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Il racconto di Zanna e la sua “Transitorietà” – Leggi l’intervista

“Transitorietà” mostra la parte più riflessiva e “universale” della scrittura di Zanna, ma con un mood che non dispiacerà agli amanti del pop. Una riflessione vivace e libera, quasi in scia al Battiato, ma con una personalità e una sensibilità tutte proprie. 

 

Si intitola “Transitorietà” il nuovo singolo con cui Cosimo “Zanna” Zannelli  prosegue nella promozione del nuovo album, “Ogni possibile imperfezione”. Un disco già accolto da critica e dal pubblico come un eccellente risultato della poetica cantautorale di Zanna, già molto noto per la sua attività di chitarrista accanto ai nomi più brillanti della musica italiana.  

Intervista.

Zanna! Il tuo singolo “Transitorietà” è una bomba. Complimenti! Qui, mostri la parte più riflessiva e profonda di te, ma com’è nata questa tua riflessione? 

Ciao! Qualcuno che ha avuto un grande impatto su di me cantava: “Si sente il bisogno di una propria evoluzione, sganciata dalle regole comuni, da questa falsa personalità”.

C’è stato un evento particolare?

No, è solo il frutto di ciò che nel tempo la mia sensibilità ha messo a fuoco.

Racconti l’importanza delle cose piccole ed essenziali contro l’inutilità delle attenzioni materiali. Hai sempre avuto questa idea o ci sei arrivato dopo una tua lunga evoluzione interiore?

L’universo ci regala probabilmente un’attitudine innata, la vita fa i suoi giri e magari riesce per un po’ anche a distoglierci. Ma se l’intuizione ci guida, con un po’ di fortuna, possiamo tendere alla piena espressione di noi stessi e continuare il viaggio verso l’assoluto.

Viviamo in un mondo dove non conta più (o non è mai contato) il sapore vero della vita ma solo il lavoro, i soldi e il potere. Invece per te la vita cos’è? E cosa faresti per cercare, anche nel tuo piccolo, di cambiare qualcosa?

Credo che la vita sia soprattutto l’opportunità di contribuire all’armonia del tutto. Dentro di noi ci sono energie evolutive, un desiderio di consapevolezza che punta all’assoluto… Chi non si è mai chiesto una volta “Chi sono?”, “Perché sono vivo?”, “Qual è il mio scopo? Basta non sentirsi strambi o avere paura delle risposte per cominciare a confrontarsi con la propria anima. Sapere chi siamo è il primo vero passo per essere e sentirsi liberi. Una mente libera e consapevole butta via il fardello di molte sovrastrutture sociali. Io provo a contribuire con quello che posso. Faccio i miei viaggi interiori e quando trovo  qualcosa che mi colpisce spesso una canzone nasce da sola, senza forzature. Ogni volta che succede è come se ricevessi un dono… È una sensazione bellissima. La musica è ciò che ho scoperto dentro di me e  per questo me ne occupo, felice. Una semplice canzone può far riflettere emozionando e/o divertendo e questo è veramente un miracolo.

Le tue più grandi fonti di ispirazione durante la scrittura di “Transitorietà”?

La parole con cui ho risposto alla prima domanda di questa intervista sono ovviamente tratte da “Segnali di vita” di Franco Battiato. C’è la sua aura indubbiamente su questo pezzo ma ci sono anche i Bluvertigo e Rino Gaetano e alcuni concetti comuni a varie scuole di pensiero.

Se dovessi chiederti che colore collegheresti a questo tuo pezzo… quale sarebbe? E perché?

Penserei ai colori del cielo, dello spazio, dell’universo infinito.

Sei anche chitarrista e hai suonato con importanti artisti della musica italiana, come Patty Pravo. Cosa ti hanno lasciato quelle esperienze? Il ricordo più bello?

Ho suonato con artisti fantastici, ho osservato ed imparato molto, sono stato felice di aiutarli a portare sul palco i loro show. Al Cremlino con Gianni Morandi e ad “Italia Loves Emilia” con i Litfiba alcuni dei ricordi più belli.

Il tuo ultimo album, invece, si chiama “Ogni possibile imperfezione”. Non credi che forse ognuno di noi è particolare e diverso proprio grazie alle nostre imperfezioni?

È esattamente il senso del titolo. È un disco che parla di quella che è, a mio avviso, la bellezza dell’unicità, dell’originalità irripetibile, per quanto difettosa, di ogni uomo. Tutto ciò si ricollega ad altri elementi di cui abbiamo parlato in precedenza.

Grazie Zanna! Dedica un saluto speciale a tutti i lettori di Tutti giù Parterre!

Grazie a voi! Un abbraccio a tutti i lettori e mi auguro che in questo brano possano trovare tre minuti divertenti, per riflettere ballando e cantando.

 

Biografia.

Cosimo “Zanna” Zannelli nasce nel 1977 a Castelfiorentino (FI). Dal 2002 al 2011 è co-autore e chitarrista dei MARLA SINGER, con i quali pubblica due album e suona in vari festival con The Cure, Simple Minds, Prodigy, Audioslave, Chemical Brothers fra gli altri. Dal 2008 collabora, come chitarrista in tour, con Piero Pelù, Litfiba, Gianni Morandi, Patty Pravo, Bianca Atzei. Con I SOCI realizza due ep e comincia il suo percorso di cantautore, arrivando al debutto solista nel 2018. Il secondo album da solista, Ogni impossibile imperfezione, anticipato dal singolo “Una danza”, esce il 25 marzo 2022, accolto subito dal consenso della critica e del pubblico. 

 

 

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