Disponibile su tutte le piattaforme da venerdì 22 marzo 2024 il nuovo disco degli Slow Rush. “Quiet Lies, Loud Talks” è un EP autoprodotto di 5 tracce + 1 che conclude un lungo periodo di assestamento per la band Alt-Rock vicentina a causa di diversi cambi di formazione. Ne racchiude il lavoro e l’evoluzione degli ultimi due anni, ancora in cerca della propria vera identità. Il filo conduttore tra una canzone e l’altra è una storia d’amore con le sue dualità tra felicità e rancore, gioia e rabbia, unione e abbandono, raccontata attraverso le illustrazioni di Conta (Gianluca Contarin). Il 23 ottobre 2023 è uscito il videoclip del singolo estratto dal disco “Deadly London”, seguito dalla pubblicazione di una Live Session di “Mary Jane!” pubblicata il 29 febbraio 2024.
Abbiamo intervistato la band per conoscere meglio il loro progetto:
Chi sono gli Slow Rush e cosa c’è all’origine di questo nome così curioso?
Gli Slow Rush sono un gruppo di amici in un gruppo di lavoro volto a progredire come gruppo musicale.
In ogni caso 4 amici che si divertono a fare ciò che più gli piace, uniti dalla voglia di creare e dal bisogno di rompere il silenzio che li circonda.
All’origine di questo nome così curioso c’è un pranzo in un sushi all you can eat dopo prove: in quel periodo stavamo ancora cercando quello che doveva essere il nostro nome ma nulla di quanto proposto ci stava convincendo per davvero.
Ad un certo punto passa in radio un brano di Tame Impala ed ecco l’illuminazione: il nome è un riferimento all’album “The Slow Rush” di Tame Impala.
Suona come un ossimoro: “la fretta lenta”.
Seguite la scena musicale emergente del nostro paese?
Sì, nonostante ognuno di noi arrivi da un contesto musicale diverso.
Gli artisti emergenti che seguiamo spaziano tra vari stili musicali, cerchiamo di supportare chi ha del potenziale e, quando è possibile, di sentirli live.
Senza nemmeno allargarsi a livello nazionale, la nostra città (Vicenza) è già di per sé un bella realtà musicale in cui esistere.
Ci sono dei progetti che sentite affini al vostro come genere o stile?
A livello locale possiamo citare gruppi quali Jaguero e Cheap Date, per esempio, mentre se vogliamo citare band a livello internazionale Paramore, Mannequin Pussy, Pollyanna, Winona Fighter.
Ci raccontate come è nata la copertina del vostro EP “Quiet Lies, Loud Talks”?
Siamo entrati in contatto con Gianluca Contarin, un giovane illustratore di Vicenza, con il quale abbiamo deciso di riportare in versione comic Eva che indossa una salopette con cuori spezzati dentro una cabina telefonica, immagine estratta da una delle foto dello shooting fatto durante la giornata di riprese del video di “Deadly London”.
Assimilando le nostre idee con quelle di Gianluca, ricercando un’impostazione grafica adatta al gruppo e ciò che vogliamo trasmettere, abbiamo creato una sorta di storia tra la copertina del disco e quelle dei singoli estratti.
Ci sono elementi ricorrenti negli artworks che rappresentano un dualismo della sfera emotiva: felicità e rancore, gioia e rabbia, unione e abbandono.
C’è un messaggio che vorreste trasmettere con questo disco?
Il disco è rivolto a chi si sente il fuoco addosso, chi cerca il proprio equilibrio emotivo nonostante viva in un costante bilico.
Nell’EP il tema principale è l’amore e i sentimenti annessi ad esso, passando da un rifiuto totale all’accettazione.
Sensibilizziamo e normalizziamo il dolore della fine di una love story: la perdita di un amore ci segna, crea un meccanismo di difesa in noi, ma porta ad una crescita personale.
Prossimi progetti per il 2024?
Stiamo lavorando su come esprimere le nostre emozioni attraverso la musica, ricercando la nostra vera identità attraverso delle sonorità personali ed elaborando un messaggio da diffondere in modo chiaro e conciso, così da essere capiti e non fraintesi.
Con l’ingresso di Enrico nella formazione in pianta stabile abbiamo iniziato la stesura del nostro primo full length in cui poter iniziare a mettere in pratica tutto ciò.
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