Giorgieness si racconta prima del live acustico all’Ostello Bello di Milano.
Intervista a cura di Emanuela Mereu
Il 10 Marzo scorso Giorgieness ha portato il suo tour acustico Essere Me Tour al nostro evento “Tutti Giù in Ostello” e noi abbiamo colto l’occasione per fare quattro chiacchiere con lei.
Come sta andando L’Essere Me Tour? Come è nata l’idea di fare un tour da sola?
In realtà ho iniziato a ricevere un po’ di richieste e quindi non sapevo bene come comportarmi perché in questo periodo non siamo in tour e io mi sto concentrando sulla scrittura… Ma ho sempre voglia di suonare e quindi ho pensato di fare questo tour cercando posti piccoli e raccolti dove ci fosse un contatto diverso con il pubblico rispetto al tour precedente (con la band). Ho pensato di fare un tour acustico. Ho parlato con un mio amico ha un’agenzia di booking e abbiamo tirato fuori 15 date.
Sei mancata troppo al tuo pubblico. Sono passati 2 anni dal disco, giusto?
Il tour è finito a fine Agosto – inizio Settembre e, in realtà, l’ultimo disco è uscito nel 2017, quasi due anni. Il terzo disco lo vorrei far uscire con calma. I primi due li ho fatti uscire uno dopo l’altro, quindi ora vorrei prendermi un po’ di tempo, ma proprio per questo ho voglia di suonare pezzi nuovi. Volendo ho del materiale, ma non è ancora quello che sto cercando in questo momento. Inizierò a suonare qualcuno di questi pezzi dal vivo, chiedendo alle persone di non riprendere almeno i momenti in cui eseguo qualcosa di inedito, poi vedremo. Comunque le date fino ad adesso stanno andando bene.
Siamo molto felici e ancora non ci crediamo di sentirti suonare a un nostro evento. Tu hai riprodotto delle canzoni dell’EP. Spiegaci un po’ cosa è successo.
Ho incontrato due produttori di Los Angeles tramite il mio ex manager Carlo. A loro sono piaciute le mie canzoni, la voce e le melodie e abbiamo pensato di inizialmente di lavorare a un pezzo completamente nuovo Questa Città e poi di rimettere mano ad alcuni pezzi del disco, ma non perché non ci piacessero, ma per vedere cosa potesse venir fuori dalle mani di altre persone. E’ stato molto interessante perché diversamente dal disco precedente la voce è stata trattata in modo differente e anche il resto degli strumenti. Gli hanno dato una veste che è indirizzata verso quello che voglio fare adesso. Questa Città dunque rappresenta un buon punto di partenza.
Quindi i prossimi pezzi seguiranno questa scia?
Saranno sicuramente meno felici, non ho scritto più pezzi così “felicioni”. Ho messo sicuramente degli elementi nuovi. C’è la stessa energia senza spingere la chitarra e batteria al massimo.
Più rilassato quindi come mood?
Più che rilassato è più o meno fare la stessa cosa, ma con elementi e strumenti diversi. I pezzi che ho scritto sono più riflessivi. C’è meno rabbia e più testa. Cerco di prendere le emozioni, lasciarle riposare un attimo e rielaborarle più avanti invece di buttarle fuori subito.
La tua voce è rabbiosa e grintosa. Cosa dobbiamo aspettarci?
Diciamo che non è solo quella la mia voce. Mi dispiace che arrivi sempre quella parte lì. Forse perché ho imparato a usarla meglio in questi ultimi anni e non doverla portare sempre al massimo, vorrei cercare di usare tutti questi nuovi colori che ho trovato nella mia voce.
Siamo fan dei tuoi lavori Siamo tutti stanchi e La Giusta Distanza e siamo molto curiosi del tuo prossimo lavoro. Grazie per aver risposto alle nostre domande e non vediamo l’ora di sentirti cantare.
Grazie a voi di Tutti Giù Parterre, a presto.
What do you think?