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Il Sig. Solo ci racconta il suo nuovo singolo “Cose Pericolose”

É uscito martedì 21 febbraio 2023 per Gelo Dischi e in distribuzione BelieveCose pericolose“, il singolo che segna il ritorno del progetto Sig. Solo, alter ego di Andrea Cipelli, già celebre per la sua collaborazione con Dente, Baustelle e L’Officina della Camomilla. Il singolo di ritorno, vanta la preziosa collaborazione di Andy Bluvertigo. Vibes lo-fi, sintetizzatori, vibes anni Ottanta e fughe di gas. “Cose pericolose” è la colonna sonora di un bellissimo ritorno che non sapevamo di star aspettando.

Non potevamo lasciarcelo sfuggire, e gli abbiamo fatto qualche domanda.

• Cosa ti hanno lasciato, musicalmente parlando, gli anni Ottanta? E che cosa pensi che sia ancora una parte fondamentale delle sonorità della scena contemporanea? 

Gli anni 80, anche solo per una ragione anagrafica legata alla mia adolescenza, hanno avuto un impatto direi dirompente sulla mia formazione musicale, che certamente ancora oggi ne risente, del resto il periodo caratterizzato dalle nuove sonorità sintetiche, dall’avvento del videoclip con l’immagine definitivamente strettamente legata alla proposta musicale, è stato per il mercato discografico una rivoluzione anche in termini di business, con un’esplosione di vendite, le cui dinamiche si sono poi evolute, ma per certi versi sono ancora oggi attualissime. Nuovi stili di scrittura e composizione hanno fortemente segnato il periodo anche il Italia, basti pensare a Dalla o Vasco Rossi, che certamente hanno dato il meglio della loro produzione proprio in quel periodo e che oggi restano fari a cui le nuove generazioni di cantautori certamente fanno riferimento.

• Come ti sei approcciato alla produzione di Andy Bluvertigo? 

Semplicemente ho pensato a lui come musicista che avrebbe potuto dare al mio lavoro il guizzo finale che a fine produzione mi mancava e ha fatto centro, insieme ad Andrea Ravasio, davvero hanno dimostrato sensibilità artistica, abilità e intelligenza, oltre ad una grandissima disponibilità.

• Domanda che ti sarà già stata fatta più volte in passato, ma che teniamo a rinfrescare. Come mai il nome “Sig. Solo”? 

Molto banalmente l’ho scelto nel periodo in cui timidamente, dopo aver lavorato assiduamente con una band, provai ad approcciarmi ad una mia produzione da solo, accompagnato da una tastiera degli anni 80 per l’appunto, occupandomi quindi di tutti gli aspetti, quelli legati alle registrazioni e successivamente alla proposta live, concerti proprio in solitaria,  dovevo mi trovavo particolarmente a mio agio, una dimensione che sentivo emozionalmente molto intensa e affascinante…dal vivo ho capito che avevo scelto il nome perfetto.

• Hai avuto a che fare anche con Dente, ai tempi dell’ “Almanacco del giorno prima”. Cosa ti è rimasto di quel periodo? 

In realtà ho lavorato al fianco di Dente, dai suoi esordi fino all’ “Almanacco del giorno prima”, sia in studio che dal vivo, quindi quello che mi porto nel cuore è tutto quello che mi è rimasto, ovvero l’esperienza di un lungo emozionante percorso artistico e umano condiviso, che non smette di contaminare quotidianamente, il mio modo di essere artista e persona.

• E a cos’è stato dovuto il tuo periodo di assenza? 

Dopo la bellissima esperienza di Sexsation, con i Superstars e la squadra di Garrincha, un lavoro quindi improntato sulla fisicità di una band numerosa e analogica, mi sono trovato ad affrontare un progetto diametralmente opposto, l’idea era di approcciarsi ad una composizione nuova, attraverso un utilizzo predominante di una strumentazione digitale, anche per rimettermi un po’ in discussione e stimolare la creatività. Grazie ai miei due compagni di viaggio Andrea Maffini e Gianluca Gambini, non senza fatica e soprattutto in modalità rilassata, piano piano abbiamo vestito al meglio le nostre idee. L’assenza e’ stata solo una presenza invisibile.

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