Il 9 giugno 2023 è uscito su tutte le piattaforme con distribuzione ADA il nuovo singolo dei Pianoterra dal titolo “Tre Banane Nere”. Le tre banane nere sono per i Pianoterra come un’epifania, un’immagine che li porta a cantare di amori visti al rallentatore, di giorni scivolati via senza che neanche il tempo riuscisse a sfiorarli. Una mattina d’estate apri il frigorifero e ti accorgi che le tre banane nere dimenticate sull’ultimo ripiano sono l’unico segno che ti resta dello scorrere del tempo. “Tre Banane Nere” è un brano che lascia l’ascoltatore a godere della leggera nostalgia che si nasconde tra le giornate estive, in cui la malinconia si stende al sole, i ricordi colano al caldo, e ti ritrovi a confondere i tuoi giorni con le vite degli altri.
Ne abbiamo parlato con i Pianoterra:
Cosa rappresentano per voi le tre banane nere del vostro ultimo singolo?
Le tre banane sono state per noi come un interruttore, la loro visione ci ha fatto scattare mille pensieri e ci ha lasciato viaggiare in riflessioni più profonde. Il giorno prima le vedi gialle e quello dopo le ritrovi piene di macchie nere, il tempo fa questo scherzo anche con noi, e non sempre ce ne sappiamo accorgere. Ecco, noi ce ne siamo accorti dimenticando tre banane nel frigo.
Credete si possa fare musica anche sganciandosi dalle dinamiche di algoritmi e playlist editoriali? Come ve la vivete voi in tal senso? Avete mai la sensazione di venire schiacciati dalle numerosissime uscite settimanali?
Si può assolutamente continuare a fare musica anche fuori dalle logiche di Spotify, anzi si deve. In fin dei conti è quello che abbiamo sempre fatto. Certo, a volte è frustrante, perché sembra di competere in una gara falsata, in cui gli artisti più gettonati sono spinti maggiormente, ma ha sempre funzionato così e non è certo un meccanismo facile da cambiare. A fare musica siamo in tantissimi, ed è una cosa positiva, ma allo stesso tempo porta a sentirsi un pò persi in questo mare magnum. Alla fine, però è sempre la canzone che vince: se entra in testa riesce a brillare anche la stella più sconosciuta.
E se “Tre banane nere” fosse la colonna sonora di un film, che film sarebbe?
Questa domanda ci mette in difficoltà eheh.
Forse però riusciamo a immaginarci Tre Banane Nere come colonna sonora di un film di Woody Allen. Beh, lui è un maestro della leggerezza, e riesce sempre a far percepire quella giusta vena malinconica, e poi è pop al punto giusto.
Perchè no, magari proprio del film Io e Annie, una storia d’amore che passa dalla spensieratezza alla profondità in una notte sola.
Che aria si respira, musicalmente parlando, a Salerno?
Purtroppo, a Salerno, fino a poco fa, non c’erano molti spazi di condivisione culturale e musicale, in cui magari le persone si potevano riunire con la voglia di ascoltare nuova musica. Fortunatamente nell’ultimo periodo stanno nascendo diverse realtà, fra locali, associazioni, e format di eventi, che danno sempre più spazio alla musica emergente e i salernitani rispondono bene. Pian piano si sta formando un movimento in cui anche gli artisti fanno squadra per partorire nuova musica, che a nostro parere non ha nulla da invidiare alle due capitali della musica italiana.
Quali sono le componenti “analogiche” della vostra musica? E sentitevi liberi di essere il più nerd possibile nella risposta.
La componente analogica siamo decisamente noi (ride ndr).
Se si pensa a una foto analogica o ad una registrazione di quelle su nastro, viene in mente qualcosa di opaco, poco nitido, eppure quelle immagini o quei suoni sono i più autentici. Ci vediamo un po’ in contrapposizione alla realtà super precisa e ‘digitalizzata’ di oggi, la guardiamo mantenendoci distanti, restando poco definiti, e non riusciamo a scollare quella patina di malinconia dalle nostre vite e dalle nostre canzoni.
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