Tappa napoletana per il nuovo tour dei Baustelle, i quali un mese fa erano tornati sulle scene con il secondo volume de “L’amore e la violenza“, a distanza di un solo anno dall’uscita del predecessore. Venerdì sera è toccato, dunque, alla Casa delle Musica in via Barbagallo a Fuorigrotta ospitare la band Montepulciano. Dopo i sold out di Bologna, Milano, Firenze e Roma, l’evento partenopeo non è andato tutto esaurito, anche se la location ha presentato un bel colpo d’occhio.
L’opening act è affidato, così come in occasione di altri live di questo tour, a Francesco De Leo, cantautore che ha da poco pubblicato il suo album d’esordio da solista, prodotto da Giorgio Poi, nonchè fondatore de L’Officina della Camomilla: l’artista esegue in acustico tre brani appartenenti al suo nuovo progetto “La Malanoche” e lo storico pezzo “Un fiore per coltello” della sua band indie rock.
Ore 21:30, ecco finalmente i Baustelle calcare il palcoscenico sulle note di “Violenza“, traccia d’apertura del nuovo disco: Francesco Bianconi, Rachele Bastrenghi e Claudio Brasini sono accompagnati da ben cinque musicisti: Ettore Bianconi (elettronica e tastiere) Alessandro Maiorino (basso), Diego Palazzo (tastiere e chitarre) degli Egokid e Andrea Faccioli (chitarre), Sebastiano de Gennaro (percussioni).
Il primo blocco del live è caratterizzato principalmente da brani de “L’amore e la violenza vol. 2“, tra cui la gettonatissima “Veronica n. 2“, intervallati da alcuni pezzi di punta del primo volume, ovvero “Amanda Lear” ed “Il vangelo di Giovanni“. La voce di Rachele si fonde bene con quella di Francesco, per poi divenire assoluta protagonista in “A proposito di lei” e “Tazebao“.
Uno dei momenti più coinvolgenti del concerto è stato senza ombra di dubbio quello durante “Perdere Giovanna“, con tutta la platea che danzava e cantava a squarciagola. A questo punto i nuovi brani lasciano spazio alle hit del passato, per la gioia dei fan della prima ora: “Il liberismo ha i giorni contati” ed “I provinciali” chiudono in bellezza il secondo atto del live. La band ed i musicisti abbandonano la scena, ma solo per qualche attimo.
Eccoli, infatti, riprendere subito le loro postazioni per il gran finale di concerto, il cosiddetto “bis”: si parte con “Le rane“, per la prima volta suonato dal vivo durante questo tour, poi arriva il momento di una cover di “Valentina” dei Diaframma. L’epilogo è affidato a quelle che erano le due canzoni più attese, ovvero “La guerra è finita” e “La canzone del riformatorio“, sulle cui note tutto il parterre si è letteralmente scatenato.
Setlist:
Violenza
Lei malgrado te
Amanda Lear
Veronica, n.2
A proposito di lei
L’amore è negativo
Il vangelo di Giovanni
Tazebao
Baby
Jesse James e Billy Kid
Perdere Giovanna
La vita
Nessuno
Il liberismo ha i giorni contati
Monumentale
I provinciali
Le rane
Valentina (Diaframma)
La guerra è finita
La canzone del riformatorio
A cura di Lorenzo Scuotto
pintolandia
aprile 24, 2018Hanno messo una cover band x un”altra..sinceramente avrei preferito sentire i classici dei great white, ma bisognava vedere come era messo Jack vocalmente..cmq son d”accordo ke i coreleoni dal vivo sapranno scaldare la folla..discorso jorn headliner, sono in linea con Federicoun conto sarebbe stato se avesse fatto un repertorio che spaziava tra tutti i suoi progetti, band e solista, ma se come sembra farà solo pezzi dai dischi solisti, non ha senso metterlo in cima alla scaletta