“Malessere”, il primo singolo del rapper Yarko in esclusiva Spotify dal 1° Maggio.
Intervista a cura di Giorgia Groccia
Malessere è il primo singolo di Yarko pubblicato in collaborazione con Indieffusione, il portale dedicato alla musica emergente e indipendente. Il brano è disponibile in esclusiva Spotify dal 1° maggio e dall’8 su tutte le piattaforme digitali.
Un linguaggio esplicito e senza filtri, e la capacità di trovare la giusta miscela tra provocazione e ironia. Sono questi gli elementi che caratterizzano lo stile di Yarko. Malessere è scritta a ritmo di un beat martellante che si pianta in testa nascondendo il disagio generato dalla realtà circostante nel momento in cui non si comprende e non si viene compresi da chi ci circonda all’interno del nostro stesso ambiente.
Il brano, in italiano, si conclude con la frase “Welcome to the jungle, remember the name Yarko”. L’artista si sente alieno nel caos di gioie e dolori che lo circonda ma nulla è perso. Le rime e il beat sono il suo rifugio e il punto di partenza: ricordatevi di Yarko.
Abbiamo chiacchierato con l’artista, eccone il risultato:
Yarko raccontaci come nasce il tuo singolo “Malessere”?
Nasce sicuramente da una mia attenta riflessione delle cose, dalla visione della scena in generale,ma anche in modo più dettagliato nella scena di Trieste, dove purtroppo spesso regna un po’ la superficialità,il dover fare perché va di moda e non perché c’è una vera e propria passione per quello che si fa. E beh, malessere appunto va ad intaccare tutto ciò: manda un messaggio, tra il vedere l’oro e il bronzo,non tutto ciò che luccica è oro,come si usa dire.
Il sound martellante crea un perfetto connubio con il testo pungente e a tratti ironico; quale processi ha subito?
Ha subito un’attenta analisi,in modo da mandare un messaggio semplice ma coinciso,a tratti anche ben piazzato e forte come significato. Sono dell’idea che in questo fantastico mondo è bene mettere le carte in tavola e dare subito un marchio e una ferrea ideologia ai propri pensieri e ideali.
Quali sono gli artisti che fanno parte maggiormente dei tuoi retaggi musicali?
Beh diciamo che ascolto un po’ tutta la scena. Sono venuto su con Fibra,per poi spostarmi su Salmo, Madman, Gemitaiz, passando poi a un qualcosa di ancor più underground come Kappa o,ed ora anche sul genere trap. Ascolto Izi, Tedua, Rkomi,tutti artisti che rispecchiano un po’ quella che è la mia visione,ossia realistica,portare dentro i testi un significato, forte e chiaro.
Se dovessi scegliere un festival in cui portare assolutamente la tua musica quale sceglieresti?
Diciamo che tutto fa brodo. Ogni occasione potrebbe essere quella giusta, e sono dell’idea che chiunque possa vedere delle potenzialità e del talento in me. Qualsiasi festival sia, sarebbe in un modo o nell’altro sempre una buona occasione,p urché io sia visto in primo piano per il mio talento,e non per altro,cosa che nei talent via via si sta perdendo.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sicuramente dare tutto me stesso,come ho sempre fatto dal giorno 0,e continuerò a fare. Coltivare la mia passione perché, se c’è una cosa che nessuno ti può togliere, è proprio la voglia di fare ciò che ti piace,quello che ti fa sentire bene,indistintamente da tutto e tutti. Ho in mente tanti nuovi pezzi e tanti nuovi progetti e non resta altro che darli alla luce col tempo.
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