Il live report di Maru al Circolo ohibò, raccontato negli scatti e nelle parole di Claire Foundling.
Se dovessi descrivere Maru con una sola parola direi energia.
Il concerto all’Ohibò è stata una vera esplosione di freschezza, grinta, e voglia di dirci che, sì, Maru è tornata.
“Dove dormi”, senza di me? Il concerto parte con un dolce crescendo. E così un susseguisi di canzoni estratte da Zero Glitter, il suo secondo disco uscito lo scorso novembre, come Giorgia, bordeaux,Via Oberdan, i baristi… quando i baristi non sano fare i cocktail…. Maru ci ha scherzato su, salvando per fortuna i baristi dell’Ohibò. Milano è stata solo una delle tappe del nuovo tour, che segue Zero Glitter. Ma la cantante ha rispolverato anche qualche traccia del suo primo album omonimo, da cui è tratto il singolo Ninì.
È così che la cantante è arrivata a raccontarci di se, della sua Sicilia.
Poi sono arrivate le sue sveglie scomode, i suoi momenti di serenità e dolcezza, ma anche quelli di disordine, per cui nell’ultimo album ha scritto, per l’appunto, la traccia Ordine.C’è qualcosa di perfetto in tutto questo. Indubbiamente uno dei migliori dischi venuti fuori recentemente da questo mare musicale. Un disco costruito, studiato, forte e intimo al tempo stesso.
Sul palco quattro cuori che battono all’unisono, sempre.
Una band che, si vede, è una famiglia.
Una band che ha costruito tutto questo insieme alla voce e all’ukulele di questo progetto da 5 stelle e pollice alzato, per la nuova scommessa della Bravo Dischi.
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