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Quando ho incontrato TGP: Studio Murena

L’innovazione musicale ai nostri tempi.

Intervista a cura di Davide Lucarelli e Marta Di Stasi

Lo Studio Murena è una band milanese che fa dell’originalità ricavata dalla fusione degli stili jazz e hip hop, il suo tratto distintivo.

Lo scorso 31 gennaio è uscito Password, il primo singolo del loro nuovo capitolo discografico.

 

 

In questa occasione abbiamo scambiato qualche chiacchiera con il gruppo. Trovate qui sotto la trascrizione di quesllo che ci siamo detti.

 

d Davide Lucarelli

sm Studio Murena

 

d Ciao ragazzi, per iniziare vi chiederei di presentarvi e presentare la band.

sm (Carma) Noi siamo Studio Murena con Giovanni Ferrazzi all’elettroniche, Maurizio Gazzola maestro di basso, Amedeo Nan alla chitarra, Matteo Castiglioni alle tastiere, io sono Carma alle liriche e Marco Falcon alla batteria.

 

d Siete un sacco, siete sei ed è in questi casi che mi viene una domanda, da dove nasce l’idea di mettersi tutti insieme e suoniamo insieme. Qualcuno di specifico ha avuto l’idea e gli altri si sono uniti?

sm (Matteo Castiglioni) Il progetto è nato come trio un paio di anni fa. Eravamo io, Giovanni e Maurizio. In due venivamo dal conservatorio, l’altro l’abbiamo trovato in giro. Noi abbiamo iniziato con musica elettronica, però siamo appassionati di Jazz e abbiamo lanciato questo progetto. Prima era nato come una specie di mini spettacolo teatrale dove suonavamo, poi succedeva qualcosa. Poi abbiamo fatto tanti pezzi, è diventato un beat-tape di 26 tracce che si chiama Crunchy Bites, è la nostra prima uscita, che in realtà è abbastanza lontana da quello che adesso è il nostro progetto.

Avevamo anche un progetto parallelo con Marco e Amedeo, che ovviamente sono nel disco, ed essendo tutti amici ci trovavamo a suonare insieme. A tutto questo volevamo aggiungere una voce e abbiamo sentito Carma che era nei Deaf Kaki Chumpy, che è una grande band Milano. Avevamo sentito parlar bene di lui, l’avevamo sentito dal vivo, quindi l’abbiamo contattato e in occasione di JazzMi dell’anno scorso abbiamo suonato per la prima volta tutti insieme. La data è andata bene e adesso stiamo continuando a suonare tutti insieme.

 

 

d Essendo la voce hip-hop, come siete passati da questa “elettronica/jazz” a dire prendiamo una voce rap ed uniamo due generi diversi?

sm (Giovanni Ferrazzi) Beh, ci voleva. Facendo solo strumentale puoi arrivare a tanta gente, come siamo arrivati con l’album, però effettivamente dal vivo avere un frontman ed una persona che si metta tra la parte strumentale e il pubblico è quello che serve. Visto che poi tramite le liriche si passano dei messaggi anche importanti, secondo noi era necessario per il nostro progetto.

 

d A proposito di liriche, chi scrive i testi?

sm (Carma) I testi li scrivo tutti io, ogni tanto mi dà una mano Gazzola.

Ci si mette un po’ tutti insieme, come l’altro giorno, stavamo provando una cosa nuova e sul testo e sul flow ci siamo confrontati tutti. Magari il concetto lo tiro fuori io, però è una cosa che cerchiamo di far uscire da tutti.

 

d Venendo nello specifico a “Password”, che è il vostro ultimo singolo… com’è nato? Siete partiti da un testo oppure siete partiti da un beat/base strumentale?

sm (Carma) Di base le due strofe fanno parte di un testo vecchio che avevo scritto molto tempo fa. Le prime volte che ci vedevamo cercavamo di provare qualcosa che avessimo già, perché era difficile arrivare alla data di JazzMi in un mese con tutto materiale inedito, allora cercando tra le varie cose abbiamo trovato questo pezzo. Loro hanno composto la strumentale, il beat e alla fine ci abbiamo attaccato sopra il testo che avevo scritto.

sm (Matteo Castiglioni) É uscita anche molto velocemente come cosa. In sostanza avevamo questo giro, abbiamo provato a metterci su il testo ed è uscito il pezzo. È stato una cosa che veramente, c’è anche un video che testimonia questa cosa, è stata una roba composta alla velocità della luce.

 

 

d A proposito del testo di Password, insomma il messaggio clou è che in questa società conta meno il cuore delle password, quindi conta meno il cuore della socialità, ma a livello digitale. Volevo chiedervi qual è il vostro rapporto online in generale e con i social media che per la musica ultimante sono fondamentali.

sm (Carma) Ultimamente c’è il nostro addetto, Amedeo.

sm (Amedeo Nan) Solo ultimamente, prima c’era la mente geniale di Maurizio sui post.

sm (Maurizio Gazzola) Diciamo che cerchiamo di scaricare il barile l’uno sull’altro. Non siamo fortissimi sui social, questa cosa è abbastanza chiara. Stiamo cercando di dare un tono anche a quello perché ci rendiamo conto che anche quello è importante. Miglioreremo.

 

d Preferite il cuore!

sm (Maurizio Gazzola) Sicuramente preferiamo il cuore, quello fortunatamente c’è.

 

d Ora veniamo al mio rapporto con voi, io vi ho visti la prima volta live al Pending Lips festival dell’anno scorso e ovviamente l’impressione è stata ottima. Volevo chiedere a voi quanto è importante il live, come lo preparate e quali sono le emozioni che trovate diverse nel live rispetto al registrare.

sm (Matteo Castiglioni) Essendo una band per noi è fondamentale la parte live, infatti la cosa più difficile non è trasmettere le emozioni dal vivo, quello ci viene abbastanza naturale, ma è trasmetterle sulla registrazione. Queste tracce le abbiamo registrate alla fine due o tre volte: le abbiamo registrate l’anno scorso, poi c’è stato lo sviluppo di tutto quanto. Ci siamo trovati comunque a sentire anche il cambiamento in come registravamo, abbiamo cercato sempre di più di portare questa parte dell’energia che c’è sul palco, anche nella parte in studio. Credo sia un problema di molti, perché anche tanti artisti con cui parliamo fanno fatica a trasformare la parte dal vivo anche in un disco, sopratutto essendo anche così tanti elementi e essendo una musica parecchio energica.

 

d Grazie mille!

sm Grazie a voi di tgp ed un saluto a tutti gli amici di tgp.

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