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Galapaghost ci racconta il suo nuovo EP dal titolo “Peach Fuzz” || Intervista

É uscito venerdì 9 febbraio 2024 il nuovo EP del progetto Galapaghost, l’alter ego musicale del musicista e songwriter di Woodstock Casey Chandler, attualmente residente nelle valli sopra Torino, un progetto stratificato e complesso che, tra le altre cose, ha composto le musiche per “Il Ragazzo Invisibile” di Gabriele Salvatores e contribuito alla promozione della serie Netflix “Tredici“. Il disco è stato anticipato dai singoli “Trapeze” e dalla title-track “Peach Fuzz“, una storia di amicizia, arte e redenzione, tutto racchiuso in una canzone, che condensa un EP che si rivela essere una densa autobiografia musicale, dove convivono incontri, racconti dal passato, di adolescenza e non.

Lui attualmente è in tour proprio per presentare questo disco, e noi siamo riusciti a intercettarlo per fare qualche chiacchiere.

Ci incuriosisce molto la tua scelta di uscire durante la famosa “settimana di Sanremo”, una settimana dove tutta l’attenzione sembra focalizzata sulle uscite di Sanremo e sembra esserci poco spazio per altro. Come mai? Hai notato questa cosa anche nel tuo caso?

A dire il vero, non avevo proprio considerato la questione fino a questo momento, haha. È stata una totale svista! Essendo americano, a volte tralascio l’importanza che Sanremo riveste in Italia. Dopo aver guardato qualche video dell’edizione di quest’anno del Festival di Sanremo, mi rendo conto che probabilmente non avrò molti fan che seguono entrambi. Sono un artista di nicchia con una fanbase molto piccola, quindi onestamente non credo che abbia fatto una grande differenza.

Sanremo, ma anche X-Factor, Amici e simili… Segui queste realtà televisive che sembrano però molto importanti per i nuovi talenti ma anche per artisti più già affermati? Hai mai preso in considerazione l’idea di un talent o simili?

Devo ammettere che non seguo i talent show. Non ho nulla contro questo tipo di programmi, anzi, l’estate scorsa ho fatto un concerto con Erio, che ho sentito aver avuto un bel successo in uno di questi show. Parlare della sua esperienza è stato davvero affascinante. Credo che questi show possano offrire opportunità a certi artisti indipendenti e di sicuro hanno avvantaggiato lui, tuttavia, il mio problema è che sono una persona molto riservata e non ho interesse nella fama o nel denaro. Per di più, la tensione in un talent show mi renderebbe eccessivamente ansioso e probabilmente non me la caverei affatto bene.

L’Italia ha in qualche modo cambiato la tua concezione di musica? E come?

Sì, assolutamente. Ho suonato con tanti musicisti incredibili qui in Italia, con cui semplicemente non avrei mai avuto la possibilità di interagire in America. Qui si sono aperte opportunità che negli USA sarebbero state impensabili. Negli Stati Uniti facevo fatica persino a organizzare concerti, e non avrei mai immaginato di poter trovare un’agenzia che mi garantisse esibizioni come quelle che sto facendo qui. Questa esperienza ha rivoluzionato il mio punto di vista. Arrivare in Italia mi ha dato sicurezza e mi ha fatto sentire all’altezza di collaborare con musicisti eccezionali, motivo per cui ho continuato a tornare qui per le registrazioni.

Com’è stato vedere dei propri brani utilizzati come colonna sonora di un film o un episodio di una serie televisiva? Hai avuto voce in capitolo?

È fantastico! Mi piace davvero tanto quando la mia musica viene utilizzata in film o in serie tv, e il mio obiettivo è proprio quello di lavorare esclusivamente in quel campo un giorno. Di solito non ho voce in capitolo su come viene usata la mia musica, ma questo fa parte dell’accordo. Se sei un artista di grande fama, hai più libertà di accettare o rifiutare determinate proposte. Tuttavia, la maggior parte delle volte la mia musica viene utilizzata per progetti davvero interessanti.

E in che senso “Peach Fuzz”, il tuo ultimo disco, è un disco che parla anche della bellezza dell’innocenza?

Dopo aver superato una fase particolarmente difficile della mia vita, desideravo ritrovare un senso di innocenza e dedicarmi a scrivere dei piccoli, ma meravigliosi, attimi che fanno parte della vita. Mi sembra che, culturalmente, non diamo più tanto valore all’innocenza come quando ero più giovane. Potrebbe essere che internet abbia reso questo aspetto irraggiungibile, oppure è possibile che il mio punto di vista sia cambiato ora che sono diventato un adulto e ho un figlio. Voglio solo preservare l’innocenza di mio figlio il più a lungo possibile senza influire negativamente sulla sua vita e ‘Peach Fuzz’ è un promemoria per me di quanto ciò sia importante.

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