Disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 15 dicembre 2023 il singolo di debutto dei Malvasia dal titolo “Fumo negli occhi”. Il brano è stato registrato presso lo studio Il Cortile, con la produzione di Massimo Caso ed è stato successivamente masterizzato presso il 96khz Mastering Studio di Marco D’Agostino. La band alt-rock ci regala un prodotto musicale che è un mix tra le sonorità della vecchia scuola rock italiana e arrangiamenti che strizzano l’occhio all’alternative più moderno. “Fumo negli occhi” è stato premiato dalla Fondazione Estro Musicale tra le migliori composizioni del 2023.
Abbiamo intervistato la band per saperne di più:
Chi sono i Malvasia e cosa c’è all’origine di questo nome?
I Malvasia sono un gruppo alt-rock italiano, che prende vita inizialmente come progetto a distanza tra Milano e Brindisi per poi stabilizzarsi a Milano nel 2022.
Il progetto unisce testi schietti e ritornelli ossessivi, ai riff dal forte impatto ritmico e sonorità distorte, ottenendo così un mix musicale che spazia dall’alternative rock al pop, dal punk rock al cantautorato. La band è composta da Mario (chitarra e voce), Marco (chitarre), Matteo (basso e cori), Francesco (batteria) e Salvatore (chitarre, tastiere e cori).
Il nome è stata una delle cose più difficili di questo progetto e ha richiesto quasi più fatica e impegno rispetto ad organizzare prove, registrazioni e concerti, dovendo coprire una distanza di 1000km. Alla fine, abbiamo deciso di omaggiare la terra dove tutto ha avuto origine, il salento, scegliendo una delle principali varietà di vitigno presenti, la Malvasia nera di Brindisi, che ha la peculiarità di essere miscelata ad altri vini per stemperarne la spigolosità e renderli più dolci e gradevoli. Ci piace l’idea di essere associati a questo vino dolce, perché i nostri brani aggressivi, urlati e ricchi di spigolosità, vogliono promuovere l’auto indulgenza ed essere un balsamo per animi inquieti.
Quali sono, secondo voi, i progetti più interessanti dell’attuale scena musicale italiana?
L’attuale scena musicale è sicuramente piena di artisti interessanti. Anche se abbiamo una passione per artisti di nicchia. Sicuramente il gruppo che più è riuscito a fare alt-rock, così come lo amiamo noi sono i Ministri. Ammiriamo come siano riusciti a creare un pubblico così affezionato e fedele, scegliendo sempre di mettere al primo posto l’integrità, a discapito del grande successo. Ci siamo innamorati più volte della musica ai loro concerti e forse se questo progetto oggi esiste è anche grazie alla magia che abbiamo respirato durante i loro spettacoli.
I FASK e i The Zen Circus hanno invece il merito di aver portato la scena indie rock italiana ad un pubblico molto più ampio, strizzando l’occhio a sonorità più pop.
Infine pensiamo sia importante citare band meno popolari, ma che stanno dando una scossa enorme nella musica vissuta nei live club, che riesce ad appassionare anche su supporto digitale: Elephant Brain, Gazebo Penguins, Wepro, Voina, Cara Calma, Giorginess. Sono tutti artisti con i quali saremmo onorati un giorno di condividere il palco.
C’è un messaggio che vorreste trasmettere con il vostro primo singolo “Fumo negli occhi”?
Pensiamo che la cosa più bella della musica – e in generale dell’arte – sia l’interpretabilità: ciascuno può attribuire un significato personale e totalmente soggettivo a ciò che ascolta. Ci auguriamo questo per Fumo negli occhi: che ciascuna e ciascuno possa farlo proprio.
Ma non vogliamo trasmettere nessun messaggio: il nostro è un urlo, schietto, spontaneo e potente. Abbiamo voluto amplificare quella vocina nella testa che ci urla di prenderci cura di noi stessi, di iniziare a mettere dei paletti e smetterla di accettare incondizionatamente tutte le pressioni che riceviamo dal contesto sociale e familiare in cui viviamo. Quella voce che ci supplica di non odiare noi stessi, e di non darci le colpe per ogni insuccesso e ogni ritardo sulla tabella di marcia scritta da qualcun altro più bravo e performante. Questa canzone è quella vocina che diventa sempre più flebile con il passare degli anni, ma che quando tocchiamo il fondo, inizia ad urlare con vigore.
Questo brano vede la produzione di Massimo Caso. In che modo ha arricchito il vostro progetto?
Si, Fumo negli occhi è stato prodotto da Massimo Caso. Sicuramente da parte nostra c’è stata tanta soddisfazione ma anche incredulità, visto il percorso artistico di Massimo. Nonostante il suo curriculum vanti tourneé internazionali, milioni di copie vendute e collaborazioni con giganti della musica italiana ed internazionale, è una persona semplice che lavora con competenza, risolutezza, ma assoluta umiltà. Quando ci ha telefonato per dirci che il brano lo aveva colpito, per noi è stato un momento di gioia incredibile.
Ha avuto un ruolo fondamentale per il nostro progetto, partecipando attivamente alla produzione del singolo, con consigli mirati e nuove idee. I suoi assist sono stati fondamentali, aiutandoci nell’individuare punti di criticità e potenzialità. Non è stata la classica produzione…
Ciò che ci ha colpito di Massimo è la sua devozione per la musica: gli artisti emergenti sono circondati da professionisti che insistono nel spiegare quanto sia importante diventare imprenditori, investire in promozione, sull’immagine e nella comunicazione; con lui il nostro lavoro è stato focalizzato solo sulla musica, dimenticando – almeno per i giorni di registrazione – ogni logica dell’attuale mercato musicale. Questa esperienza ci ha permesso di vivere la scrittura e la produzione musicale con una lucidità e concentrazione che da soli non saremmo riusciti ad ottenere, distratti dai troppi stimoli.
Siamo soddisfatti del lavoro fatto e dati i risultati incoraggianti, ci auguriamo prossime collaborazioni!
Cosa vi aspettate da questo 2024?
Ci aspettiamo un anno importante e impegnativo. Abbiamo sicuramente tanto su cui lavorare, per valorizzare tutto ciò che abbiamo ricevuto in questo inaspettatamente florido 2023.
Ora vogliamo dare una forma sempre più concreta al nostro progetto, ricercando la nostra zona di comfort. Stiamo lavorando alla produzione del secondo singolo che pubblicheremo tra pochi mesi e poi finalmente tornare su quello che è il nostro luogo preferito: il palco. Poi magari, quando sarà il momento giusto pubblicheremo il primo EP.
Siamo curiosi invece di vedere cosa il futuro ha in serbo per noi: ci piace sempre quel pizzico di imprevedibilità!
Sicuramente organizzare il tutto nei minimi dettagli ci aiuta ad avere una direzione chiara, cercando di rendere compatibile il nostro progetto musicale con i nostri percorsi individuali, tra impegni professionali, percorsi universitari e vita privata. Ma allo stesso tempo ci piace lasciarci trasportare dalla musica, cercando di gestire imprevisti e sfruttare le occasioni con il giusto tempismo.
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