Sign up with your email address to be the first to know about new products, VIP offers, blog features & more.
[mc4wp_form id="4890"]
Zapisz Zapisz

#Frittomisto – Episodio 27 – La nuova rubrica a cura di Caffellatte

Benvenuti in #Frittomisto, la vostra Caffellatte torturerà per voi con domande scomode, divertenti e sovversive, degli artisti scelti da lei ogni settimana

Le canzoni spesso nascono da una forte esigenza di raccontare e raccontarsi in musica, di esprimere ricordi e sensazioni forti vissute in passato o nel presente, perché no, anche sensazioni da vivere ancora. Certamente gli artisti di oggi puntano tanto, oserei dire tutto, sulla forza della loro interiorità e oggettività nei confronti delle cose vissute, ed io voglio proprio sapere quali follie, gli artisti intervistati di oggi, hanno fatto e rifarebbero altre cento volte!

 

BIBOPOLARE – “Com a na crap”

Bibopolare è un cantautore (pazzo) che vive a Bologna (ma canta in dialetto lucano, perché lui viene da Potenza) e registra tutto in casa («nel bagno», come specifica lui stesso). “Com a na crap” è un disco stoico, che resiste all’usura delle mode perchè affonda il suo linguaggio e la sua estetica nelle radici ben profonde della tradizione, unendo poli distanti in una sinergia inedita che ricorda, per il suo incontro tra cultura dialettale e funky soul americano, le sperimentaizoni di Pino Daniele. Un ibrido convincente, di certo, che farà parlare di sé ancora a lungo.

“La cosa più folle che ho fatto è aver suonato col mio batterista in una sala prove privata dalle nove di sera fino alle tre di notte; solo io e lui ininterrottamente, accompagnati da una cassa di birre: totalmente distruttivo, ma molto divertente.”

FLEMMA – “Ossigeno”

Flemma scrive solo singoli, ma ad ogni nuova pubblicazione scopre direzioni imprevedibili che, fino al singolo precedente, non avrebbe mai pensato possibili. “Ossigeno” è la dimostrazione lampante della versatilità di un progetto fresco, capace di spaziare dalla canzone d’autore alla disco-wave senza perdere d’indentità e tasso poetico; una conferma utile ad incoraggiare la speranza che presto, dopo tante pubblicazioni isolate, possa arrivare un agognato disco d’esordio. E se così non sarà, poco importa: “Ossigeno” basta e avanza – almeno per ora.

Non sono uno spericolato, ma immagino che la cosa più folle che io abbia fatto sia stato continuare a credere nella musica e nell’importanza di tenere viva la mia parte creativa. In una società dove tutti devono sentirsi produttivi e ben incasellati, fare qualcosa che ancora viene ritenuto un “di più”, quando non dovrebbe esserlo, può risultare folle, appunto. Molto più di altri eccessi, stranamente tollerati. Certo, una volta ho messo il parmigiano sugli spaghetti con le vongole, ma questa è un’altra storia.

GI’ – “Inchiostro”

Gianluca Prezzemolo si reinventa come solista (affidando la produzione del suo brano d’esordio nel mondo dell’ItPop ad un nome già a noi conosciuto, come quello del toscano Leo Caleo) e battezza il suo nuovo progetto, oggi al debutto con “Inchiostrò”, con il nome corto e incisivo di Gì. “Inchiostro” raccoglie le esperienze pluridecennali del cantautore in un brano dal sapore pop, con quel retrogusto da hit utile a regalare al tutto il giusto tasso di “radiofonicità”. Mica male.

Trovami cosa non sia folle nella vita di qualsiasi musicista, ci facciamo chilometri su chilometri per suonare portandoci appresso quintali di strumentazione varia, in molti dicono ‘siete matti!’, invece per noi è solo amore per ciò che facciamo… e poi si sa, nell’amore c’è follia! Quindi voglio ancora percorrere tutta quella strada per altre cento e più volte!

Turrini & Guidi 

Turrini e Guidi sono due musicisti di lungo corso, che durante la propria carriera hanno calcato palchi di tutti i tipi accanto a nomi di spicco del panorama nazionale e internazionale: da Cremonini a Califano, da Gazzé a Gualazzi passando per Andy J. Forest e Jackie Allen. Un’esperienza importante, tutta votata al blues, che trova sfogo nella pubblicazione per Brutture Moderne di un disco al fulmicotone: “G and The Doctor”, la seconda fatica di Turrini e Guidi, è un concentrato di “blue sadness” che aiuta a ricordare a chiunque cosa sia davvero il blues, senza arroccarsi in pose di qualche sorta. Undici tracce esplosive, che raccontano mondi lontani, ma mai così vicini.

A parte le centinaia di km guidati di notte in macchina, magari per fare una data secca in Molise, direi andare a cantare il blues nel cuore del Mississippi e il “trad jazz” a New Orleans!

Caspio

Esce giovedì 10 giugno 2021 bilico, il nuovo singolo di caspio (tutto rigorosamente minuscolo), cantautore elettronica di stanza a Triste. Il brano è fuori per Le Siepi Dischi e in distribuzione Believe, e qui caspio manda un chiaro messaggio intergenerazionale: non sprecate la vita sull’orlo di un baratro. 

Sono stato un ragazzino fin troppo tranquillo e pacato. Forse un po’ intimorito, sicuramente rispettoso, con un eccesso di controllo. Quindi, oggi che sono più consapevole di me stesso e forse più sereno, posso dire con certezza che la cosa più folle che ho fatto nella vita è stata non aver mai fatto cose folli. Però non posso dire che lo rifarei: d’altro canto sono sempre in tempo.

Pietro Berselli

Esce venerdì 11 giugno 2021 Spettatore, il nuovo singolo che annuncia il ritorno di Pietro Berselli e l’uscita del suo nuovo album Evidentemente No, fuori per Dischi Sotterranei. Un nuovo capitolo per il cantautore di stanza a Brescia ma ancora fedele alla scena padovana che ci racconta, con il suo inconfondibile e timido cantautorato rock, come si vive la vita da spettatore.

Non sono un uomo dalle grandi follie, dai grandi gesti. Quindi penso che la più grande follia che io possa aver fatto risalga a prima che io potessi sapere di star facendo una follia, cioè quando avevo quattro anni. Liberai stormi interi di canarini che mio nonno teneva in enormi gabbie nel cortile, solo per vederli volare via, per vedere l’effetto che fa. Mio nonno non ne fu felice. I canarini forse si.

Piccoli Bigfoot

Esce venerdì 4 giugno 2021 (in distribuzione Artist First) il secondo singolo di Piccoli Bigfoot, un nuovo capitolo per il cantautore senza volto della provincia di Bergamo, in attesa di un EP di debutto in uscita prossimamente dal titolo Tra Bergamo ed Far West. Piccoli Bigfoot ribalta gli stereotipi in un brano in salsa western folk punk, paragonando il traffico lombardo ai sogni infranti in cui ci siamo incastrati.

Ho fatto insieme ad altri 4 amici la Basilicata Coast to Coast proprio come nel film di Rocco Papaleo, a piedi.  Avevamo un carretto che ci legavamo alla cinta dei pantaloni, a turno, con su le tende, pentole, fornellini e una chitarra. Abbiamo fatto campeggio selvaggio dove capitava. È stata un’esperienza incredibile, era Agosto, la testa che cuoceva, attraversavamo i monti con sto carretto e sembrava di trasportare un cannone durante la prima guerra mondiale … dopo undici giorni, siamo riusciti ad arrivare sulla costa jonica dove, con la mia chitarrina scordata siamo andati su un palco in piazza a Scanzano Jonico a cantare e festeggiare.


Elena Sanchi 

Elena Sanchi, cantautrice riminese, è al lavoro sul suo terzo album e nell’attesa ha pubblicato “Lontano da qui”, nuovo singolo che vedrà anche l’uscita di un video a breve. 

La cosa più folle che hai fatto e che rifaresti altre cento volte

“Ho lasciato la professione di avvocato per dedicarmi totalmente alla musica  e lo rifarei 100 1000 1000 10000 …. volte. È abbastanza folle?!”

 

 

 

Rocco

“Vita morte e tentacoli” è il disco di debutto, spesso ironico, del cantautore Rocco. Dieci canzoni dagli umori sempre differenti per un esordio particolarmente sfaccettato.

La cosa più folle che hai fatto e che rifaresti altre cento volte

“Chiedere a mio fratello di costruire una bara per me, usare quella bara per mettere in scena il mio funerale chiedendo ai miei genitori di assistere al tutto… ne sarebbe uscito il video della canzone “Sentite condoglianze”

 

 

Brugnano

Un brano dal ritornello molto “catchy” che risente delle tante contaminazioni musicali dei fratelli Gianluca e Antonio: “Draghi è una canzone nata in un pomeriggio durante una serata tra amici, mentre suonavamo altra roba venne fuori questo giro di chitarra, ci mettemmo in un’altra stanza e buttammo giù le prime idee, per finire poi in studio il giorno dopo. ‘Si sa che alcune notti poi ci cambiano, e i segni sulla pelle a noi ci restano, a volte vorrei dimenticarti’, questo l’inciso”.

La cosa più folle che hai fatto e che rifaresti altre cento volte.

“Eravamo a Verona a suonare a l’Euro bass day e, dopo aver suonato verso mezzanotte, avevamo una fame pazzesca, chiaramente avevamo il ristorante prenotato ma qualcuno disse “a Napoli fino alle 7/8 del mattino c’è il Paninaro “Gigino è semp un amico” ( che per noi fa il panino più buono al  mondo) beh senza dirlo due volte ci mettemmo in auto alla velocità della luce e alle 8 del mattino eravamo lì a mangiare quel panino in totale adorazione come “un’esperienza mistica”. Ecco, questo penso lo rifaremmo altre cento volte [Gianluca Brugnano]

 

INTERVISTA DELLA SETTIMANA: The Heron Temple 

Il progetto The Heron Temple nasce ufficialmente nel 2016 dall’incontro tra Valerio Panzavecchia e Vincent Hank e vanta sin dall’inizio idee chiare: l’intento di unire la passione per il soul, blues ed il rock del passato con la più moderna musica elettronica. Nel 2017 partecipano all’undicesima edizione di X Factor Italia arrivando fino alla fase degli Homevisit sotto la guida di Manuel Agnelli, in seguito esce in anteprima su Rolling Stone Italia il primo singolo “Vulnerabile” che entra nella Viral 50 di Spotify e va on-air in alcune delle principali radio italiane tra cui Radio Italia, Rai Radio 1 e Radio Deejay.

Nei primi giorni del 2018 pubblicano “Milano ti divora” insieme ad un videoclip live completamente stripped. Iniziano a girare come opening act per alcuni dei migliori artisti italiani: La Rappresentante di Lista, Fabri Fibra, Fabrizio Moro, Willie Peyote, Edoardo Bennato. Nell’estate del 2019 portano in giro le loro canzoni in un tour acustico che attraverserà tutta Italia, lo stesso anno suonano al “The Boiler House” di Londra (Uk) in occasione del “Sicily Fest London”. Il duo ha attualmente terminato le registrazioni del primo Long-playing dal titolo “W.A.U.” acronimo di “Where Are U?”

Abbiamo parlato con loro del nuovo singolo Sciogliersi un po’. 

Come avete affrontato quest’ultimo periodo? E come vi state sentendo ora che tutto sembra essere finalmente finito? 

Sicuramente abbiamo vissuto l’intero periodo pandemico in due modi diversi: Valerio abita a Milano, in uno dei quartieri più vivi – Tortona – e rimanere letteralmente chiusi per mesi tra le quattro mura domestiche è stato un dramma. Vincent invece abita a Palermo e tra clima mite e giardino pieno di alberi di agrumi, ha riscoperto un po’ quella vita rilassata che chi fa il musicista dimentica.

Tralasciando gli aspetti singoli delle nostre vite, su cui il lockdown e tutto ciò che ne deriva ha influito non poco, ciò che ne ha risentito maggiormente è stata proprio la nostra musica. Poche settimane prima che tutto iniziasse (fine 2019) avevamo ormai definito l’album e stavamo già progettando i primi concerti in full band. Rimanere un anno fermi, navigando a vista, spesso con notizie contrastanti o inesistenti, non è stato facile: fare i mixaggi via Zoom, parlare di concerti in un periodo in cui non si poteva neanche uscire di casa, vedere i live club dove avremmo potuto suonare chiudere per sempre…insomma, è stato difficile!

Abbiamo deciso tuttavia di essere cauti, non farci prendere dalle emozioni (spesso negative) e continuare a lavorare a testa bassa, spesso anche controvoglia, aspettando tempi migliori…che adesso sembrano essere arrivati, grazie a Dio!

Avete gusti musicali differenti? In che modo vi influenzate a vicenda?

Alla base abbiamo entrambi gusti musicali molto simili ma background differenti. Entrambi amiamo tutto ciò che deriva dal soul, dal blues, dal rock e dal funk di matrice anglosassone.

Vincent ha ascoltato per tantissimi anni musica di stampo classico, soprattutto rock’n’roll e punk new yorkese, portando anche in tournée fuori dall’Italia diversi progetti musicali; Valerio invece è molto attento alle nuove uscite, a tutte le nuove proposte sia italiane che internazionali, venendo anche da una famiglia in cui i due fratelli maggiori sono anch’essi legati alla musica, per cui spesso facevano da tramite per scoprire nuovi gruppi.

In generale ci troviamo quasi sempre d’accordo con i nostri ascolti e cerchiamo di influenzarci a vicenda il più possibile, tra un brano dei Wilco ed uno dei Viagra Boys.

In che senso Milano ti divora?

Abbiamo un bellissimo rapporto “Odi et Amo” con Milano: Valerio ci vive in pianta stabile da parecchio tempo, Vincent passa spesso nella città meneghina. Negli anni abbiamo visto tantissimi amici passare per Milano ed uscirne trasformati, nè in modo negativo nè in modo positivo, ma diversi.

Milano è una città che ti da davvero tantissimo ma pretende da te ancora di più e spesso i suoi ritmi frenetici ti allontanano dalla vera essenza della tua persona. C’è un bellissimo libro di Giorgio Bocca “Metropolis” che parla proprio dell’evoluzione di Milano e di come tutta la luce che la città emana ha portato i veri milanesi a rifugiarsi fuori porta, mentre tutti gli altri lottavano per guadagnare la zona più luminosa del centro.

Abbiamo scritto “Milano ti divora” in un periodo in cui per noi Milano non era il contesto del brano, ma il pretesto per descrivere come un grande salto nel buio può sconvolgere la tua vita.

Com’è stato dividere il palco con artisti del calibro de La Rappresentante di Lista? Qualche aneddoto a riguardo?

Abbiamo condiviso il palco con alcuni degli artisti più amati degli ultimi anni, ma suonare con La Rappresentante di Lista fa parte di una emozione diversa. Con i ragazzi (LRDL appunto) abbiamo un ottimo rapporto, prima di essere “colleghi” siamo amici e ci siamo sempre confrontati reciprocamente sui nostri brani, sulle ambizioni o su nuove idee per i live.

A Palermo esiste un luogo storico, un rifugio magico per tantissimi musicisti, chiamato “I Candelai”. Non è solo un live club, ma negli intricati corridoi del backstage operano alcune delle eccellenze musicali italiane ed è là che spesso ci incontriamo in modo del tutto informale, tra un caffè ed una sigaretta.

In alcune delle nostre canzoni c’è il grande apporto di due componenti de LRDL, Dario (che ha suonato diversi strumenti in modo estemporaneo, ovvero mentre registravamo entrava in sala dicendo “ho un’idea, accendiamo un attimo questo synth!”) e Roberto, che ha registrato tutte le parti di batteria dell’album.

Abbiamo condiviso il palco parecchie volte, ma sicuramente la più emozionante è stata in occasione del tradizionale Concerto di Natale de I Candelai nel 2018, quando LRDL ci ha invitati, insieme ad altri amici (Antonio Di Martino, Nicolò Carnesi, Simona Norato, Angelo Sicurella, Le Formiche, Serena Ganci) a cantare con loro sul palco “Siamo Ospiti”. Tre minuti catartici che hanno creato un’atmosfera davvero surreale, al limite della commozione.

Potremmo anche raccontare di quando, per un set fotografico, Dario e Veronica ci hanno prestato alcuni loro vestiti…ma le nostre taglie non erano proprio compatibili!

Questo è un portale dedicato prevalentemente agli studenti, quindi non possiamo lasciarvi andare senza prima chiedervi qualcosa in più sul vostro percorso scolastico.

Vincent ha studiato al Liceo Classico, per poi completare gli studi in Management Aziendale alla London City University. Anche Valerio proviene dal Classico ma dopo un percorso abbastanza tortuoso alla Facoltà di Urbanistica di Palermo ha deciso di intraprendere esclusivamente lo studio accademico del suo strumento – la chitarra – presso il CPM di Milano.

 

No Comments Yet.

What do you think?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *