di Giorgia Groccia.
In Arte Gibilterra è un cantautore romano di 28 anni. Il suo è un progetto beat-pop dal retrogusto fresco e ben definito e, insieme all’etichetta Limonata Dischi, è in atto la produzione del suo album d’esordio. Si esibisce per la prima volta dal vivo dopo l’uscita del video “Cornice” durante la prima serata dell’ITPOP NIGHT il 17 novembre a Le Mura (Roma). Il singolo con annesso video raggiunge le 21k views in una sola giornata, scatenando non poche polemiche, data l’irriverenza delle immagini proposte.
Viviamo un’epoca dedita al voyeurismo, in cui subentra spesso una corsa all’ultimo sangue per chi possa o debba mostrare di più, per chi riesca meglio a canalizzare l’attenzione sulla fisicità e sul mostrarsi per essere guardati: tutto ciò ovviamente trova terreno fertile e libero sfogo tramite i social e il web in generale. In Arte Gibilterra coglie istantaneamente l’attimo per costruire abilmente attorno ad un fenomeno ormai assodato un video clip che contrappone bellezza architettonica / classica e bellezza fisico/carnale. È proprio questa la “cornice” di cui si parla nel singolo, una cornice che modella su se stessa il quadro. La ragazza ripresa in una posizione succinta dedita a mostrarsi nella sua bellezza fisica non è un corpo ma un’idea studiata per essere il quadro della splendida Napoli in sottofondo che certamente non passa inosservata. E se le critiche arrivano così violentemente forse il tiro è stato messo a segno con astuzia e accurata dedizione. Il brano -fresco ed orecchiabile- dipinge un’immagine che canalizza attenzioni e chiacchiericcio -giustificati certo-, ma forse non troppo ragionati sull’allegoria che tali frame propongono. “Scrollando” la bacheca IG ci si imbatte costantemente in immagini ben più scoperte e succinte di quelle proposte da In Arte Gibilterra, eppure è la nostra normalità, la nostra routine, oramai non ne poniamo peso e non veniamo minimamente scalfiti o scandalizzati da tutto ciò. Allora perché scandalizzarsi per un tanga in bella vista? Questa è la vera domanda. L’arte del corpo e l’arte architettonica sono sinuose e prorompenti forse alla stessa maniera, quindi, in tutta onestà, osservando determinate immagini non può che subentrare un ragionamento sulla bellezza della libertà d’espressione che tanto desideriamo ma che siamo poi pronti a condannare da bravi bigotti. Il singolo è di una potenza agghiacciante a prescindere, ma un videoclip coraggioso rende il tutto molto più interessante.
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