Un chihuahua.
Intervista a cura di Davide Lucarelli
Gli AZA sono il nuovo progetto misterioso targato Matilde Dischi.
C’è solo l’immagine di un chihuahua ad accompagnare la prima uscita della band intitolata Mi Stressa, nessuna informazione sul volto o sulle origini dei componenti della band.
Siccome però io non ne posso più di progetti misteriosi che spuntano come funghi utilizzando in varie modalità e declinazioni la stessa strategia di marketing, ho deciso di non nascondere i miei toni accesi e aggredire un po’ i nostri malcapitati AZA. Saranno riusciti a rispondermi per le rime? Leggete qui sotto…
Ciao ragazzi! Parto subito cattivo. Non ne posso più di progetti musicali senza un volto. Spero che voi abbiate un motivo decente per fare ciò. Un motivo che non sia facilmente declinabile come “Ah sì, marketing quindi!”…
Sì, uno dei membri della band non ha ancora completato la transizione da donna a uomo, quindi
per rispetto abbiamo deciso di aspettare.
Seconda domanda cattiva. Ma che è ‘sto chihuahua? Io vedo un chihuahua e mi viene in mente “Pa-pappa parà chihuahua!”. Bè, perché un chihuahua quindi?
Purtroppo i cani veri erano finiti, ma il chihuahua direbbe di essere stato lui a sceglierci.
Il vostro singolo si intitola “Mi stressa”. A me stressa trovare foto per fare la grafica di copertina di un’intervista ad un artista senza volto. Cosa stressa voi?
Ci stressano le riviste che non farebbero mai un’intervista ad artisti e band emergenti se non foraggiate da un ufficio stampa.
E poi… che vuol dire AZA? Che cos’è un alfabeto completo andata e ritorno?
In realtà riprende un passo della Bibbia: “Abramo Zappa A’vigna”, ma d’ora in poi daremo la
risposta che hai suggerito tu, è molto più interessante.
Poi, domanda finale. Noi siamo di “Tutti Giù Parterre”, ci piace la musica live. Voi come farete? Metterete il chihuahua sul palco e suonerete dal backstage?
Sarà come guardare il Festivalbar: noi sul palco a fare finta mentre il chiuhuahua manda il
playback dal backstage
What do you think?