“Listanera nasce dall’idea di non voler finire nella lista nera del prossimo, innamorandomi troppo presto delle persone e ricevendo delusioni cocenti.”
Intervista a cura di Giorgia Groccia
Listanera è un cantautore romano classe 1984 che scrive e vive nell’Europa dell’est con all’attivo un Ep, 1984, uscito a Marzo 2019 con AphroditeRecordsLabel.
Il primo singolo del 2020 in uscita su tutte le piattaforme digitali il 27 Marzo, si intitola Incontro Banale e racconta la storia di un uomo che, seduto al tavolo di un bar, vede una donna rimanendo folgorato dalla sua bellezza. Tutto il brano è un volo pindarico di ciò che vorrebbe dirle, se solo avesse sufficiente coraggio.
Incontro Banale è una storia di parole non dette e di un sogno ad occhi aperti ed è dedicato a tutte quelle persone che non hanno il coraggio di salire su un treno in partenza e che esitano troppo per vivere poi il disagio dell’inadeguatezza.
Prosegue la strada degli anni 80 che continuano ad influenzare i suoni di Listanera. Un luogo immaginario dove il synthpop incontra l’indie cantautoriale.
La copertina del brano è stata realizzata da Andrea Maglio e la produzione musicale vede la collaborazione di Luca Femia.
Ecco la nostra chiacchierata:
Innanzitutto presentati, come nasce Listanera, e dove vuole arrivare soprattutto?
Listanera nasce dall’idea di non voler finire nella lista nera del prossimo, innamorandomi troppo presto delle persone e ricevendo delusioni cocenti. Nonostante gli sforzi prima o poi capita di far incazzare qualcuno; mi ritengo come Don Chisciotte contro i mulini a vento a volte. Sono esattamente dove voglio essere. Vivo giorno per giorno, specialmente la musica a 360 gradi e non mi sono posto limiti.
Quali sono i tuoi punti cardine nella musica?
Per quanto riguarda le influenze sono rimasto bloccato in un arco temporale che va dal 1980 al 1991. I suoni utilizzati in Persone Silenziose di Luca Carboni, Lucio Dalla, l’immortalità dei brani di Battisti e la spensieratezza di Venditti. Per quanto riguarda la mia “musica” i sintetizzatori e il basso sono la mia ossessione. Parte sempre tutto da li.
Come nasce il brano “Incontro Banale”?
Nasce da una storia inventata che poi è una situazione che si palesa penso almeno una volta al giorno nel mondo. Qualcuno che vorrebbe fare un passo ma non trova il coraggio e si ritrova a farsi tanti viaggi mentali che rimangono rinchiusi nell’inconscio. Talvolta questo genera rimpianti. Altre volte una salvezza. Dipende dalla situazione.
Il crescendo all’interno del brano è chiaro ed evidente, il testo e la musica sono nati insieme o hanno avuto sviluppi paralleli?
Come ogni volta che nasce una mia canzone, mi concentro inizialmente sulla musica. Una volta che la maggior parte della struttura è definita mi lascio trasportare dalla melodia e scrivo il testo. Non sono uno di quelli che si appunta i testi sulle note del telefono; un po’ mi dispiace perché senza musica non riesco a scrivere nulla di serio o di sensato.
Dove desidereresti suonare live i tuoi brani non appena questa situazione difficile si sarà appianata?
Vivendo all’estero non penso all’aspetto dei live. Se devo essere sincero ho sempre avuto una certa paura delle persone. Un po’ perché sono insicuro un po’ perché non sono un musicista. Le poche esperienze avute in passato non sono state positive. Se per qualche oscuro motivo dovessi fare un concerto allora mi piacerebbe farlo all’Auditorium a Roma. Ho visto un concerto di Dente una sera da solo li, l’atmosfera è meravigliosa. Ecco sì, se devo scegliere ti direi Parco della Musica.
Un saluto ai nostri lettori!
Un ringraziamento a tutti i lettori di tgp con la speranza che la musica rimanga un luogo dove immedesimarsi, sentirsi tristi oppure felici. Che è poi il motivo per cui è nata!
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