“Ho imparato anche ad ammalarmi di positività.”
Intervista a cura di Giorgia Groccia
Federico Sapia in arte Mcallister, è un produttore cantautore e autore novarese, con già una brillante carriera alle spalle e numerose collaborazioni.
Nel 2018 pubblica con questo pseudonimo il MILLIE BOBBY BROWN che riscuote un successo mondiale diventando virale pochi giorni dopo l’uscita.
Mcallister è, inoltre, produttore di colonne sonore e jingles pubblicitari oltre che produttore e autore per diversi artisti ed etichette.
Dal 2019 firma con BMI lavorando al fianco di Serge Colbert, noto musicista e compositore statunitense.
Il titolo del nuovo brano uscito il 15 aprile è Pronto Signore Buongiorno ed è trentenne musicista e scrittore. La canzone è una preghiera personale che l’artista porge al Signore. Un brano con il quale dimostra come la creatività possa vincere anche in questo periodo di grande sconforto per tutti, scrivendo e producendo in una sola notte una canzone dedicata a tutti noi. Ecco cosa ci ha raccontato…
Partiamo dal tuo nuovo singolo che si chiama “Pronto signore buongiorno”, una preghiera che rivolgi a chi?
Al Signore, al mondo, a mio nonno e a me stesso!
C’è della paura nel tornare alla vita di sempre da parte delle persone, in questa preghiera infatti invito a sorridere dietro alla mascherina che diventerà d’obbligo; se affrontiamo questo periodo con ciò che rimane dei nostri sorrisi, anche se non si vedranno, tutto potrebbe andare sempre meglio.
Inevitabilmente questo brano ci risulta attuale per i tempi che stiamo vivendo ma non per questo banale. In realtà è un brano che avresti anche potuto scrivere un anno fa proprio perché parla di solitudine e in qualche modo vuole aiutare a sentirci meno soli. Qual è il tuo rimedio quotidiano contro la situazione che stiamo vivendo?
La meditazione, a volte dare le spalle al mondo fisico ed aprirsi a quello spirituale aiuta molto in situazioni di questo tipo in cui si può quasi toccare con mano la solitudine. Ho imparato anche ad ammalarmi di positività, facendo a meno dei telegiornali e cercando di rimanere informato da fonti meno “televisive” e più veritiere. Una preghiera infine, rivolta a qualsiasi dio, male non fa.
“Mentre giocano a dadi con gli uomini. Sembra che in fondo non siamo invincibili” in questa frase si può leggere anche una velata critica sociale e politica. Ti va di sbilanciarti a riguardo dandoci un tuo parere personale?
Non sappiamo che accordi ha l’Italia dei piani alti con la Cina, con l’America o con gli altri stati. Sappiamo quello che ci dicono ma spesso questo non coincide con la verità dei fatti. In questo caso non è difficile allarmarsi al pensiero che qualcuno stia sperimentando soluzioni di massa per avere una sorta di controllo sul genere umano, e non intendo in ambito farmacologico.. o meglio, non ancora. Scusami, sarà che non ho ancora dimenticato quando provarono ad intimorirci con gli attentati. Fatto sta che fino a poco prima di questo virus eravamo tutti quasi certi che qui non sarebbe mai arrivato nulla e che anche nel caso, grazie all’avanguardia di medici e medicinali saremmo stati invincibili.
Non è la prima volta che scrivi di fatti reali, ma quanto c’è anche di autobiografico nei tuoi testi?
Molto! Spesso mi serve esorcizzare ciò che mi turba ed esprimere i miei punti di vista.. Se racconto come reagisco in determinate situazioni da persona sensibile, sicuramente qualcuno sulla mia stessa lunghezza d’onda potrà non sentirsi il solo e questa cosa mi fa piacere. Poi chiaro, scrivo anche canzoni un tantino più sobrie ma resta sempre un MUST quella punta di verità figlia di un simil sesto senso.
C’è il tuo nome dietro tanti progetti come produttore ma anche come scrittore, sembri quasi l’uomo dalle mille identità. Ma quale ti si addice di più?
Difficile definire (artisticamente) chi sono e chi no! Sono un po’ tutte le sfaccettature del mio lato artistico, sono un amante della pura poesia accompagnata da una musica tecno. Sono cresciuto ascoltando davvero molti generi e questo mi ha reso il produttore che sono, quello che adora mischiare sperimentare usando la musica per creare atmosfere interessanti in cui immergersi. Adoro il sound degli anni 80 e quindi un lato di me è intrappolato li, così come una grande parte del mio essere resta sempre fedele al cantautorato italiano (ho un buon Lucio Dalla tatuato sull’avambraccio). Ecco, la risposta esatta forse si svelerà nel tempo.
Visto che sei uno attento alla scena emergente, ti chiediamo 3 nomi di artisti che secondo te sono da tenere d’occhio nel 2020.
Ariete
Kamahatma
Free Kala
What do you think?