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Indipendenza

Hai fatto le valige e salutato tutti
ti sei persa negli abbracci degli amici
per volerti ritrovare tra le vie della città

A ripararti tra i muri dei palazzi alti
la tua fottuta indipendenza
per affacciarti dalla finestra
a guardare la gente
ballare e cantare

e tu che fino ad allora
sentivi solo i bambini correre
in quelle vie strette
dove raccontavi di voler diventare grande
il tuo sogno di diventare grande

E diventata grande
hai iniziato a passeggiare
tra le vie della città
con gli occhi puntati al cielo
proprio come volevi tu
e non sapevi dove andare
non c’era più nessuno a tenerti la mano
tra le vie della città
ma tu non volevi più tornare

Oramai che la schiena era dritta
le gambe erano corte
e la strada era lunga
ed era forse quella che cercavi tu
che desideravi tu.

la tua fottuta indipendenza
la cameretta a colori
i coinquilini di merda
un futuro felice ed incerto

le bollette da pagare
le responsabilità da affrontare
L’università che va e magari non va
Un diciotto giocato al lotto

un lavoro, un fottuto lavoro
con cui campare almeno una volta al mese
per poterci pagare l’affitto
anche quando il tuo cuore è sfitto

“E chiama a casa ogni tanto
Che ti vogliamo bene ”
diceva tua madre dal balcone
mentre tua sorella si asciugava le lacrime in macchina

che se anche succedesse qualcosa
sei dall’altra parte
nel silenzio

e nel caos della città
tra le vie della città
le metro, le luci che non si spengono
buttata come un barbone neI 24 ore
una birra dal bangla

Vai a cercare la tua strada
che voglio che sia felice
qualunque cosa accada
qualunque cosa accada.

il cielo grigio
su parco sempione
e le lacrime
abbandonate tra le vie della città.

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