É uscito venerdì 10 marzo 2023 su tutte le piattaforme digitali “Pertegan“, il nuovo singolo dei Daushasha, band e collettivo veneto che spazia dalle influenze balcaniche a quelle della pizzica salentina. Questo nuovo pezzo, che si nutre di venature elettropop, è un nuovo capitolo in attesa di un disco in uscita in primavera.
Noi li abbiamo intervistati a riguardo.
- Probabilmente è una domanda a cui sarete stufi di rispondere ma non possiamo che porvela di nuovo. Che cosa significa “Daushasha” e perchè avete deciso che sarebbe stato il nome rappresentativo della band? Bella domanda! Ogni volta che ce lo chiedono anche io mi chiedo perché continuiamo ad usare questo nome! La verità è che dopo più di 10 anni ce ne siamo tutti affezionati e Cico dice che piace alle ragazze! “Daushasha” non significa assolutamente niente. Alla nostra vecchia cantante durante una sessione di prove avevano chiesto di abbassare il volume dell’ampli. In dialetto veneto si dice “sbassa sbassa” e lei non si sa come ha capito “daushasha”. Da allora siamo i Daushasha.
- Rock e pizzica salentina possono andare d’accordo? Quali punti in comune pensate abbiano? E quali altri generi fanno parte dei Daushasha?
Alla faccia, quante domande in una sola! Che rock e la pizzica possano andare d’accordo l’hanno dimostrato anni di concerti della Notte della Taranta. I maestri concertatori sono stati per lo più musicisti rock. Se non ricordo male uno dei primi è stato il batterista dei Police. Quindi sì, vanno d’accordissimo. Il punto principale è la ritmica. Continua ripetuta e martellante, proprio come nel rock n’roll. Un altro punto in comune sono anche le voci, che nella pizzica tradizionale non sono quasi mai perfettamente intonate. Proprio come nel Punk!
Un altro genere che è presente nei nostri brani è la musica balcanica, che ha segnato il nostro cambio del Punk iniziale al Folk Rock con l’introduzione del violino e la fisarmonica circa 10 anni fa. Adesso invece ci stiamo facendo influenzare anche dal tango e dalle musiche latine che ci piace mescolare con la musica elettronica.
- “Pertegan” si discosta in qualche modo dalle vostre precedenti produzioni? Pertegan è appunto il prodotto di queste nuove influenze e si discosta molto da tutti i nostri brani precedenti. Di questa canzone abbiamo due versioni: una in studio, più elettronica, l’altra live, più tanghera. Ci piacciono entrambe, proprio perché sono tanto diverse. Presto uscirà un’altra canzone frutto delle stesse sperimentazioni frutto dei nostri chitarristi Cico e Luca, che si stanno divertendo molto ultimamente a mischiare le nostre sonorità all’elettronica.
- Ci raccontate anche la genesi della copertina? Più facile di così! “Pertegan” significa “pantegana” in dialetto veneziano. E noi avevamo una topolina di peluche nascosta a casa di Cico. Quando l’hanno trovata hanno fatto tutti a gara per darle un bacio. Il cantante che bacia la top…olina è la copertina perfetta di qualsiasi canzone d’amore!
- Prossimi passi per il progetto?
Per me tornare dal Messico a luglio e tornare a fare i concerti con i Daushasha, ma come dicevo prima, uscirà presto anche una nuova canzone per l’estate con sonorità ancora più elettroniche, quasi anni ’90. Ma non voglio togliervi il gusto di scoprirla su tutti i nostri social! E speriamo che Facebook risolva presto i suoi problemi con la SIAE cosicché noi artisti italiani possiamo tornare a farci sentire liberamente su tutti i social!
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