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Il rapper irpino Ghetafe si presenta. Leggi l’intervista

“Voglio dare una scossa a tutta la mia generazione, per far capire che se qualcuno inizia a mettersi in gioco può arrivare ovunque voglia.”

Intervista a cura di Angela Ieriti

Ghetafe è il nome d’arte di Roberto Fusco, rapper avellinese diciassettenne, che ha appena pubblicato Hai Paura di Me, il suo singolo d’esordio. Noi, per conoscerlo meglio, gli abbiamo fatto una piccola intervista.

Ciao Roberto, prima di tutto vorrei chiederti perché hai deciso di chiamarti GHETAFE e cosa vuoi comunicare al pubblico con questo nome.

È una storia particolare che coinvolge me e il mio manager Giuseppe. Eravamo (e lo siamo tutt’ora) due sbandati senza un euro, ma abbiamo sempre seguito moltissimo il panorama rap nazionale e non. Quando dissi a Giuseppe che avevo iniziato a scrivere anche io, lui, leggendo le mie rime e i miei testi, mi convinse ad andare a registrare in studio un qualcosa di serio. Come già detto siamo due sbandati senza un euro e per registrare musica servono tempo e soldi. Decidemmo di fare una scommessa su una squadra spagnola, il Getafe, e per non si sa quale divina coincidenza la vincemmo. Ancora non avevo deciso il mio nome d’arte, quindi colsi la palla al balzo e aggiunsi una “h”, per distinguermi dalla squadra.

Quali sono i temi più ricorrenti nella tua musica?

Vengo da contesti ed esperienze dove i miei coetanei e non sono continuamente delusi dal mondo che li circonda, portando tante persone alla depressione e alle routine che rendono la vita di ognuno un circolo vizioso di noia e tristezza. Io mi sono rotto il cazzo di sentire persone che si lamentano e che non fanno nulla per rimediare alla proprio pigrizia, voglio dare una scossa a tutta la mia generazione, per far capire che se qualcuno inizia a mettersi in gioco può arrivare ovunque voglia.

 

 

Sei giovanissimo, raccontaci come è nato il desiderio di fare musica e come è avvenuto l’incontro con la tua etichetta KROKODILE PRODUCTION.

Io sono un musicista prima che un rapper, ho suonato il pianoforte, le percussioni e il violoncello per anni in giro per l’irpinia e tutt’ora studio e suono da violoncellista. Il rap è nato per voglia di esprimere un concetto nuovo, un’idea nuova che con la musica classica non poteva arrivare a tutti. Il progetto Krokodile siamo noi, io il mio manager Giuseppe e il mio producer Giemmec, l’abbiamo fondata insieme e per ora la portiamo avanti insieme.

Di cosa parla il tuo singolo d’esorido “HAI PAURA DI ME”?

Dopo l’uscita di Contrario Freestyle, ho ricevuto diverse proposte per collaborazioni o partecipazioni ad eventi. Dopo una serie di rifiuti, accettai la proposta de LeSiepi; la mia scelta ha dato fastidio a molti, ci fu un cambiamento radicale degli atteggiamenti nei miei confronti a causa dei miei rifiuti. Hai paura di me nasce come risposta a quelle persone che riconoscono dall’altra parte capacità e talento, e che, se non riescono a starti accanto, fanno di tutto per screditarti. E’ proprio il timore a creare queste situazioni.

Il prossimo passo? Puoi anticiparci qualcosa?

Ho tanti progetti in mente. In cantiere ci sono tanti nuovi singoli tutti prodotti da Giemmec, singoli di vario genere e tipologia di rap che possono variare dalla happy Trap all’old school alla metal trap. Io non ho un genere fisso e non l’avrò mai, il mio modo di essere nei periodi in cui creo musica determina come questa arriverà alle orecchie di tutti.

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