Esce venerdì 5 novembre 2021 per Lost Generation Records (e in distribuzione Believe) “Coro per la fine del mondo”, nuovo singolo della cantautrice e producer Kimerica. Atmosfere crepuscolari e metropolitane e un sound che oscilla tra dark e indie tratteggiano i contorni di un incontro al limite del sovrannaturale, alienante, autodistruttivo, che si risolve con l’arrivo, comunque, di una nuova alba.
La chimera è un animale reale ma anche mitologico, composta da parti di provenienza mista. È mostruoso e fantastico, utopistico, illusorio. Kimerica è il rosso e il bianco, è testa di leone e coda di serpente, ma soprattutto è una cantautrice e producer in bilico tra mondi sonori contrastanti, tra elettronica e forma canzone. “Coro per la fine del mondo” è il suo primo singolo per Lost Generation Records.
Ne abbiamo parlato direttamente con lei.
1. Da dove viene il nome Kimerica?
Mi chiamo Erica Kim, scambiando i miei nomi ne risulta un gioco di parole imperdibile: vuol dire fantastico, illusorio, utopistico. La chimera è un animale reale ma anche mitologico, composta da parti di provenienza mista, proprio come la mia musica che è sintetica e acustica, eterea e dark, moderna e tradizionale.
2. Milano è ancora un posto favorevole a fare musica?
Il mio rapporto con Milano è travagliato: mi ci sono trasferita con grandi speranze nell’autunno del 2019, ho trovato dei musicisti fantastici con cui portare la mia musica live e non appena ci siamo sentiti pronti per partire c’è stato il primo lockdown. Non ho vissuto la città come avrei voluto ma ho pian piano scoperto tante piccole realtà interessanti: sono fiduciosa.
3. Cosa volevi comunicare con “Coro per la fine del mondo”?
Non volevo comunicare nulla, penso di non avere una volontà di trasmettere un messaggio a priori.
Coro per la fine del mondo l’ho scritta insieme ad un amico, ci siamo lasciati trasportare dal ritmo e dall’atmosfera e le parole sono arrivate da sole. Poi abbiamo scoperto che stavamo parlando di un declino delirante ad una festa in discoteca, di quella sensazione di alienazione quando sei in mezzo a una folla e ti senti più solo che mai, di pensieri intrusivi, della prima volta che siamo usciti dopo il lockdown e non sapevamo più come socializzare. Parla di tutto questo e di nulla in particolare.
4. Come nasce il tuo rapporto e la tua collaborazione con Lost Generation Records?
Ho lavorato al mix di un’artista (e amica) che stava entrando nel roster dell’etichetta, così siamo entrati in contatto e ho avuto modo di conoscere la loro realtà. Ho trovato delle affinità di gusto e di pensiero, oltre che delle persone che credono in me.
5. Prossimi step del progetto Kimerica?
Ho tante canzoni da pubblicare e belle cose che sto progettando insieme a LGR.
Spero di tornare a suonare tanto da vivo. Presto anche un disco in arrivo.
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