Andrea dei Poni Boi, formazione indie/surf e punk’n’roll marchigiana, ci porta con lui in studio per parlarci della nascita del loro nuovo album Poni Boi.
Andrea, il vostro nuovo album è omonimo. Ci racconti innanzitutto dove l’avete scritto?
L’ho scritto a casa, in camera e in sala. Per quanto riguarda i testi, è capitato che qualche idea arrivasse improvvisamente, mentre ero in giro. In quei casi, tiravo fuori il telefono o mi facevo dare carta e penna e annotavo tutto all’istante.
Come si è strutturato il processo creativo del disco? Avete scritto prima le musiche o i testi?
L’approccio è molto naturale, quasi inconsapevole. Non seguo nessuna regola e lascio che sensazioni, idee, intuizioni si muovano a loro piacimento dentro di me, all’interno di quel magma emotivo sul quale non ho controllo e non voglio averlo. Poi arriva il momento in cui questo materiale inizia a spingere per venir fuori. Così lo accolgo ed è in quel momento che entro in una dimensione in cui mani e cervello vanno per conto proprio. Si muovono seguendo dinamiche che non conosco. E alla fine del processo è come svegliarsi da un sogno che può essere stato bellissimo e spaventoso allo stesso tempo. L’unica testimonianza che ho di tutto questo è la canzone, che ho scritto senza accorgermene. È una cosa strana… quasi non decodificabile, ma è la più potente che possa esserci.
Quali erano i vostri pensieri mentre componevate le canzoni? Alcuni di questi hanno influenzato sonorità e liriche?
Sinceramente? Non lo so. Sono troppo dentro il processo per articolare una qualsiasi spiegazione. In definitiva: non so rispondere alla domanda.
Come si è svolto invece il processo di registrazione e produzione del disco? È cambiato qualcosa nei brani rispetto al momento in cui sono stati scritti?
Anche qui è stato tutto molto naturale. Quando sentivamo che i brani erano pronti, entravamo in studio e li registravamo.
Qual è la vostra parte preferita e quella che vi piace di meno dell’intero processo di nascita di un brano, dall’ideazione alla sua incisione?
È il tipo di processo intero più bello e stimolante che conosciamo, quindi ce lo siamo sempre gustato tutto. Dall’inizio alla fine.
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