“Mi son preso la libertà di provare una canzone più pop, son contento del risultato.”
Intervista a cura di Angela Ieriti
Hygge è il giovane rampollo di casa Grifo Dischi. E’ nato a Potenza 21 anni fa ed è stato adottato ormai da qualche tempo dalla scena bolognese. Il suo terzo singolo, Vetro, è uscito lo scorso 20 marzo ed è un ulteriore scorcio sulle potenzialità dell’artista.
Lo abbiamo intervistato (chiaramente a distanza visto il periodo 🙂 ) e vi riportiamo qui sotto il nostro dialogo.
Ciao Hygge, come stai? Noi ci siamo conosciuti a una delle nostre serate per “Tutti Giù in Ostello” e mi hai colpito. La tua musica è molto fresca e al passo coi tempi. A chi ti sei ispirato fino ad ora? Ti riconosci in quale genere, se c’è un genere che ti appartiene di più?
Ciao! Guarda per adesso tutto ok, grazie. Finora non mi son ispirato troppo a qualcuno, diciamo che ho ascoltato tutto e da tutto ho cercato la mia strada, per quanto riguarda il genere io dico sempre che faccio musica indipendente ma questo non vuol dire sentirmi parte di una scena indie. In futuro vorrei insistere sul dream pop, magari elettronico, sperimentare. Poi ho 20 anni ancora non so che voglio fare, questo é una sorta di ep di formazione. Il prossimo avrà sicuramente una linea definita, questo mi piace così, vago, incerto, come i mesi a cavallo tra liceo e uni.
Vieni dalla Basilicata ma vivi a Bologna. Quanto il posto in cui vivi condiziona la tua scrittura? C’è qualche brano che hai scritto che parla delle tue origini?
Guarda mi condiziona molto. Trasferirmi a Bologna mi ha dato quella sensazione di indipendenza che mi ha permesso di maturare nella scrittura dei brani, poi ci sono canzoni come Influencer che invece parlano di Potenza. Quindi diciamo che mi è anche servito vivere Potenza da un’altra città, ti cambia la prospettiva.
“Vetro” è il tuo ultimo singolo. Parla un po’ d’amore un po’ di musica, un po’ di tecnologia e della voglia di essere come siamo senza nasconderci (almeno io l’ho interpretato così). Raccontaci come è nato questo brano.
Solitamente appunto frasi sul mio telefono come mi vengono, per non perderle, “Vetro” è un po’ un puzzle, scritto mentre lavavo i piatti e si é formata una bolla gigante di sapone, mentre il camioncino del vetro mi ha svegliato alle 3 di notte, mentre ero seduto sul divano all’ultimo festino a casa. Nasce così, parla di libertà, io infatti mi son preso la libertà di provare una canzone più pop, son contento del risultato.
Cosa stai facendo durante questa quarantena? Vuoi dare qualche messaggio riguardo al modo in cui vedi la situazione che stiamo vivendo al tuo pubblico?
Sto lavorando a grafiche e produzioni per altri artisti ad esempio alla copertina di “Rolamo” il mio tastierista che ha in uscita un ep di beat da paura, oppure mi viene in mente la prod che ho fatto per una mia amica che si chiama “Linda ecc..” anche lei della Basilicata che esce tra qualche giorno, mi piace farlo e ho trovato il tempo materiale per farlo in questa quarantena, poi loro son molto forti, se ne sentirà parlare, quindi dà anche soddisfazioni stare diciamo “dietro le quinte”.
Hai un concerto che ti ha segnato? Tuo o anche di un gruppo o cantante che hai sempre seguito?
Ho visto 2 volte De Leo nel tour di Malanoche e rimane uno dei miei preferiti, Sono però del parere che i concerti che ti fanno crescere di più sono i tuoi, la sera dopo il concerto all’Ostello Bello, ad esempio, avevo già chiaro in mente cosa andava bene e cosa male, come indirizzare meglio il lavoro in studio e la proposta live, cone migliorare il prossimo concerto ecc… è la mia visione della musica, non mi accontento mai.
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