L’album si chiamerà “Thank You for the Complaints”.
Intervista a cura di Emanuela Mereu
Artista onirica e spirituale, Lauretta Grechi Galeno, in arte Emilya ndMe ha abituato il proprio pubblico ad atmosfere quasi surreali, quasi lontane dalla realtà. Genovese di adozione, ma toscana e lombarda di nascita, questa artista eclettica spazia dal pop all’indie strizzando l’occhio al glitch e all’elettronica a tinte folk.
Le ambientazioni dei video che accompagnano l’uscita di ogni nuovo singolo creano un discorso di citazioni e rimandi tra il testo e le immagini che scorrono a monitor, quasi una sorta di teatro nel teatro, per lasciare nell’ascoltatore e nello spettatore un ricordo indelebile.
In occasione dell’uscita prossima (marzo 2020) del primo album di Emilya ndMe le abbiamo fatto qualche domanda a proposito della sua musica, dell’ultimo singolo A Giant Step e dei lavori precedenti e abbiamo approfittato anche per chiederle il suo parere sul Festival di Sanremo e sulla promozione degli artisti emergenti in Italia.
Ci racconti la scelta dei colori che sono presenti nei tuoi video? A cosa è possibile ricondurli?
Snow porta i colori freddi, dell’inverno e della neve, un pò lividi a tratti: riconducibili alla tematica del brano, le sensazioni ed emozioni che ho provato negli ultimi momenti accanto a mia madre. Sullo sfondo una luce rosa, da guardare da distante ancora, perché non ero certo pronta per viverla. Quella luce appena accennata nel video di Snow è quella invece che illumina tutto in Yellow Led, metafora delle riflessioni di quando mi sentivo in difficoltà e dolorante ma con la forza per reagire. Il video clip è luminoso ed estivo ed alterna momenti di solitudine adulta a momenti di festa e gioco infantile. E’ la ripresa consapevole, è la voglia di cambiare vestito ed è a mio avviso ben rappresentata dalla regia del video clip.
Chi era la piccolina nel video di Yellow Led?
Si chiama Cecilia, ha 8 anni ed è mia nipote. Abbiamo un rapporto speciale, è stato così fina da appena nata, sintonizzate sulla stessa lunghezza d’onda. Lei è stata senza dubbio in questi anni fonte di sorrisi e spensieratezza, così come solo i bambini sanno fare ed è lei la mano che mi spinge a nuova vita spesso e volentieri, che mi distrae dai ricordi che è poi il suo ruolo nella storia raccontata dal videoclip di Yellow Led.
Sia nel video di Yellow Led che in quello di A Giant Step ritorna in qualche modo il tema dell’infanzia. Quale significato ha per te questa scelta?
Yellow Led racconta attraverso lo spaccato di una giornata qualunque come la distanza tra la dimensione adulta, fatta spesso di nostalgia per lo meno nel mio caso e quella infantile, fatta di gioco e divertimento, si annulli se un bambino è con te e se ci si lascia trasportare dal flusso della vita. A Giant Step è il mio personale benvenuto ai nuovi nati ed è augurio di una vita piena, vissuta bene, senza dimenticare quale sia il porto sicuro dove tornare, spesso quello dal quale si è partiti, la propria famiglia. Ho sempre occhi attenti per i bambini, mi manca in qualche modo esserlo anche se non è sicuramente stato tutto rosa e fiori ma in qualche modo gli affetti c’erano e mi manca quella sensazione di quando sembrava che tutto dovesse restare così per sempre. I bambini non si pongono mai il problema del domani e questo è uno degli aspetti che mi affascina di più.
Cosa ne pensi delle nuove proposte del festival di Sanremo? Vorresti un giorno parteciparvi?
Onestamente non lo seguo da un pò di anni. Sono a conoscenza delle polemiche che si sono accese, per certi aspetti giuste, di contro penso anche che ogni anno ne vengano fuori di nuove e che non siano casuali, ma un modo per attirare l’attenzione. Non scarto l’idea a prescindere, ma realisticamente penso che la mia musica sia molto lontana dal quel contesto. Se in futuro il Festival prendesse una piega più sperimentale ed internazionale e meno tradizionalista ne sarei contenta, perché no.
Molti artisti al primo lavoro scelgono la lingua inglese, un po’ come stai facendo tu. Se ci hai mai pensato, credi che un giorno canterai in italiano?
Per me non è una scelta presa a tavolino, per adesso è stato un istinto e non sento di voler forzare la cosa in altra direzione. Dirti che non scriverò mai in italiano non ha senso perché non ho idea di cosa potrò pensare tra qualche anno. Per adesso mi va molto bene così.
Puoi dirci cosa dobbiamo aspettarci dal tuo album in uscita?
Sarà un album che mi rappresenta molto e che girerà intorno a diversi aspetti di come intendo il pop-rock, ispirato ai miei ascolti e con l’intento di creare qualcosa di nuovo. Penso che qualche brano potrà un pò spiazzare: ho fatto uscire tre singoli che amo molto, ma che rispetto alle altre tracce hanno sicuramente una connotazione più pop e devo dire che questo è l’aspetto che mi intriga di più.
Ultimamente è molto difficile promuoversi data anche l’esistenza di siti e giornali che recensiscono e intervistano in cambio di denaro. Ti è capitato di trovarti a contatto con questa realtà? Cosa ne pensi in merito?
Devo esser stata fortunata allora, nessuna rivista o web magazine mi ha mai chiesto soldi in cambio di una recensione o di una notizia, sia che siano stati contattati personalmente da me, sia attraverso il mio ufficio stampa. Credo che se la realtà web o giornalistica è di fatto indipendente, basata sullo sforzo dei singoli, tutto sommato possa anche prevedere una qualche forma di rimborso spese, ma ecco detto questo, dovrebbe essere un sistema non a scopo di lucro ma con l’aspettativa di funzionare senza lucrare sugli artisti. Di fatto il fatto di farsi pagare, livella la distanza tra ciò che è interessante e ciò che normalmente non verrebbe ritenuto tale.
Ci racconti qualcosa di succoso sul prossimo album? Qualcosa di esclusivo per noi di Tutti Giù Parterre.
Volentieri. L’album si chiamerà Thank You for the Complaints. E’ un titolo ironico ma che ha anche un fondo di verità. E’ un ringraziamento alle lamentele e rimostranze che spesso nella vita mi hanno fatto cambiare completamente strada e mi hanno dato il coraggio di osare: quindi una dedica speciale data la mia felicità attuale nel fare quel che faccio e per alcuni dedica con dito medio alzato.
Le tracce saranno 8, il disco aprirà con Snow (album version) e chiuderà con un nuovo arrangiamento di uno dei 3 singoli usciti.
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