo alfanumerico con CODICI, uscito il 26 febbraio, tra la disillusione new wave e un graffiante e melodico ritornello in chiave pop, di quelli che restano. 

GBRESCI è una bruciatura di sigaretta sulla mano, è il ricordo annerito di un momento piacevole, la cicatrice dell’incontro di due identità che possono amarsi solo cosi, ferendosi e guarendosi tra la dolcezza di The Cure e l’elettronica downtempo di Kavinsky quando battezza la pellicola “Drive”. Il tutto in una trasversale trap.

Ecco cosa ci hanno raccontato. 

In che modo Codici rappresenta il biglietto da visita perfetto per il mondo di GBresci?

Bisogna fare una premessa, credo: quando abbiamo cominciato a suonare insieme, in mezzo al lockdown, nessuno aveva in mente GBRESCI com’è oggi. Ci siamo messi a scrivere per fare qualcosa insieme in quel momento spigoloso. Non sapevamo di avere bisogni espressivi comuni, l’abbiamo scoperto lì per lì. Infatti Codici da un lato è il pezzo che ci ha fatto capire che da quelle demo casalinghe si poteva tirare fuori qualcosa, dall’altro ci ha dato una direzione netta verso il suono che volevamo avere, così come verso il messaggio che volevamo comunicare. È emerso l’amore di Edoardo per il pop e i ritornelli e quello di Niccolò per l’elettronica, su un terreno comune di grunge, new wave e punk rock.

È un biglietto da visita perfetto perché è stato un biglietto da visita perfetto anche per noi.

Chi sono Niccolò ed Edoardo quando sono separati?

Non siamo mai stati capaci di parlare di noi stessi, quindi per evitare di scrivere qualcosa come “faccio tante cose malino” ci faremo i complimenti a vicenda, che invece ci riesce benissimo.

Niccolò: Edoardo è ormai un tuttofare della musica. Scrive, suona e produce per GBRESCI; scrive, suona e produce per il suo progetto da solista; accompagna, o meglio accompagnava pre-Covid, Adelasia nei suoi live come chitarrista; e sta cominciando a solidificare il suo percorso da produttore per altri artisti. Quando alla porta di casa dice che sta andando al “box”, cioè il garage che ci fa da studio, è garantito che tornerà a casa con un pezzo nuovo.

Per campare segue un folto gruppo di studenti cui fa lezioni su varie materie umanistiche, essendo di natura e formazione filosofo. Aggiungo che è un chiuso di tennis e non è felice se non suona la colonna sonora di Star Wars al pianoforte almeno una volta al giorno. Il suo piatto forte è la pasta con la bottarga. Odia tremendamente chi suona il clacson.

Edoardo: Niccolò è un tuttofare della vita. Dove mette le mani esce fuori qualcosa. Ha collaborato con varie testate giornalistiche e si guadagna il pane come traduttore e editor dopo aver perso il suo lavoro principale nel turismo. Dal punto di vista artistico si occupa prevalentemente di fotografia, sia a livello documentaristico che collaborando con vari musicisti, tra cui Goldenyears, Adelasia, Franz Aprili e altri. Ogni tanto sperimenta anche come videomaker (il video di Codici, in uscita il 25 marzo, l’ha realizzato interamente lui) e a questo punto direi anche come producer e autore di testi a pieno diritto, nonostante sia alla prima esperienza musicale, anzi soprattutto per questo motivo. Incallito viaggiatore, il posto in cui più si sente a casa è in montagna.

Piatto forte: è un poeta delle carni di ogni sorta.

Peggior nemico: i guinzagli.

Chi altri fa parte del collettivo?

Il principio stesso del nostro collettivo è che nessuno ne fa parte in maniera stabile, si entra e si esce senza chiedere, come le case accoglienti dove c’è sempre un posto a tavola. Ovviamente abbiamo una linea guida a livello musicale e etico, ma l’identità di GBRESCI si è formata a partire dal contributo di tutti. Brandon Annesi ha lavorato su vari pezzi sia con i synth sia a livello di beat ed è un dottorando a Milano in intelligenza artificiale. Davide (in arte Defetro) ha prodotto i beat di due/tre canzoni e oltre a suonare da sempre si occupa di scienze cognitive, vagando in giro per l’Europa con basi tra la Sicilia e Berlino. Non ama canzoni con più di 5000 ascolti. Oltre a loro hanno partecipato tante persone: Lucio (che fa parte del collettivo Stasis di Torino) con il suo Moog, Golden Years che ha lavorato sul prossimo singolo in uscita, ovviamente Adelasia. Senza di loro questo progetto semplicemente non sarebbe.

Come nasce la vostra collaborazione con Adelasia?

Edoardo e Adelasia sono amici di vecchia data e da anni fanno musica insieme, Niccolò e Adelasia hanno legato nell’ultimo anno, a partire da una collaborazione fotografica che ha portato alla copertina di 2021, il bellissimo disco d’esordio di Adelasia uscito a novembre scorso.

Per quanto riguarda la collaborazione, avevamo da sempre in mente di includere tanti artisti nel progetto, e un giorno è venuto fuori un giro di chitarra (quello stesso che potete ascoltare oggi su Spotify) e abbiamo chiesto a Dada di venirci a dare una mano. In un pomeriggio il pezzo era praticamente fatto, compreso quel coro finale che ci ha fatto urlare insieme ed è stato un momento di grande intimità e sfogo.

Cosa vi manca di più del “mondo prima”?

I concerti, gli abbracci, finire a casa di sconosciuti, l’alba, le serate, le mangiate collettive, i concerti, le serate. Il Calisto senza le guardie. E viaggiare.

Novità in arrivo?

Parecchie. Il 25 esce il video per la nostra ultima traccia, Codici, che è un po’ il testamento di quest’ultimo anno di vita, un misto tra nostalgia e speranza che il futuro ci riveda insieme alle persone cui vogliamo bene, a divertirci e scoprirci scoprendo. Sveliamo qui anche che il 9 Aprile uscirà il nostro prossimo singolo, Pharma, e siamo molto eccitati perché secondo noi è un altro pezzone. Stiamo lavorando anche sul video ma vedremo per le tempistiche quando riusciremo a farlo uscire. Poi a Maggio sveleremo l’ultimo singolo prima dell’EP di sei tracce che sarà il nostro biglietto da visita e che speriamo di poter suonare live durante l’estate. Per ora il nostro orizzonte si ferma lì, poi chi vivrà vedrà.

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