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In definitiva, “Dove non eri tu” di Giuseppe D’Alonzo è una canzone che tocca corde profonde, un’ode alla memoria e all’amicizia che supera il tempo e lo spazio

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Con “Dove non eri tu”, Giuseppe D’Alonzo ci regala un brano di rara intensità emotiva, un viaggio intimo attraverso il ricordo, l’amicizia e la spiritualità. Il singolo, uscito il 4 ottobre, nasce dall’incontro tra l’esperienza personale del cantautore e il fascino delle tradizioni del popolo Toraja, incontrato durante un viaggio in Indonesia, sull’isola di Sulawesi. Il risultato è una canzone che intreccia sentimenti profondi e atmosfere esotiche, sospesa tra memoria e musica.

L’ispirazione per il brano arriva dall’osservazione dei riti funebri Toraja, celebrazioni complesse e solenni che onorano la vita dopo la morte. L’impatto emotivo di questi rituali ha risvegliato in D’Alonzo il ricordo di Davide Mingione, suo caro amico e chitarrista dei Crabby’s, scomparso nel 2022. È in questo contesto che “Dove non eri tu” prende forma, come un ponte tra culture e tempi diversi, unendo la spiritualità indonesiana al personale tributo di un’amicizia spezzata.

Musicalmente, il brano è un ritorno alle sonorità che hanno contraddistinto D’Alonzo in passato, con l’armonica e la chitarra acustica a fare da protagoniste. L’uso dell’armonica, strumento che l’artista porta sempre con sé nei suoi viaggi, è centrale per la costruzione dell’atmosfera malinconica ma allo stesso tempo serena che permea il pezzo. C’è un chiaro rimando alle sonorità folk, con influenze marcate di Bob Dylan, che si fondono al blues, generando una melodia semplice ma coinvolgente, capace di evocare sentimenti potenti con pochi elementi.

Il testo è una riflessione delicata e profonda sulla mancanza, sulla distanza, ma anche sulla presenza continua dei ricordi. D’Alonzo riesce a trasformare la perdita in un inno alla vita, al viaggio e alla scoperta, senza cadere nel sentimentalismo e mantenendo sempre una grazia narrativa che colpisce. Il brano ci accompagna in un percorso intimo e riflessivo, ma al contempo universale, permettendo a chi ascolta di riconnettersi con le proprie esperienze di perdita e di memoria.

A completare il quadro c’è il videoclip, girato durante il viaggio in Indonesia, che alterna immagini di templi e paesaggi naturali con scene di vita quotidiana del popolo Toraja. Questi scorci visivi amplificano la sensazione di trovarsi in un luogo sospeso nel tempo, dove la vita e la morte si intrecciano in un continuo dialogo.

In definitiva, “Dove non eri tu” è una canzone che tocca corde profonde, un’ode alla memoria e all’amicizia che supera il tempo e lo spazio. Giuseppe D’Alonzo dimostra ancora una volta la sua capacità di trasformare esperienze personali in musica capace di parlare a tutti, con uno stile autentico e una sensibilità rara.

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/4OVAn1AUrVWFJHTbktrMXW 

 

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