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Quando ho incontrato TGP: I Giocattoli

Ve li ricordate i nostri amici Giocattoli?

Intervista a cura di Giorgia Groccia

Il 24 dicembre sulle piattaforme digitali è uscito Tutto è sempre uguale il nuovo singolo de I Giocattoli che annuncia l’uscita del secondo disco che verrà pubblicato quest’anno per Giungla Dischi.

Registrato a Roma presso il Pepperpot Studio e prodotto da Alessandro Forte, missato e masterizzato da Iacopo Sinigallia, Tutto è sempre uguale è una canzone che la band ama definire post-indie caratterizzato da sonorità dream pop e alternative con una parte testuale che richiama a gran voce la scuola cantautorale moderna.  Con questo nuovo brano i Giocattoli presentano un nuovo capitolo del loro percorso artistico iniziato con il disco d’esordio Machepretendi (Giungla Dischi, 2018) che ha catturato l’attenzione della critica musicale. “Tutto è sempre uguale cerca di spiegare la sensazione che si prova quando, rientrati a casa dopo aver vissuto grandi emozioni, ci si rende conto di quanto sia stata effimera quella felicità” racconta la band. “Prendiamo consapevolezza della nostra solitudine e, circondati dalle stesse mura e dai soliti oggetti, realizziamo come niente in realtà sia cambiato, trascinandoci così in una condizione di apatia.

 

 

Il tour de I Giocattoli comincerà ad aprile 2020; la formazione ufficiale si è arricchita di tre turnisti oltre i 4 membri ufficiali (per un totale di 7 elementi) basso, synth/tastiere e chitarre ritmiche. A breve saranno annunciate le prime date che toccheranno tutta l’Italia.

I Giocattoli sono Duilio Scalici (voce), Ernst Mormile (chitarra), Davide Casciolo (batteria) e Laura Maltese (voce, cori). Una band siciliana che si affaccia sul panorama musicale con il singolo “Bill Murray”, subito primo nella Viral50 di Spotify e successivamente, ad aprile 2018, con il loro primo album “Machepretendi” per Giungla Dischi, che si avvale della produzione artistica di Enrico Roberto aka Carota (Lo Stato Sociale) e Nicola Roda aka Hyppo (Keaton) e al quale fa seguito un tour di oltre 50 date in tutta Italia. I singoli successivi: “Ailoviù”, “Astronautae “Non è Caracas feat. Cimini entrano tutti nelle maggiori playlist di Spotify (Indie Italia, Viral 50, New Music Friday) e in rotazione sulle principali radio italiane.

 

 

Nel 2020 uscirà il nuovo disco pubblicato da Giungla Dischi, edito da Warner Chappell e distribuito da Believe Digital.

Noi di TGP abbiamo incontrato I Giocattoli qualche mese fa al Pepperpot Studio per trascorrere un pomeriggio insieme ma soprattutto per chiedergli qualche anticipazione sul loro nuovo lavoro discografico, eccone il risultato:

 

Il vostro percorso è iniziato già da un po’..

Esatto, quasi due anni ormai. Da più di un anno è fuori Machepretendi, ed ora siamo qui a Roma registrare il nuovo album.

 

Vedo un volto nuovo!

Lei è Laura, la nuova voce femminile dei giocattoli, Chiara, la nostra precedente cantante, ha deciso di percorrere altre strade, per cui ora c’è Laura qui con noi!

 

Laura dicci qualcosa! Com’è avvenuto l’incontro con I Giocattoli?

Un po’ per caso in realtà, ho conosciuto prima Davide, poi Duilio tramite le cover che io caricavo su Instagram.

 

 

Com’è stato l’approccio con i brani?

Indubbiamente c’è molto entusiasmo, per me è tutto nuovo. È anche difficile inserirsi in questa esperienza inesplorata ma ne sono sinceramente felice.

 

Cos’è cambiato dai Giocattoli di ieri ai Giocattoli di oggi?

Diciamo che è cambiato un po’ tutto, soprattutto nel sound ma anche nella scrittura, stiamo prendendo direzioni nuove.

 

Ci sono delle novità, ad esempio il produttore: adesso lavorate con Alessandro Forte. Com’è nato questo sodalizio artistico?

Eravamo fan dei suoi progetti precedenti come ad esempio Galeffi, Mameli, Aiello, Scrima, quindi abbiamo pensato di provare questa direzione. Ci risiamo trovati qui a coniare una nuova veste che sta a cavallo tra ciò che eravamo e la crescita che stiamo vivendo. Il genere? Forse può definirsi simile al dream pop.

 

 

Il disco è un concept album?

Il disco non nasce come concept però scrivendo le canzoni man mano ci siamo resi conto che esiste un filo conduttore ovvero la fine del mondo sia in termini ambientali sia a livello intimo e personale.

 

Arriviamo ad Alessandro Forte. Com’è lavorare con i Giocattoli?

Sicuramente impegnativo dal punto di vista culinario. Scherzi a parte, è davvero piacevole e simbiotico. Uno scambio continuo senza prevaricazioni. Ci stiamo sinceramente divertendo a sperimentare delle sonorità che si erano perse. Il sodalizio è nato da una telefonata di Rapino, il manager dei ragazzi, ed io lo ringrazio di cuore.

 

Ci sono delle sorprese all’interno dell’album?

C’è un feat con il management che parla dell’ecosistema in maniera surreale.

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